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Luca
15.12.2006, 17:26
Roma, 15 dic. (Apcom) - L'ex ferrarista Clay Regazzoni è morto oggi in un incidente stradale sull'autostrada A1. Regazzoni, 67 anni, sarebbe rimasto coinvolto in uno scontro con un altro mezzo nel tratto tra Milano e Reggio Emilia. Lo riferisce Sky.
Regazzoni, svizzero di Mendrisio, era nato il 5 settembre del 1939 e tra il 1970 ed il 1980 disputò il Mondiale di Formula 1 con cinque diverse scuderie partecipando a 132 Gran Premi con 5 vittorie in gara, 5 pole position ed un secondo posto nella classifica iridata del 1974 alle spalle del brasiliano Emerson Fittipaldi. Regazzoni - che in seguito ad un grave incidente sul tracciato californiano di Long Beach rimase parzialmente paralizzato per lesioni agli arti inferiori ed alla spina dorsale - vinse la sua prima gara in carriera nella stagione dell'esordio trionfando al volante di una Ferrari nel Gran Premio d'Italia. Oltre alla monoposto del Cavallino, il pilota svizzero guidò anche le vetture delle scuderie Williams, BRM, Shadow ed Ensign. Terminata la carriera di pilota Regazzoni era stato impegnato come commentatore televisivo per l'automobilismo, occupandosi parallelamente di iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della disabilità.

pluto
15.12.2006, 19:25
sentite condoglianze alla famiglia :cry:

mplatini62
16.12.2006, 06:11
Lo conoscevo come pilota...
e come promotore di iniziative
utili e lodevoli a favore soprattutto
della sicurezza stradale!
Grande e sfortunato uomo di sport.

Anche per lui, una prece.

vikju
16.12.2006, 13:10
R.I.P. /sad.gif

Luca
18.12.2006, 19:47
PARMA, 18 DIC - E' stata eseguita a Parma l'autopsia sul corpo di Clay Regazzoni, l'ex pilota di Formula 1 morto venerdi' in un incidente sull'Autosole. Dopo l'esame esterno sono stati fatti i prelievi per tutti gli esami che si fanno di solito in questi casi. Nei prossimi giorni, dopo le analisi in laboratorio, potrebbe esserci qualche indicazione sulle cause che hanno provocato la morte di Regazzoni. La Procura di Parma, intanto, ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto procuratore Michela Guidi.

Luca
30.03.2007, 18:18
MODENA - E' morto il papà delle figurine. L'editore Franco Cosimo Panini, 76 anni, si è¨ spento nella tarda mattinata a Modena. Assieme ai fratelli Giuseppe, Umberto e Benito, negli anni Sessanta fu il protagonista della nascita e dello sviluppo della celebre impresa specializzata nella produzione di figurine per ragazzi.

Dal 1989, quando l'azienda venne ceduta, Franco Panini continuò in proprio l'attività di editore, e creò il gruppo editoriale che porta il suo nome: l'attività spazia dalle edizioni per ragazzi, a Comix, fino alle pregiate edizioni della Biblioteca impossibile, con le riproduzioni in facsimile dei più celebri e irraggiungibili codici custoditi nelle collezioni internazionali.

Franco Cosimo Panini era nato a Pozza di Maranello: iniziò la sua attività a 12 anni, come garzone nell'edicola giornali di famiglia, in pieno centro a Modena. Fu poi assunto in banca nel 1953, ma lasciò l'incarico dieci anni dopo per dedicarsi all'azienda di figurine, assieme ai fratelli. Dal 1970 iniziò a occuparsi dello sviluppo internazionale della società, fondando e presiedendo undici società con il marchio Panini, nei principali Paesi del mondo.



Quando le edizioni Panini furono cedute al gruppo Maxwell, nel 1989, Franco Panini acquisì la divisione libri. La casa editrice (che comprende anche la Franco Panini ragazzi, che pubblica le storie della Pimpa, e Comix, con la nota agenda umoristica) è specializzata in edizioni d'arte e di approfondimento culturale, e ha come fiori all'occhiello la collana Mirabilia Italiae e le edizioni della collana La biblioteca impossibile.

Per i meriti acquisti nella promozione e diffusione dell'arte, nel 2003 il presidente della Repubblica lo aveva nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica. Franco Cosimo Panini lascia la moglie Emilia Spalanzani, e cinque figli, Laura, Silvia, Maria Teresa, Lucia e Luca.

mplatini62
31.03.2007, 06:58
Un altro spicchio di tempo andato...
Quante raccolte, quanti scambi,
quante incazzature per i doppioni,
per i "triploni", per quelle..."difficili"!!!

Frustalupi, Pizzaballa, Sormani, Boranga...
Morini, Furino, Cuccureddu...
Mazzola, Rivera, lo scudetto della Cavese...

Perchè non ci aspetti mai, o tempo!
Perchè vai sempre via così...
SENZA ASPETTARCI ???

gabriele
31.03.2007, 07:25
Originally posted by mplatini62
Un altro spicchio di tempo andato...
Quante raccolte, quanti scambi,
quante incazzature per i doppioni,
per i "triploni", per quelle..."difficili"!!!

Frustalupi, Pizzaballa, Sormani, Boranga...
Morini, Furino, Cuccureddu...
Mazzola, Rivera, lo scudetto della Cavese...

Perchè non ci aspetti mai, o tempo!
Perchè vai sempre via così...
SENZA ASPETTARCI ???Grazie Franco per averci fatto sognare.... :sad:

donajuve
31.03.2007, 10:09
GRAZIE FRANCO !

lele
31.03.2007, 14:04
condoglianze alla fam.panini !!! e come dice el hermano mplat...un altro spicchio di tempo sparisce....

jumarco
02.04.2007, 11:24
Purtroppo un altro pezzo di storia romantica di quello che era il vero calcio, e cioè una passione sana e pulita, se ne è andato.
Condoglianze alla famiglia Panini.

amorejuve
02.04.2007, 11:55
Originally posted by mplatini62
Un altro spicchio di tempo andato...
Quante raccolte, quanti scambi,
quante incazzature per i doppioni,
per i "triploni", per quelle..."difficili"!!!

Frustalupi, Pizzaballa, Sormani, Boranga...
Morini, Furino, Cuccureddu...
Mazzola, Rivera, lo scudetto della Cavese...

Perchè non ci aspetti mai, o tempo!
Perchè vai sempre via così...
SENZA ASPETTARCI ???



Celo... Non celo...

Celo... Non celo...

Celo... Non celo...

Celo... Non celo...

... vero, quanti ricordi!

Riposi in pace.

Damien
02.04.2007, 12:32
io invece dicevo:

celo... celo... manco... manco... celo

Guzer
06.09.2007, 13:22
2007-09-06 07:22
fonte: ansa.it


[align=center:c28410ae0e]E' morto Luciano Pavarotti[/align:c28410ae0e]


E' avvenuto nella notte nella sua villa a Modena
M0DENA, 6 SET - Il tenore Luciano Pavarotti e' morto nella notte nella sua villa a Modena. Era malato di tumore al pancreas. Pavarotti, operato per tumore al pancreas l'anno scorso, aveva avuto un peggioramento e l'8 agosto era stato ricoverato con difficolta' respiratorie e febbre alta. Dopo la degenza era tornato a casa. Aveva 71 anni (nato a Modena il 12 ottobre 1935). Ha debuttato il 29 aprile 1961, nel ruolo di Rodolfo in La Boheme, all'Opera di Reggio Emilia.


:cry: ciao Luciano

Pirata
06.09.2007, 14:04
Ciao Unico Big Luciano!
:cry: :cry: :ciaociao

donajuve
06.09.2007, 16:32
Addio sabani RIP!
***** mi faceva mega ridere...

Luca
06.09.2007, 18:39
Canta per gli angeli Luciano, ti applaudirÃÂÂ* anche Dio

Luca
06.09.2007, 18:41
Ciao Gigi, di sicuro in molti avranno sulla coscienza la tua morte.
Tu eri passato su tutto, il tuo cuore invece non ha mai dimenticato

pluto
06.09.2007, 18:54
Ciao Luciano [-o< :cry:

pluto
06.09.2007, 18:56
Ciao Gigi [-o<

Guzer
06.09.2007, 18:56
lo avranno sulla coscienza quelli che lo hanno coperto di infamia...chi nonostante era innocente continuava a tenerlo in disparte e infine il dottore che gli ha consigliato un Aulin......

Luca
06.09.2007, 19:18
Juventus: i bianconeri salutano il loro tifoso Luciano Pavarotti

06.09.2007 15.27

Fonte: www.juventus.com (http://www.juventus.com)
Il mondo della lirica è in lutto, Luciano Pavarotti è scomparso, a 71 anni, alle 5 di questa mattina nella sua villa di Modena. Simbolo dell'Italia e della musica nel mondo, il Maestro era anche un appassionato di calcio e non ha mai nascosto la sua passione per la Juventus. Proprio nello stadio in cui i bianconeri giocano, l'Olimpico di Torino, aveva fatto la sua ultima apparizione, il 10 febbraio 2006, per l'apertura dei Giochi Olimpici Invernali.
La Juventus si unisce al dolore della famiglia e alla commozione del mondo intero per la scomparsa del maestro.

donajuve
06.09.2007, 21:06
Condoglianze alla famiglia.
Riposa in pace Luciano.

Luca
06.09.2007, 21:11
<object width="425" height="350"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/VATmgtmR5o4"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/VATmgtmR5o4" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="350"></embed></object>

fabry87
06.09.2007, 21:36
Ciao luciano.....

fabry87
06.09.2007, 21:37
Ciao gigi!!!!!

lugir
06.09.2007, 23:18
:evil: Possibile che nessuno ricordi Luciano Pavarotti? Era un immenso cantante, vero simbolo di italianità e capace di unire fra loro stili e culture musicali che sembravano inconciliabili.
Un vero campione. Uno Juventino di cui andare fieri in eterno!
Attestiamo al Maestro la nostra stima eterna!!!!!!!!
CIAO LUCIANO, quanti amici troverai lassù.. :exclaim :exclaim :exclaim :exclaim :exclaim

Guzer
07.09.2007, 00:00
Originally posted by lugir
:evil: Possibile che nessuno ricordi Luciano Pavarotti? Era un immenso cantante, vero simbolo di italianità e capace di unire fra loro stili e culture musicali che sembravano inconciliabili.
Un vero campione. Uno Juventino di cui andare fieri in eterno!
Attestiamo al Maestro la nostra stima eterna!!!!!!!!
CIAO LUCIANO, quanti amici troverai lassù.. :exclaim :exclaim :exclaim :exclaim :exclaim certo che lo ricordiamo.....ho spostato il tuo post dove già ne parlavamo....

lele
07.09.2007, 04:35
Originally posted by Lucaotto®
<object width="425" height="350"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/VATmgtmR5o4"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/VATmgtmR5o4" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="350"></embed></object>

E' una giornata triste per me, ci lascia una colonna della nostra italia, quella VERA!!.Ci lascia un mito della lirica, anzi IL MITO!.
Vai luciano canta lassu' in paradiso come solo tu sai cantare! ONORE A BIG LUCIANO. RIPOSA IN PACE.SENTITE CONDOGLIANZE AI FAMILIARI AMICI TUTTI DEL NOSTRO COMPIANTO LUCIANO..
Ringrazio luca per avermi anticipato nell' inserire il video di NESSUN DORMA, ed invito a tutto il forum di ricordarlo con questa indimenticabile canzone...
ALL' ALBA VINCEROOOOOOOOOOO!! CHE DIO VI BENEDICA! :cry: :sad: :cry: [-o<

lele
07.09.2007, 04:42
Originally posted by Lucaotto®
Ciao Gigi, di sicuro in molti avranno sulla coscienza la tua morte.
Tu eri passato su tutto, il tuo cuore invece non ha mai dimenticato

[B] Il ragionamento di luca non fa una piega.
Onore a gigi, riposa in pace, sentite condoglianze alla famiglia sabani..
:cry: :sad:

mplatini62
07.09.2007, 06:29
Grazie Luciano.
Abbraccia per me:
l'Avvocato, Umberto e Gaetano.
Alessio e Riccardo.
Proteggi anche tu, la juve da lassù.
Ne abbiamo un gran bisogno.

Una prece.

Br4zZo
07.09.2007, 10:11
Rip Big Luciano .

Br4zZo
07.09.2007, 10:13
Rip .

amorejuve
07.09.2007, 10:52
E' sempre una cosa triste
quando muore un grande italiano.

La sua morte mi ha commosso
mi ha fatto sentire ancora italiano

sensazione che ormai
avevo quasi dimenticato.

Riposa in Pace.

bdc
07.09.2007, 13:19
Un vero mito. Riesce a farmi sentire orgoglioso di essere italiano, cosa miracoloso.

Grazie di tutto Luciano e riposa in pace.

mplatini62
07.09.2007, 14:35
Non lo seguivo molto...
il gossip e il mondo dello spettacolo
mi interessa poco...
ma umanamente mi dispiace.

Una prece anche per lui.

lele
07.09.2007, 16:46
Originally posted by amorejuve
E' sempre una cosa triste
quando muore un grande italiano.

La sua morte mi ha commosso
mi ha fatto sentire ancora italiano

sensazione che ormai
avevo quasi dimenticato.

Riposa in Pace.

Si e' vero la sua morte ci ha fatto sentire ITALIANI VERI ma l'orgoglio e' piu' marcato ed evidente quando un italiano e' all'estero come me , dariop,fabbry, pirata ed altri utanti del forum che postano dall'estero... :cry:

Guzer
08.09.2007, 12:14
fonte: adnkronos

[align=center:6d977b8d14]FLUSSO CONTINUO DI VISITE A CAMERA ARDENTE DI PAVAROTTI[/align:6d977b8d14]

Modena, 8 set. - (Adnkronos) - Prosegue continuo e costante da questa mattina alle 7 il flusso di visite alla camera ardente di Luciano Pavarotti, allestita all'interno del Duomo di Modena. Secondo una stima del Comune sono almeno 3 mila le persone che ogni ora entrano nella cattedrale per un ultimo saluto alla salma del tenore composta nella bara di acero bianco nella navata centrale della chiesa. Sono 50 mila le persone che ieri sera hanno voluto rendere omaggio al tenore scomparso il 6 settembre, 10 mila quelle entrate nel duomo la sera prima.

Pirata
08.09.2007, 12:20
Di+ io caro Lele non sono neanche Italiano di NazionalitÃÂÂ*... :wink:

Bel gesto quello di onorarlo stasera a San Siro! =D> =D>

donajuve
08.09.2007, 12:29
E come fai a sapere così bene l'italiano ???

amorejuve
10.09.2007, 13:31
Anche lui è stato vittima di quel sistema tutto italiano
degli scandali e scandaletti a orologeria.

Alla fine si risolvono sempre in un nulla di fatto
ma qualcuno ha fatto carriera e qualcun'altro è stato fatto fuori.

fabry87
10.09.2007, 18:27
Riposa in pace!!!!

Pirata
02.11.2007, 18:55
ENZO BIAGI GRAVE A MILANO

2007-11-02 19:19
Fonte:Ansa.it

http://www.ansa.it/webimages/mida/medium/9/6521d5a1dd05b5cc017e4766fded8874.jpg

MILANO - Enzo Biagi, 87 anni, giornalista e scrittore, è ricoverato in gravi condizioni in una clinica milanese del centro. Lo ha confermato la famiglia autorizzando la diffusione della notizia. Biagi è ricoverato da una settimana. Stamattina - secondo quanto spiegato dalle figlie Carla e Bice - le condizioni si sono molto aggravate tanto che la situazione è "particolarmente critica". "E&#39; comunque lucidissimo, è sempre lui, capisce tutto" hanno aggiunto le figlie.

:eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray:

fabry87
02.11.2007, 18:59
:eusa_shhh: :eusa_shhh: :eusa_shhh:

Luca
02.11.2007, 19:49
in bocca al lupo

Pirata
02.11.2007, 23:02
Aggiornamento Ansa.it:
2007-11-02 21:37

MILANO - Enzo Biagi, 87 anni, giornalista e scrittore, è ricoverato in gravissime condizioni in una clinica milanese del centro. Lo ha confermato la famiglia autorizzando la diffusione della notizia. Biagi è ricoverato da una settimana. Stamattina - secondo quanto spiegato dalle figlie Carla e Bice - le condizioni si sono molto aggravate tanto che la situazione è "particolarmente critica". "E&#39; comunque lucidissimo, è sempre lui, capisce tutto" hanno aggiunto le figlie. "Mi spiace molto. Speriamo bene", e&#39; stato il commento di Silvio Berlusconi. "E&#39; lucido, gli ho parlato, ci siamo scambiati un po&#39; di impressioni, è l&#39;Enzo Biagi che conosciamo tutti. Speriamo ci siano altre occasioni". E&#39; quanto ha detto il direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio de Bortoli, dopo la visita in clinica. De Bortoli ha aggiunto che Biagi reagisce, "é sereno, ha persino avuto voglia di scherzare".

La notizia di un suo ricovero per controlli era cominciata a circolare timidamente nei giorni scorsi, poi nella Milano semivuota per il ponte di Ognissanti, si è sparsa quella di un aggravamento delle condizioni. Notizia che, in serata, ha trovato conferma fra i familiari. Nel frattempo, nel pomeriggio, davanti alla clinica Capitanio, dove il popolare giornalista era stato portato una settimana fa, si era formato un capannello di cronisti e di operatori televisivi.

Ad un certo punto le figlie di Biagi, Carla e Bice, sono scese a parlare con i giornalisti e hanno spiegato la situazione, chiedendo solo che la notizia fosse diffusa quando tutti i familiari fossero stati informati. Verso le 19 Carla e Bice Biagi hanno autorizzato a parlare della situazione in cui versa il loro celebre padre: "Ha fatto 87 anni lo scorso agosto, non stava bene e una settimana fa è stato ricoverato - hanno detto -. E&#39; ancora lucidissimo, capisce tutto, è sempre lui. Ma le condizioni sono molto critiche, in mattinata la situazione è precipitata. Comprendiamo le vostre esigenze, come sapete abbiamo tradizioni nel mondo della stampa, voi fate il vostro lavoro. Vi informeremo subito su ciò che accadrÃÂÂ*, prima però è stato necessario avvisare i parenti, alcuni erano fuori e non sapevano di questo aggravamento".

A conferma della riservatezza che ha circondato il ricovero di Biagi, durante il pomeriggio e la prima serata, non ci sono state visite di persone conosciute. L&#39;unico volto noto che si è recato alla clinica Capitanio, ma per una visita ad un altro ricoverato, è stato l&#39;ex sindaco di Milano Marco Formentini. Enzo Biagi, 87 anni compiuti il 9 agosto scorso, originario di Lizzano in Belvedere, nel Bolognese, è una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano. Scrittore di successo, deve parte della sua popolaritÃÂÂ* anche ai programmi giornalistici televisivi che ha condotto in prima persona.

:eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray:

lele
03.11.2007, 03:53
:eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray:

Luca
03.11.2007, 09:40
Volevo solo aggiungere che Enzo Biagi è stato uno dei pochi del suo spessore a difendre la Juve

mplatini62
03.11.2007, 12:43
Umanamente mi spiace.

Lo ringrazio per la difesa...ma
non ci vuole molta abilitÃÂÂ* a difendere
...un&#39;INNOCENTE!

Scusate, ma professionalmente
non stimo Biagi.
Non mi piace. :icon_mrgreen:

Guzer
03.11.2007, 13:15
in bocca al lupo! speriamo le condizioni migliorino

Pirata
03.11.2007, 19:10
2007-11-03 14:09
Fonte:Ansa.it

BIAGI, LA FIGLIA CARLA: "COMBATTE COME UN LEONE"

http://www.ansa.it/webimages/medium/1905/re202yorX_20071102.jpg

MILANO - "Sta combattendo come un leone. E&#39; un signore che sta reagendo e ha una tempra incredibile". Lo ha detto oggi Carla Biagi, la figlia di Enzo, fuori dalla clinica milanese dove il giornalista è ricoverato da una settimana. Carla Biagi parlando ai giornalisti ha inoltre aggiunto "oggi va un po&#39; meglio anche se la prognosi è riservata". A chi gli ha chiesto se fosse stato emesso un bollettino medico la figlia di Enzo Biagi ha risposto "non facciamo bollettini medici". La signora ha inoltre aggiunto che suo padre "é lucidissimo, sta ricevendo i suoi amici, ovviamente scaglionati, perché è stanco". "La prognosi è ancora riservata, però c&#39;é un leggero miglioramento", ha spiegato ai giornalisti la figlia Bice. "Mio padre ha parlato sempre, anzi non ha mai smesso di parlare - ha detto a fianco della sorella Carla - ci chiede delle nostre figlie e commenta quello che succede". A trovare

MONSIGNOR RAVASI, ABBIAMO PREGATO INSIEME
Questa mattina il neovescovo Monsignor Gianfranco Ravasi è venuto a visitare il giornalista Enzo Biagi in gravi condizioni di salute: "L&#39;ho trovato molto bene, questa mattina abbiamo potuto parlare anche abbastanza a lungo - ha spiegato il prelato all&#39;uscita dalla clinica - e ricordare soprattutto quella sorta di saluto molto intenso che lui ha voluto farmi prima della mia partenza per Roma a settembre". "Noi ci conosciamo da tempo, lui è molto affezionato a me come io lo sono a lui ormai da molti anni - ha aggiunto Monsignor Ravasi -. Ho potuto anche pregare con lui, ha voluto dire il Padre nostro e l&#39;Ave Maria ed era consapevole e pienamente in dialogo con me". "E&#39; una situazione molto impegnativa - ha concluso il vescovo - ma certamente si vede che lui ha molta speranza e molto desiderio di continuare, tanto è vero che ci siamo scambiati un appuntamento in futuro a casa sua".

DON MAZZI, L&#39;HO RICORDATO AL MIO &#39;PADRONE&#39;
Anche Don Antonio Mazzi, il fondatore della ComunitÃÂÂ* Exodus per il recupero dei tossicodipendenti, è andato questa mattina, dopo monsignor Ravasi, a trovare il giornalista Enzo Biagi. In quel momento però Biagi era addormentato e così Don Mazzi ha salutato le figlie. "Siccome ogni volta che lo vedevo mi diceva: &#39;ricordami al tuo &#39;padrone" oggi l&#39;ho fatto e spero di avergli portato fortuna - ha spiegato Don Mazzi -. E&#39; un uomo semplice e molto profondo, poco formale e credo anche un uomo di fede. C&#39;é un clima molto sereno nella sua famiglia". Effettivamente quando la figlia di Enzo Biagi è scesa a parlare con i cronisti, pur stanca, aveva un volto più sereno rispetto a ieri.

:eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray:

Luca
03.11.2007, 19:54
Dai Enzo non andartene ora. Resta ancora un pò con noi

Pirata
04.11.2007, 10:25
2007-11-04 10:33
Fonte:Ansa.it

Enzo Biagi: condizioni stazionarie
Le figlie, gli arrivano decine di messaggi di affetto

(ANSA) - MILANO, 4 NOV - Sono sempre stabili le condizioni di Enzo Biagi. &#39;E&#39; sempre lucido&#39;, ha detto la figlia Bice uscendo con la sorella dalla clinica Capitanio. &#39;Le condizioni sono stazionarie - ha aggiunto - solo in mattinata si e&#39; appisolato dopo una notte senza riposo&#39;. Le due sorelle - apparse provate - hanno informato che a Biagi sono giunte decine e decine di messaggi e lettere d&#39;affetto. &#39;Siamo stupite - dicono Bice e Carla - di tutto questo calore da parte della gente&#39;.

:eusa_pray: :eusa_pray: :eusa_pray:

Pirata
06.11.2007, 09:49
E&#39; Morto Enzo Biagi: :icon9:
Condoglianze alla sua Famiglia!
Riposi in pace!

(Giornalisti bravi come lui ormai non ci sono piu...)

maurizio
06.11.2007, 10:36
<div class='quotetop'>CITAZIONE (Pirata @ 6 Nov 2007, 10:49 ) <{POST_SNAPBACK}> (index.php?act=findpost&pid=68902)</div>E&#39; Morto Enzo Biagi: :icon9:
Condoglianze alla sua Famiglia!
Riposi in pace!

(Giornalisti bravi come lui ormai non ci sono piu...)[/b]
mi trovi daccordo. condoglianze alla famiglia.

Br4zZo
06.11.2007, 11:11
Rip .

juveforever
06.11.2007, 14:04
Condoglianze a Enzo Biagi un uomo e sopratutto un giornalista a differenza di tanti Giornalai
comunque per chi non lo sapesse vi posto uno stralcio di una intervista su calciopoli :

Tratto da Il Processo Illecito - Luther Blissett (Prima Edizione, Luglio 2007) :

"Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome, una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l&#39;ex Re d&#39;Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al
popolino?"

Enzo Biagi, tratta da un&#39;intervista al Tirreno del 16 agosto

Pirata
06.11.2007, 14:11
http://www.ansa.it/webimages/mida/large/9/d10a082dddf0e07b8d63a2d3d9d4bc7b.jpg
Testimone del secolo che come pochi altri ha saputo declinare la sua vocazione al giornalismo in tutti i media - dalla carta stampata, ai libri, alla tv - Enzo Biagi nasce a Lizzano in Belvedere, un paese dell&#39;Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9 agosto del 1920. Figlio di una famiglia non abbiente, inizia la carriera giornalistica appena diciottenne al Resto del Carlino, senza per questo interrompere gli studi.

A 21 anni diventa professionista, poi viene richiamato alle armi e l&#39;8 settembre 1943, per non aderire alla Repubblica di Salò, si unisce ai gruppi partigiani. Il 21 aprile del &#39;45 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni della Pwb la fine della guerra. Nel 1952 viene chiamato al settimanale &#39;&#39;Epoca", di cui diventa direttore e in questi anni inizia la sua collaborazione con la Rai. Nel 1961 va a dirigere il Tg e l&#39;anno seguente fonda il primo rotocalco televisivo.

Lasciata la direzione del Tg passa a La Stampa come inviato dove rimarrÃÂÂ* una decina di anni, poi in seguito la sua firma comparirÃÂÂ* tra l&#39;altro su La Repubblica, Il Corriere della sera e Panorama. Ma non abbandona la Rai a cui collabora dando vita a numerose trasmissioni - Dicono di lei, Proibito, Film dossier, Linea diretta, Spot, Il caso, per citarne solo alcune - in cui è soprattutto stato a colloquio con grandi personaggi del secolo. Dal 1991 dÃÂÂ* vita ad un programma ogni anno: il suo lavoro per la radiotelevisione pubblica si conclude il 31 maggio del 2002 con l&#39;ultima puntata del programma &#39;Il Fatto&#39;, appuntamento quotidiano di grande ascolto in onda per oltre 700 puntate dal 1995.

La trasmissione chiude dopo le polemiche legate alle accuse di faziositÃÂÂ* che gli vengono rivolte dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi per l&#39;intervista a Roberto Benigni. Sino a quest&#39;anno le sue apparizioni televisive sono state soltanto due su Raitre, come ospite a &#39;Che tempo che fa&#39; da Fabio Fazio e a &#39;Primo piano&#39;. Quindi torna per l&#39;ultima volta a avere una trasmissione in Rai nel 2007, che emblematicamente ha il titolo della sua prima: Rt-Rotocalco televisivo. E&#39; autore di una enorme bibliografia di carattere storico e documentaristico ma anche tra memoria e narrazione, che comprende oltre 80 titoli.

(Ansa.it)

Guzer
06.11.2007, 14:12
Rip

Pirata
06.11.2007, 15:17
La Rai ricorda Enzo Biagi con uno speciale su RaiUno

News del 06.11.2007 ore 14:34
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)

http://www.digital-sat.it/UserFiles/rai%20ricorda%20enzo%20biagi%20con%20speciale%20ra iuno.gif

Con Enzo Biagi scompare un testimone attento di oltre sessanta anni di storia italiana che, da grande giornalista, ha raccontato nei suoi articoli e nelle sue trasmissioni televisive con uno stile inconfondibile fatto di apparente semplicitÃÂÂ* ma pieno di contenuti e di richiami civili e sociali.

Alle tante realtÃÂÂ* italiane e al loro cambiamento ha dedicato pagine memorabili di televisione riuscendo a trasferire nel pubblico la veritÃÂÂ* dei fatti ma anche le tante contraddizioni dei nostri tempi.

La sua firma su un programma della Rai è sempre stata garanzia di alta professionalitÃÂÂ* e di sicuro successo anche per la capacitÃÂÂ* di dare, in pochi minuti il senso di una notizia, spiegarla e commentarla senza fronzoli e senza concessioni alla facile spettacolarizzazione.

Le sue trasmissioni e il suo nome rimangono incisi a grandi lettere nella storia del Servizio Pubblico, anche quale insegnamento ed esempio per chi opera nel mondo dell’informazione per la sua coerenza e per la sua lealtÃÂÂ* intellettuale. Il ricordo della professionalitÃÂÂ* di Enzo Biagi continuerÃÂÂ* ad essere, per la Rai, un riferimento sicuro per la prosecuzione con rigore e passione, della propria missione culturale e informativa.

Massimo Ferrario, Direttore del Centro di Produzione Tv Rai di Milano, sulla scomparsa di Enzo Biagi: “Grazie, Biagi. A me, come a tanti della mia generazione, ha insegnato la passione per il proprio lavoro, l’amore per i dettagli, la cura del particolare, l’obiettivitÃÂÂ* e la grande pacatezza. Lascia un grande vuoto a Milano e nel Paese interoâ€Â?.

E&#39; intervenuto anche il Direttore Generale della Rai, Claudio Cappon: “Con la scomparsa di Enzo Biagi la Rai perde un grandissimo giornalista che ha dato lustro negli anni all’Azienda e a tutto il giornalismo italiano. Biagi ha contribuito con la sua professionalitÃÂÂ* a far grande la Rai, e per questo è e resterÃÂÂ* a pieno titolo nella storia della nostra Azienda. Personalmente ho di lui un ricordo affettuoso, di un uomo ancorato a valori solidi come la famiglia e l’amore per il suo Paese, della cui storia moderna è stato un grande interprete e testimoneâ€Â?.

Per ricordare Enzo Biagi, che è stato un suo autorevole Direttore e che ha fondato il primo settimanale del Telegiornale, il TG1 gli dedica uno speciale che andrÃÂÂ* in onda in seconda serata su Raiuno.

Pirata
06.11.2007, 16:48
Liedholm, Bortoluzzi, Biagi: come d&#39;autunno sugli alberi le foglie...

Pubblichiamo l&#39;editoriale apparso su udineseblog.it sulla contemporanea scomparsa di tre uomini "speciali"

06.11.2007 17.05
Fonte: Monica Valendino per udineseblog.it (tuttomercatoweb)

Ungaretti in pochi versi ha sintetizzato un concetto del quale ci rendiamo conto forse solo quando un pezzo della nostra storia se ne va: in un paio di giorni ci hanno lasciato Liedholm, Bortoluzzi e Biagi. Persone che nei loro ambiti han scritto la storia di una Italia che va cambiando.

A volte il rischio di essere troppo nostalgici è forte, ma basta vedere pochi aspetti di quel che avviene adesso per renderci conto che forse siamo fieri di questa nostalgia.
Liedholm non c&#39;è più e come lui non ci sono più forse veri galantuomini nel calcio. Troppo pressante è la voglia di guadagnare ad ogni costo e sopra ogni possibile costo per non capire che non c&#39;è troppo spazio per chi vive lo sport in una determinata maniera. I tempi dei sanguigni, dei caratteristi, di chi forse era considerato pittoresco, ma era parte integrante di questo sport, sono finiti. Sono finiti con l&#39;addio a Rozzi, ad Anconetani e oggi a Liedholm. Come giÃÂÂ* detto da sport di massa oramai ci avviamo ad uno sport di massmedia.

Se n&#39;è andata anche la voce storica di tutto il calcio: quando le TV erano solo un passatempo serale, e finirci dentro era privilegio e onere, ad accompagnare le domeniche (con le partite tutte insieme) non c&#39;erano soubrette o grida impertinenti di pseudogiornalistiaggressivichetuttosanechenullacap iscono: c&#39;erano le voci calde e confortanti di persone che raccontavano quel che acadeva in quei posti a volte misconosciuti. La geografia d&#39;Italia per gli appassionati di football è stata imparata anche grazie alle persone che si collegavano dai campi di A e B, raccontandoci le gesta della Cavese che espugna Milano, o semplicemente cercando in poche parole di raccontare Zico, Maradona e Platini.

E per ultimo se n&#39;è andato anche Enzo Biagi: non entriamo nel merito dell&#39;esilio subito. GiÃÂÂ* il gesto è eloquente di un paese che sta diventando sempre più arrogante e antipatico.
"Quello sportivo è il solo nazionalismo che sottoscrivo: non una bandiera, più semplicemente una maglia": lo vogliamo ricordare con le sue parole. Sottolineando come questa Italia sta perdendo la sua identitÃÂÂ*; starÃÂÂ* forse diventando più internazionale (non cosmopolita però), ma le sue radici a volte non si capisce più dove sono.

fabry87
06.11.2007, 17:23
Condoglianze!!!

tatina
06.11.2007, 19:36
Mi dispiace tantissimo e sono vicina alla famiglia!!

:eusa_pray: :eusa_pray:

***Killi***
06.11.2007, 19:47
lo onoro con una sua battuta...

-Nella storia dell&#39;umanitÃÂÂ* non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.-

rip

lele
07.11.2007, 02:42
Condoglianze sentite alla fam.biagi.RIP

eldavidinho94
17.08.2010, 15:21
E' morto l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

http://www.tuttosport.com/images/41/C_3_Media_1117941_immagine_l.jpg


Sarebbe stata una crisi cardiocircolatoria una delle cause del decesso dell'ex presidente della Repubblica avvenuto alle 13.18


ROMA, 17 agosto - E' morto Francesco Cossiga, aveva 82 anni. Nella notte le sue condizioni avevano avuto un repentino peggioramento. Il presidente emerito della Repubblica era ricoverato in rianimazione all'ospedale Gemelli da lunedi' 9 agosto per problemi respiratori. Sarebbe stata una crisi cardiocircolatoria una delle cause del decesso del senatore a vita Francesco Cossiga avvenuto alle 13.18.

«Io non sono matto, faccio il matto. Io sono il finto matto che dice le cose come stanno». Era il 1990 quando Cossiga, fino ad allora un silenzioso e potente uomo politico democristiano, si trasformò di punto in bianco nel "picconatore". Talmente riservato e discreto era stato fino a quell'anno di svolta che molti, a vederlo improvvisamente menare fendenti, si chiesero se dietro le sue irrituali "esternazioni" non ci fosse il germe della follia. Due Cossiga, dunque, hanno attraversato la storia dell'Italia republicana. Il Cossiga "uno" si è occupato di servizi segreti, ha avuto la supervisione politica di 'Gladio' negli anni '60, ha combattuto il terrorismo negli anni di piombo, è stato presidente del Consiglio e presidente della Repubblica, eletto il 3 luglio del 1985, venticinque anni fa, alla prima votazione.

Ma dopo cinque anni di Quirinale vissuti da notaio (lo consideravano talmente grigio e "istituzionale" che nel 1985 lo votarono anche quelli del Pci); il Cossiga "due" ha preso il sopravvento negli ultimi due anni al Quirinale e da allora è stato un implacabile fustigatore del quieto vivere politico. Dietro la metamorfosi di questo sassarese cugino di primo grado di Enrico Berlinguer, con un debole per le onorificenze militari (è stato nominato prima capitano di fregata grazie a una legge del 1932, e poi anche vicebrigadiere d'onore dei carabinieri e commissario onorario della polizia) c'erano i primi scricchiolii della prima Repubblica. Cossiga pensava che il sistema, per sopravvivere, avesse bisogno di una scossa e decise che sarebbe stata lui a darla.

«Intendo togliermi qualche sassolino dalla scarpa», fu la frase-manifesto con cui annunciò che da quel momento in avanti al Quirinale la musica sarebbe cambiata. I suoi bersagli furono la Corte Costituzionale, il Csm, i politici democristiani e comunisti, il sistema istituzionale, i magistrati (tra questi anche quel "giudice ragazzino" Rosario Livatino sbeffeggiato per voler fronteggiare la mafia senza nessuna esperienza e che poi dalla mafia fu ucciso).

Cominciata nel 1958 con l'ingresso a Montecitorio, la vita politica di Cossiga si è snodata in gran parte lungo la direttrice della sicurezza nazionale. Ministro dell'Interno negli anni '70 era diventato il lupo nero della sinistra extraparlamentare. I militanti del movimento studentesco scrivevano il suo nome sui muri con il 'K' e le due 's' runiche dei nazisti: le scritte si intensificarono dopo che Cossiga mandò i blindati e i poliziotti in borghese alla manifestazione dove morì la militante radicale Giorgiana Masi. Era al Viminale anche durante i giorni del sequestro Moro: si dimise dopo che il cadavere del presidente della Dc fu ritrovato a via Caetani: si dimise per non aver saputo trovare in tempo i responsabili del sequestro. «Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle - disse - è per questo, perchè mentre lasciavamo uccidere Moro me ne rendevo conto».

Il punto culminante dell'attività picconatrice al Quirinale si ebbe sulla vicenda Gladio. Cossiga non esitò a svelare la genesi dell'operazione "Stay behind". Anche lui, da ragazzo, aveva aspettato i risultati delle elezioni del 18 aprile 1948 pronto a prendere in mano le armi se i comunisti avessero voluto tentare il colpo di Stato. Gli uomini di Gladio dovevano essere considerati come "patrioti". E chi non lo capiva si attirava la sua ira. Osannato dalla destra ancora missina, per i post-comunisti di Achille Occhetto era un nemico da combattere. Cossiga è stato l'unico capo dello Stato della storia repubblicana a dover fronteggiare una richiesta di impeachment. Ma il rapporto tra Cossiga e la sinistra è stato più complesso di quanto possa apparire a prima vista: gratta gratta il vecchio "odi et amo" riemergeva sempre. Da una parte Cossiga sbeffeggiava Occhetto definendolo "zombie coi baffi", dall'altra aiutava D'Alema ad andare a Palazzo Chigi da ndogli i voti dei suoi "quattro gatti". Pochi ricordano che Cossiga ha anche collaborato con L'Unità e ha elogiato Stalin per il contributo dato alla vittoria degli alleati. Negli anni, il suo gusto per le sparate è rimasto intatto; qualche tempo fa, suggerì di affrontare l'onda studentesca scesa in piazza contro il ministro Mariastella Gelmini infiltrando il movimento, provocando "incidenti e devastazioni" per poi picchiarli e "mandarli tutti in ospedale". Paradossi o vere convinzioni? Come per tante altre sue affermazioni, solo l'enigmatico Cossiga conosceva la risposta.

AlexnelCuore
17.08.2010, 17:45
Condoglianze alla famiglia

:rip:

alessandro magno
17.08.2010, 17:55
condoglianze .

alessandro magno
18.08.2010, 06:05
E' morto l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

http://www.tuttosport.com/images/41/C_3_Media_1117941_immagine_l.jpg


© LaPresse


Sarebbe stata una crisi cardiocircolatoria una delle cause del decesso dell'ex presidente della Repubblica avvenuto alle 13.18
ROMA, 17 agosto - E' morto Francesco Cossiga, aveva 82 anni. Nella notte le sue condizioni avevano avuto un repentino peggioramento. Il presidente emerito della Repubblica era ricoverato in rianimazione all'ospedale Gemelli da lunedi' 9 agosto per problemi respiratori. Sarebbe stata una crisi cardiocircolatoria una delle cause del decesso del senatore a vita Francesco Cossiga avvenuto alle 13.18.

«Io non sono matto, faccio il matto. Io sono il finto matto che dice le cose come stanno». Era il 1990 quando Cossiga, fino ad allora un silenzioso e potente uomo politico democristiano, si trasformò di punto in bianco nel "picconatore". Talmente riservato e discreto era stato fino a quell'anno di svolta che molti, a vederlo improvvisamente menare fendenti, si chiesero se dietro le sue irrituali "esternazioni" non ci fosse il germe della follia. Due Cossiga, dunque, hanno attraversato la storia dell'Italia republicana. Il Cossiga "uno" si è occupato di servizi segreti, ha avuto la supervisione politica di 'Gladio' negli anni '60, ha combattuto il terrorismo negli anni di piombo, è stato presidente del Consiglio e presidente della Repubblica, eletto il 3 luglio del 1985, venticinque anni fa, alla prima votazione.

Ma dopo cinque anni di Quirinale vissuti da notaio (lo consideravano talmente grigio e "istituzionale" che nel 1985 lo votarono anche quelli del Pci); il Cossiga "due" ha preso il sopravvento negli ultimi due anni al Quirinale e da allora è stato un implacabile fustigatore del quieto vivere politico. Dietro la metamorfosi di questo sassarese cugino di primo grado di Enrico Berlinguer, con un debole per le onorificenze militari (è stato nominato prima capitano di fregata grazie a una legge del 1932, e poi anche vicebrigadiere d'onore dei carabinieri e commissario onorario della polizia) c'erano i primi scricchiolii della prima Repubblica. Cossiga pensava che il sistema, per sopravvivere, avesse bisogno di una scossa e decise che sarebbe stata lui a darla.

«Intendo togliermi qualche sassolino dalla scarpa», fu la frase-manifesto con cui annunciò che da quel momento in avanti al Quirinale la musica sarebbe cambiata. I suoi bersagli furono la Corte Costituzionale, il Csm, i politici democristiani e comunisti, il sistema istituzionale, i magistrati (tra questi anche quel "giudice ragazzino" Rosario Livatino sbeffeggiato per voler fronteggiare la mafia senza nessuna esperienza e che poi dalla mafia fu ucciso).

Cominciata nel 1958 con l'ingresso a Montecitorio, la vita politica di Cossiga si è snodata in gran parte lungo la direttrice della sicurezza nazionale. Ministro dell'Interno negli anni '70 era diventato il lupo nero della sinistra extraparlamentare. I militanti del movimento studentesco scrivevano il suo nome sui muri con il 'K' e le due 's' runiche dei nazisti: le scritte si intensificarono dopo che Cossiga mandò i blindati e i poliziotti in borghese alla manifestazione dove morì la militante radicale Giorgiana Masi. Era al Viminale anche durante i giorni del sequestro Moro: si dimise dopo che il cadavere del presidente della Dc fu ritrovato a via Caetani: si dimise per non aver saputo trovare in tempo i responsabili del sequestro. «Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle - disse - è per questo, perchè mentre lasciavamo uccidere Moro me ne rendevo conto».

Il punto culminante dell'attività picconatrice al Quirinale si ebbe sulla vicenda Gladio. Cossiga non esitò a svelare la genesi dell'operazione "Stay behind". Anche lui, da ragazzo, aveva aspettato i risultati delle elezioni del 18 aprile 1948 pronto a prendere in mano le armi se i comunisti avessero voluto tentare il colpo di Stato. Gli uomini di Gladio dovevano essere considerati come "patrioti". E chi non lo capiva si attirava la sua ira. Osannato dalla destra ancora missina, per i post-comunisti di Achille Occhetto era un nemico da combattere. Cossiga è stato l'unico capo dello Stato della storia repubblicana a dover fronteggiare una richiesta di impeachment. Ma il rapporto tra Cossiga e la sinistra è stato più complesso di quanto possa apparire a prima vista: gratta gratta il vecchio "odi et amo" riemergeva sempre. Da una parte Cossiga sbeffeggiava Occhetto definendolo "zombie coi baffi", dall'altra aiutava D'Alema ad andare a Palazzo Chigi da ndogli i voti dei suoi "quattro gatti". Pochi ricordano che Cossiga ha anche collaborato con L'Unità e ha elogiato Stalin per il contributo dato alla vittoria degli alleati. Negli anni, il suo gusto per le sparate è rimasto intatto; qualche tempo fa, suggerì di affrontare l'onda studentesca scesa in piazza contro il ministro Mariastella Gelmini infiltrando il movimento, provocando "incidenti e devastazioni" per poi picchiarli e "mandarli tutti in ospedale". Paradossi o vere convinzioni? Come per tante altre sue affermazioni, solo l'enigmatico Cossiga conosceva la risposta.

Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha disposto che da domani a domenica, in tutte le manifestazioni sportive in programma venga osservato un minuto di silenzio per ricordare la figura del Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, scomparso oggi.

eldavidinho94
18.08.2010, 15:54
rip

YouTube- Cossiga: "Massacrare i manifestanti senza pietÃ*!"

donajuve
18.08.2010, 17:05
Perché hai messo proprio questo video??

eldavidinho94
18.08.2010, 17:19
Perché hai messo proprio questo video??

poerche fa una dichiarazione forte,
non sono le solite parole di retorica
che si dicono in politica
davanti ai microfoni

ma questo non è detto che condivida il suo pensiero,
dipende i manifestanti per cosa protestano

tu che ne pensi?

eldavidinho94
18.08.2010, 17:25
E’ morto Cossiga, ma le sue picconate su Calciopoli restano

Lungi da me esprimere giudizi di merito politico sul Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, ricoverato in condizioni gravi al Policlinico Gemelli di Roma e deceduto alle 13.18 di ieri. L’Italia si è già spaccata in due, come avviene sempre da noi, ma crediamo che molti si possano e si debbano riconoscere in queste parole, espresse nel luglio del 2006, a commento delle sentenze di Calciopoli. Al di là delle idee politiche, queste “picconate” restano come “testamento” e monito, e quattro anni dopo sono più vive che mai.

SU “PIEDI PULITI” – Così il 1 luglio 2006: “Ho ammirato molto Lippi e tutti gli azzurri: per essere onesti non è che il commissario Rossi e l’ineffabile Borrelli avessero sostenuto nè la squadra nè il suo commissario tecnico. Dico questo specie dopo il tentato suicidio del bravo Pessotto: è nella tradizione di mani pulite, ora diventata piedi puliti, seminare non di giustizia ma di morti, sangue e suicidi la sua attività”.
SUL TENTATO SUICIDIO DI PESSOTTO – Sempre il 1 luglio: “Come faccio ad essere certo che sia da collegare alle inchieste sul calcio? Sono assolutamente sicuro. Dopo le famiglie distrutte da mani pulite senza nessun contributo alla moralizzazione del Paese, ora con gli stessi attori non avremo grazie a calciopoli nessuna moralizzazione: o se la danno i club o non sarà certamente Borrelli a darla loro. E corriamo il rischio di avere un’altra sequela di suicidi, tentati suicidi e famiglie distrutte. I ragazzi della nazionale stanno reggendo a questa persecuzione psicologica ed hanno retto anche al dolore per la vicenda di Pessotto. Per questo dico loro bravi”. Pronunciato, lo sottolineamo, in controtendenza con stampa e politica di allora, subito dopo il superamento dei quarti di finale.
SU CESARE RUPERTO – “L’altro giorno mi sono vergognato per quella parodia della giustizia che è la commissione di appello federale: mi ha molto meravigliato che un serio giurista (Cesare Ruperto, ex Presidente della Corte di Cassazione, fino al 2002) sia sceso così in basso da andare a presiederla. Il che vuol dire che lo pagano bene perché altra giustificazione non l’avrebbe”.
SU CALCIOPOLI – Il 6 luglio inviò una lettera aperta a Franco Carraro, ex presidente della Figc, a Diego Della Valle, patron della Fiorentina, e a Claudio Lotito, presidente della Lazio: “Caro Franco, caro Diego, caro Claudio, non dovete preoccuparvi: la giustizia sportiva e’ una buffonata. Vi ho visti tutti infervorati a difendervi di fronte a questa ridicola pseudo-corte federale di giustizia sportiva dalle accuse di un certo esagitato signor Palazzi che crede forse di essere sul serio un magistrato. Ma non dovete preoccuparvi: la giustizia sportiva e’ una buffonata e io presentero’ un disegno di legge in Senato perche’ essa venga statalizzata attribuendone la competenza a sezioni speciali dei giudici amministrativi. Per il resto, se date retta a me li mandate tutti a fare in c… Con amicizia. Francesco Cossiga”. Da notare che non fu spedita alcuna lettera aperta a John Elkann o a Montezemolo: loro con la giustizia sportiva non ci lottarono proprio, patteggiando e accettando supinamente le sentenze.
SU GUIDO ROSSI – Il 14 luglio, all’indomani della sua nomina, in un’interpellanza parlamentare rivolta a Giovanna Melandri, Ministro alle Politiche Giovanili e alle Attività Sportive, Cossiga domandò se «corrisponde al vero che il Professor, Avvocato Guido Rossi, brasseure d’affaire e professore di Etica del Denaro nella Facoltà di Filosofia di Milano Scienza e Vita, appena nominato Commissario della Federazione Giuoco Calcio Italiana ha adottato una delibera commissariale con la quale si è legittimamente attribuito un compenso annuale di due milioni e mezzo di euro?». Con tono palesemente ironico il senatore a vita domandò alla rappresentante dell’Esecutivo «se, dati i normali livelli delle parcelle del noto filosofo, non ritenga doveroso invitarlo ad aumentarsi detto compenso». Per la cronaca, Guido Rossi rispose con una querela, ma Cossiga non fece mai un passo indietro nei suoi sospetti sul prof. Rossi. A dare i soldi all’ex consigliere del CdA dell’Inter, comunque, ci penseranno prima la Telecom (messo nero su bianco) e poi la FIAT (http://blog.ju29ro.com/2008/03/consulenze-nel-tempo-indefinite.html#links) (fatto questo mai smentito dalla Casa Torinese).


C’è chi ci arriva prima, chi ci arriva dopo, ma l’importante è arrivarci.


uccellino di del piero

donajuve
18.08.2010, 17:31
Io stimo Cossiga, perché era una persona vera e sopratutto onesta a differenza di tutti gli altri politici Italiani. Però su questo fatto lo critico, era senz'altro una situazione difficile ma il piano come lo illustra nel video é deleterio, non si può dire di picchiare a sangue dei ragazzi universitari, tra di loro c'erano sicuramente anche esponenti delle brigate rosse, ma non può menare tutti senza distinzione.. una repressione così crea solo altra rabbia e violenza.

gabriele
19.08.2010, 08:20
Da dove vogliamo incominciare a glorificarlo da Gladio , Ustica , Servizi Segreti Deviati, uccisione di Aldo Moro o che si è portato nella tomba i segreti degli ultimi 40 anni della politica italiana ( e c'è ne sono molti )

eldavidinho94
20.08.2010, 11:04
Il nostro addio al Picconatore

http://www.orvietonews.it/upload/foto/francesco_cossiga.jpg (http://www.orvietonews.it/upload/foto/francesco_cossiga.jpg)Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga è morto ieri all'età di 82 anni.

Tra i tanti obiettivi delle sue picconate si può trovare anche il processo sportivo a Calciopoli, quindi la redazione di ju29ro.com ha deciso di ricordarlo riportando il testo della sua lettera aperta inviata a Franco Carraro, Diego Della Valle e Claudio Lotito nel luglio 2006. Cossiga scrisse:

“Caro Franco, caro Diego, caro Claudio, non dovete preoccuparvi: la giustizia sportiva è una buffonata. Vi ho visti tutti infervorati a difendervi di fronte a questa ridicola pseudo-corte federale di giustizia sportiva dalle accuse di un certo esagitato signor Palazzi che crede forse di essere sul serio un magistrato. Ma non dovete preoccuparvi: la giustizia sportiva è una buffonata e io presenterò un disegno di legge in Senato perchè essa venga statalizzata attribuendone la competenza a sezioni speciali dei giudici amministrativi.
Per il resto, se date retta a me li mandate tutti a fare in ****.
Con amicizia. Francesco Cossiga”.

La picconata di Cossiga è riportata da Tuttosport, mentre è stranamente ignorata dalla Gazzetta. Il piccolo giornale di Milano dedica a Cossiga l'intera pagina 32, ricorda che tifava Juve (in Spagna per il Barcellona, in Germania per il Bayern, in Scozia per il Celtic), che era socio numero uno dell'Associazione Juventus Club Parlamento "Giovanni Agnelli", che ha chiesto scusa a Chirac e al presidente algerino per l'episodio Materazzi-Zidane ("ho chiesto scusa per il comportamento del nostro eroe a 4 miliardi al mese. Senza il suo razzismo non avremmo vinto il mondiale") ma, chissà perché, si dimentica di ricordare una delle sue frasi celebri legate al calcio, forse la più importante, e cioé la picconata "la giustizia sportiva è una buffonata".

ju29ro blog

Guzer
21.08.2010, 02:28
R.i.p.

eldavidinho94
11.09.2010, 20:06
Alla DSM, ditta farmaceutica di capua

Bonifica di una cisterna, morti tre operai
Napolitano: indignato da gravi negligenze

Antonio Di Matteo, 63 anni; Giuseppe Cecere, 50; Vincenzo Russo, 43: asfissiati dalle esalazioni

ROMA - Tre operai sono morti per asfissia in un incidente sul lavoro avvenuto intorno alle 9,30 a Capua, in provincia di Caserta. Antonio Di Matteo, 63 anni, Giuseppe Cecere, 50, e Vincenzo Russo, 43, stavano lavorando alla manutenzione di una cisterna della ditta farmaceutica olandese Dsm. Due corpi sono stati recuperati subito dai soccorritori, mentre solo intorno alle 14 è stato recuperato anche il terzo. Attraverso una nota, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto riferimento all'incidente di Capua e a quello di Pistoia (http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_11/operaio-muore-pistoia_64fadeba-bd95-11df-bf84-00144f02aabe.shtmll) (dove un operaio è morto schiacciato da un macchinario) esprimendo «la commossa partecipazione al dolore delle famiglie e delle comunità colpite». Il capo dello Stato, recita il comunicato, «raccoglie la diffusa indignazione per il ripetersi di incidenti mortali causati da gravi negligenze nel garantire la sicurezza dei lavoratori in operazioni di manutenzione nei silos simili a quelle che già più volte in precedenza hanno cagionato vittime». «Il Capo dello Stato - conclude la nota - confida nella rapidità e nel rigore degli accertamenti da compiere e nella definizione delle normative di garanzia da adottare e far rispettare».

LAVORI DI MANUTENZIONE - Secondo quanto confermato dai pompieri che hanno prestato i primi soccorsi a Capua, quando i corpi dei tre operai deceduti sono stati estratti dalla cisterna (un silos alto sette-otto metri) il loro aspetto era cianotico, testimonianza che erano privi di ossigeno. «Non si sa se abbiamo o meno respirato fumi tossici e che cosa abbia tolto loro l’ossigeno», ha detto l’ingegnere dei Vigili del fuoco Giovanni Dedona. I tre operai della ditta Errichiello di Afragola stavano montando un ponteggio per la manutenzione ordinaria della vasca. Un'operazione quasi del tutto completata. «L’impianto era fermo da circa un mese», ha aggiunto Dedona. «Un ulteriore elemento che rende poco chiare le cause di quanto avvenuto». Il sito è stato sequestrato su disposizione del sostituto procuratore della procura di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie. Sulle salme dei tre operai sarà disposta l'autopsia.

CORDOGLIO - All'esterno dell'industria chimica si sono radunati i familiari delle vittime. Sono giunti anche numerosi residenti nella zona che hanno portando la loro solidarietà ai familiari degli operai deceduti. Il governo partecipa al dolore dei congiunti e dei colleghi dei tre lavoratori, viene affermato in una nota del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. «Colpisce in particolare il fatto che ancora una volta siano vittime di infortuni gravi o mortali nel lavoro coloro che operano in appalto specificamente nei servizi di manutenzione», scrive il ministro. «Vogliamo operare per una specifica prevenzione relativa a questo tipo di infortuni convocando una riunione con le Regioni e le parti sociali per la effettiva applicazione della norma e una più accurata attività ispettiva in materia».

<!-- google_ad_section_end --> Redazione online Corriere della Sera

eldavidinho94
12.09.2010, 12:36
Era giornalista professionista dal 1974
E' morto a Roma Pietro Calabrese. Schifani: ''Grande firma del giornalismo''

http://www.adnkronos.com/IGN/Assets/Imgs/C/calabrese_pietro_youtube--400x300.jpg
Pietro Calabrese

Roma - (Adnkronos) - Si è spento in una clinica romana, dopo una lunga malattia. Aveva 66 anni. Iniziò la sua lunga carriera all'agenzia Ansa, approdando negli anni alla direzione del 'Messaggero', di 'Panorama' e della 'Gazzetta dello Sport'.

<!-- begin affiliation zone script --> <script type="text/Javascript"> adnShowzone(5</script>Roma, 12 set. (Adnkronos) - E' morto in una clinica romana, dopo una lunga malattia, Pietro Calabrese. Aveva 66 anni. Giornalista professionista dal 1974, iniziò la sua lunga carriera all'agenzia Ansa, approdando negli anni alla direzione del 'Messaggero', di 'Panorama' e della 'Gazzetta dello Sport'.
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Cordoglio nel mondo politico per la sua scomparsa. "Con Pietro Calabrese se ne va una grande firma del giornalismo italiano e un uomo di alte doti morali e professionali, stimato e apprezzato da tutti", si legge nel messaggio inviato dal presidente del Senato, Renato Schifani, ai familiari del giornalista.

"Pietro Calabrese, nato a Roma ma fortemente legato a Palermo e alla Sicilia, terra dei suoi cari, nel corso della sua lunga carriera - si legge- è giunto fino alla direzione del Messaggero, della Gazzetta dello Sport di Panorama e di importanti testate nazionali, passando per esperienze nella radio e nella televisione pubblica".

"Si è occupato, dimostrando sempre le sue grandi capacità professionali, degli argomenti più diversi, dagli esteri allo sport alla cultura, raccontati sempre con quell'imparzialità ed emozione, che erano alla base della sua idea di giornalismo", conclude Schifani.

AlexnelCuore
12.09.2010, 13:36
:rip:

alessandro magno
13.09.2010, 17:32
sta venendo alla luce che lavoravano in condizioni estremmaente disagiate senza le piu elementari condizioni di sicurezza.
Prendete i titolari dell azienda e dategli la sedia elettrica
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AlexnelCuore
13.09.2010, 17:34
Cose che succedono solo in italia

Baldasar62
13.09.2010, 17:59
sta venendo alla luce che lavoravano in condizioni estremmaente disagiate senza le piu elementari condizioni di sicurezza.
Prendete i titolari dell azienda e dategli la sedia elettrica
Postato via Mobile Device
Sarebbe più efficace e istruttivo fargli fare lo stesso tipo di lavoro nelle stesse condizioni di sicurezza

eldavidinho94
16.09.2010, 22:13
in questo caso i seri LAVORATORI devono far valere i propri diritti,
non in un gioco, dicasi G-I-O-C-O, come quello del calcio

alessandro magno
17.09.2010, 08:20
purtroppo elda non e' facile far valere i propri diritti. Un giorno entrerai nel mondo del lavoro e ti accorgerai che i lavoratori non sono uniti, per necessita, per invidia, per furbizia.
Vedrai quantI non han voglia di lavorare ma han interessi a prender solo lo stipendio, primi su tutti i sindacalisti, vedrai in sostanza che potrai contare solo su te stesso.
Postato via Mobile Device

pluto
19.09.2010, 12:00
i sindacalisti sono una razza schifosa

luna23
21.09.2010, 15:36
È morta Sandra Mondaini

da 3 ore 1 minuto
<cite class="auth">http://l.yimg.com/i/i/eu/ne/.gif (http://it.notizie.yahoo.com/) Yahoo! Notizie</cite>
Sandra Mondaini è morta a 79 anni. Il decesso è avvenuto questa mattina poco prima delle 13 all'ospedale San Raffaele di Milano. Era ricoverata da dieci giorni. Continua a leggere questa notizia (http://it.notizie.yahoo.com/53/20100921/ten-e-morta-sandra-mondaini-e9a852e.html#ynw-article-part2)
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http://d.yimg.com/i/ng/ne/ansa/20100921/11/2896281560-morta-sandra-mondaini.jpg?x=309&y=232&q=75&wc=436&hc=327&xc=1&yc=1&sig=ZuSMOk0RnsafUH3yr5RBLA--#309,232 (http://it.notizie.yahoo.com/foto/galleria/foto-sandra-mondaini.html?imageUrl=/ansa/20100921/r_p_ansa_it/pit-e-morta-sandra-mondaini-8c497866d8e5)






Dopo la morte del marito e compagno di una vita Raimondo Vianello, scomparso in aprile, aveva subito un periodo difficile durante il quale si è temuto più volte per la sua salute. Nei cinque mesi successivi al funerale era stata ricoverata numerose volte.
Sandra era nata l'1 settembre del 1931. Attrice comica, conduttrice televisiva ma soprattutto compagna di una vita di Raimondo Vianello, ha conosciuto il primo grande successo televisivo nel 1961 con 'Canzonissima'. Da allora ha accompagnato la storia delle tv italiana, fino al celebre 'Casa Vianello' raccontando la vita coniugale con sketch in bilico tra finzione e realtà. La sit-com è stata lanciata nel 1988 e per anni è stato un appuntamento fisso sulle reti Mediaset.

gabriele
21.09.2010, 16:44
Ciao Sandra dai un abbraccio a Raimondo da parte nostra sarai sempre nei nostri cuori

alessandro magno
21.09.2010, 17:10
mi dispiace sinceramente .
credo di esser stato uno dei molti che abbiamo pensato che non sarebbe sopravvisuta molto a suo marito.
troppo forte il legame che avevano .
ora sono dinuovo insieme.
riposa in pace.

RUBS
21.09.2010, 17:27
Questa notizia più che rattristarmi penso che mi dia un senso di pace.
Sandra non riusciva a stare senza il suo Raimondo, ora lo ha raggiunto e sono di nuovo insieme...

AlexnelCuore
21.09.2010, 17:29
Stava soffrendo troppo sia per la malattia che per l'assenza di Raimondo.........in questo caso la morte è la miglior cosa, ora staranno per sempre insieme :rip:

Baldasar62
21.09.2010, 17:37
Mi piace pensare che siano di nuovo insieme, felici come lo erano prima e di nuovo pronti a duettare come facevano nei loro giorni migliori

alessandro magno
21.09.2010, 19:27
http://lettera22punto0.files.wordpress.com/2010/04/sandra-mondaini-raimondo-vianello.jpg

luna23
21.09.2010, 20:33
Una grande carriera ..una grande attrice.

alessandro magno
21.09.2010, 20:37
Morte Mondaini, cordoglio del premier

Il premier Silvio Berlusconi è stato tra i primi ad inviare un messaggio di cordoglio per la morte di Sandra Mondaini. "Sono profondamente addolorato". "Con la sua scomparsa - prosegue il premier - perdo un'amica carissima". Numerosi i tributi all'attrice defunta. Maria De Filippi e Maurizio Costanzo hanno commentato in diretta. Lei: "Sandra mi aveva adottata, mi faceva quasi da mamma". Lui: "E' un pezzo della mia vita che se ne va via".
http://www.tgcom.mediaset.it/bin/335.$plit/C_0_articolo_491413_listatakes_itemTake_0_immagine take.jpg (http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo491413.shtml#)Baudo: "Si è conclusa una grande storia d'amore"
"Ed ora si è conclusa una grande storia d'amore: da quando Raimondo se ne era andato, lei non era più in grado di vivere. E' un grande dispiacere ma per fortuna, è una coppia che si è riunita quasi subito dopo esserlo stato tanto lungo nella vita terrena. L'ho cercata più volte ma mi sono accorto che non c'era niente da fare. Rifiutava ogni forma di colloquio. A volte mi rispondeva, a volte no. Se ne è andata piano piano. E' come se si fossero chiamati l'uno con l'altra"

De Filippi: "Mi faceva quasi da mamma"
"Sandra mi aveva adottata, mi faceva quasi da mamma. Addirittura mi sgridava quando non le telefonavo. Era una combattente fino alla fine lo è stata, anche dopo che si è ammalata a volte ci scherzavamo anche su. Dopo la morte di Raimondo, quando ci sentivamo lei ne parlava come se fosse vivo, come se fosse ancora presente e io sinceramente non ho mai avuto il coraggio in cinque mesi di dir nulla e facevo lo stesso"

Costanzo: "Questo Paese ora è un po' più triste"
"Per me Vianello e Mondaini hanno rappresentato un pezzo della mia vita. Conobbi Vianello all'inizio della mia carriera, fui l'unico invitato al loro matrimonio, quindi è un pezzo di vita che va via. Ero purtroppo certo che Sandra non reggesse a questa scomparsa. Aveva un'impossibilità a vivere senza di lui. La verità è che questo Paese ora è un po' più triste. Ovunque sia Sandra, auguri, e saluta Vianello..."

Antonio Ricci: "Amica, zia, complice"
“Sandra era amica, zia, complice. Se, secondo lei, a Striscia esageravamo, telefonava subito per sgridarmi. Sono le uniche lavate di capo che in vita mia ho accettato”

Scotti: "Un calvario che forse non si meritava"
"Sandra se n'era andata dal giorno in cui è morto Raimondo, il calvario di questi cinque mesi è stato una coda che forse non si meritava. Dopo il funerale di Raimondo non ci siamo più visti. Lei stava male, era molto protetta dalla famiglia, è stata più volte ricoverata. E io speravo sempre di sapere che stava un po' meglio per poi andare a trovarla"

Cuccarini: "Maestra con cui ho avuto l'onore di lavorare"
"Il desiderio di Sandra era quello di ricongiungersi a Raimondo. Ormai si era lasciata andare. Era una coppia talmente salda in vita che la sua scomparsa era inevitabile. E' stata una grande maestra con cui ho avuto l'onore di lavorare apparteneva alla vecchia guardia, da lei ho imparato molto"

Bonolis: "Normale che Sandra non resistesse"
"Quando hai amato per tanti anni una persona è difficile farne a meno. Era quasi impossibile che riuscisse a restistere a lungo all'assenza di Raimondo, anche perché già stava piuttosto male. Però in questo momento bisogna pensare che hanno vissuto una bella vita, intensa, di grandi successi, con grande ironia. Non capita a tutti. E quindi sono contento per quello che ci ha dato con la sua arte e la energia. In, per chi ci crede, da oggi Sandra e Raimondo si riuniscono da qualche parte"

Venier: "Si è lasciata morire per amore"
"Sandra si è lasciata morire senza di lui. Conoscevo Sandra dai tempi in cui lavoravo in Mediaset, nel periodo del 'Gioco dei nove'. Condividevamo per scelta il camerino, e dal momento che era un periodo difficile per entrambe, lei per la depressione che la attanagliava, io per motivi di vita personali, ci consolavamo a vicenda. Anni dopo ricordavamo col sorriso quei momenti pieni di lacrime"

Veronesi: "Il suo coraggio ha dato speranza agli italiani"
"Ho conosciuto Sandra quando aveva 15 anni. Siamo diventati adulti insieme e quando come medico mi sono interamente votato alla lotta ai tumori Sandra mi è stata vicina dedicando a questa causa non solo il suo pensiero ma anche parte della sua attività, e dunque la sua popolarità. Quando si è ammalata è stata fra le prime donne famose a dichiarare apertamente e serenamente di aver avuto un tumore e di averlo superato, dando un segnale forte di speranza e un esempio di forza d'animo a tutti gli italiani".

Giletti: "Ricorderò il suo sorriso"
"Di Sandra Mondaini mi resterà sempre il suo grande sorriso. Era una donna molto provata. Credo che ora, ritrovando il suo amato Raimondo, abbia finito di soffrire. Una delle ultime volte in cui l'ho vista è stata due anni fa in Sardegna. Era una serata organizzata per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. Già allora appariva molto affaticata e ben lontana dalla Sandra Mondaini brillante che conoscevamo tutti. Finalmente ha ritrovato il suo amato Raimondo"

Enrico Papi: "Dietro le quinte era esilarante"
"Sandra era una donna con un grande senso dell'humor. Era loquace, divertente e a cena teneva banco con battute e aneddoti divertenti". Papi che nel 1998 con Sandra tenne il timone di "Sapore d'estate" su Canale 5, aggiunge: "Quella fu la prima e l'ultima conduzione che Sandra fece senza Raimondo. Ricordo che dissi all'allora direttore di Canale 5 Maurizio Costanzo che avrei voluto condurre 'Sapore d'estate' con la Mondaini. Quando la chiamammo lei accettò subito e Raimondo dall'altra parte del telefono mi disse: mi raccomando, trattala bene! Era una grande professionista. Era una donna molto dura e dal carattere forte. Una volta, quando arrivai in ritardo, mi obbligò per punizione ad andare in gioiellerie e a farle un regalo. Per fortuna non era niente di costoso"

Formigoni: "Grande attrice lombarda"
"Con vivo dolore ho appreso la notizia della morte di Sandra Mondaini. Con lei scompare una grande attrice lombarda che, con la sua arte e la 'complicità' di Raimondo Vianello, ha saputo far sorridere l'intero Paese"

Il presidente del Senato Schifani: "Al servizio dell'arte"
"Attrice brillante e istrionica ha speso con passione la sua vita al servizio dell'arte e dello spettacolo, allietando e facendo sorridere con la sua irresistibile simpatia grandi e bambini"