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Visualizza versione completa : Intercettopoli ne guai telecom e pirelli scendiamo in piazza


amorejuve
20.09.2006, 17:10
DOBBIAMO ORGANIZZARE MARCIE NELLE PRINCIPALI CITTA' DI ITALIA.

FACCIAMO PESARE LA NOSTRA PRESENZA!

ALLO STATO LA COSA NON SEMBRA ANCORA RIGUARDARE
CALCIOPOLI. MA GETTA UN'OMBRA FOSCA SULL'USO DI
TELEKOM DA PARTE DI COLORO CHE HANNO INTERESSI CON PIRELLI.
E L'INTER E' LEGATA A DOPPIO FILO CON QUESTE DUE REALTA'.

IL CONFLITTO DI INTERESSI E' PALESE.

LA ILLEGGITTIMITA' DI TUTTO IL CASTELLO ACCUSATORIO
A BASE DI INTERCETTAZIONI POTENZIALMENTE COMMISSIONATE
E SELEZIONATE AD ARTE E' EVIDENTE.

SCENDIAMO IN PIAZZA PER CHIEDERE CHE SI FACCIA UNA NUOVA INCHIESTA SU CALCIOPOLI.
CHE SI ANNULLINO I PROSSIMI TITOLI E PIAZZAMENTI CHE VERRANO CONSEGUITI IN QUESTI CAMPIONATI DI A E DI B IN QUANTO LA LORO COMPOSIZIONE E' TOTALMENTE FALSATA.
CHE SI RESTITUISCA D'UFFICIO ALLA JUVE LA SERIE PER IL PROSSIMO ANNO E I DUE E SCUDETTI TOLTI.
CHE SI PUBBLICHINO A SPESE DELLA FGIC TUTTE LE 10.000 INTERCETTAZIONI, DELLE QUALI PER ORA SE NE CONOSCONO SOLO 40!


LEGGIAMO PER RENDERCI DELLA GRAVITA'.

http://www.ansa.it/opencms/export/main/vis...1992972888.html (http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_1992972888.html)


MILANO - Venti ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai i carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni illegali di cui si occupa la Procura di Milano. Gli arresti riguardano l'indagine della Procura della Repubblica di Milano sul settore security di Telecom Pirelli.

In particolare, tra gli arrestati vi sarebbero numerosi pubblici ufficiali e una decina fra agenti e militari in servizio in Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri. Gli arresti e le decine di perquisizioni riguardano le citta' di Milano, Firenze, Bologna, Prato, Torino, Novara e Como.

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse nell'ambito dell'inchiesta condotta sull'acquisizione illegale di informazioni vi sono anche l'ex manager Telecom, Giuliano Tavaroli e Emanuele Cipriani, titolare dell'agenzia di investigazioni Polis d'istinto. I due sono stati arrestati rispettivamente a Milano e a Firenze.

C'e' anche Pierguido Iezzi, responsabile della security Pirelli, tra gli arrestati nell'operazione condotta dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della procura di Milano sulle intercettazioni. Iezzi e l'ex capo della security di Telecom, Luciano Tavaroli, sarebbero le uniche due persone legate alla compagnia telefonica arrestate nell'ambito dell'inchiesta.

SI PROFILA UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA La commissione Giustizia della Camera è orientata a votare in tempi brevi il provvedimento che punta ad istituire una Commissione di inchiesta che affronti la questione delle intercettazioni "patologiche". Lo ha detto il presidente della Commissione, Pino Pisicchio, riassumendo le posizioni emerse nel corso della seduta di oggi dedicata alle intercettazioni. La proposta di dar vita ad una commissione d'inchiesta continuerà ad essere esaminata nella prossima seduta. La Commissione proseguirà l'attività su due binari: uno sulla messa a punto delle proposte sul problema più generale delle intercettazioni dopo la presentazione del Ddl governativo e le indicazioni formulate dalle altre forze politiche, e l'altro sulla questione della Commissione d'inchiesta. Pisicchio ha detto che sull'argomento "c'è un clima bi-partigiano, parliamo di regole che valgano per tutti. Ci terrei che siano regole condivise e che non rappresentino motivo di conflitti".

TRA REATI ANCHE APPROPRIAZIONE INDEBITATra i reati contestati a Tavaroli, ex manager sicurezza Telecom, ed il titolare dell'agenzia di investigazioni Polis d'istinto, Cipriani, c'e' anche l'appropriazione indebita. L'ipotesi scaturisce dagli accertamenti su un giro di fatturazioni di societa' estere, indirizzate al gruppo Telecom-Pirelli, che gli inquirenti sospettano possano essere state gonfiate per rendere disponibili somme di denaro.Grazie a una serie di rogatorie internazionali in Lussemburgo, Svizzera, Gran Bretagna e Principato di Monaco sono stati individuati - secondo quanto spiegato dai carabinieri - fondi in contanti per 14 milioni di euro, 11 dei quali in Lussemburgo e 3 in Svizzera e fatture emesse da ''societa' non operative'' verso il gruppo Telecom-Pirelli. In particolare, queste ultime, emesse negli ultimi 8 anni, ammonterebbero a 22 milioni di euro.Secondo gli investigatori, si tratterebbe di societa' di comodo create ad arte per giustificare i flussi di denaro che dal Gruppo Telecom-Pirelli finivano all'estero per il pagamento di non meglio precisati ''servizi''. Gli inquirenti ritengono che tali societa' siano collegate alla Polis D'Intento di Firenze.
A Milano, inoltre, e' stato arrestato Marcello Gualtieri, un commercialista, e' stato detto, ''il cui compito era la creazione di societa' fittizie all'estero''. Le ultime fatture rintracciate dai finanzieri risalirebbero all'anno in corso.


INOLTRE E' IN CORSO UNA REPRESSIONE DELLA LIBERTA DI PAROLA CON L'INIBIZIONE
DI 3 GIORNALISTI SPOSINI, MELLI E BISCARDI. IL PRIMO TIFOSO JUVENTINO DICHIARATO. IL SECONDO TIFOSO LAZIALE MA NEL CORSO DI QUESTI ULTIMI 2-3 ANNI HA CONTINUAMENTE DIFESO LA JUVE E LA SUA DIRIGENZA ATTACCANDO L'INTER "C'è VOGLIA DI INTER!" DISSE IN TEMPI NON SOSPETTI.
(IN QUANTO A BISCARDI NON MERITA DI SPENDERE PAROLE, HA SEMPRE SOLO CERCATO DI SALIRE SUL CARRO DEI VINCITORI.)

amorejuve
20.09.2006, 17:20
E C'E' ANCHE QUESTO ESATTAMENTE COME DETTO IN VARI POST
LEGGETE QUI COSA FACEVA TELEKOM

UN'AUTENTICA STRUTTURA DI INTELLIGENCE SEGRETA E PARALLELA
UNA VERA KGB.


http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/c...gio-calcio.html (http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/cronaca/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio.html)



Dall'Inter a Telecom
i 100mila file degli spioni
di GIUSEPPE D'AVANZO


Ricordate lo spionaggio contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini? Era soltanto un capitolo della spy story che coinvolge la Telecom e che ora si arricchisce anche di un capitolo calcistico. Ma la vera notizia è che l'intero archivio illegale è stato finalmente trovato e quel che si immagina da tempo diventa purtroppo una realtà che inquieta. Gli spioni privati, ingaggiati e pagati da Pirelli e dalla sua controllata Telecom Italia, hanno raccolto migliaia di "fascicoli" sul conto di politici, uomini di finanza, banchieri e finanche su arbitri e manager di calcio.

I più prudenti e discreti, tra gli interlocutori, sono disposti a dire che "i file raccolti illegalmente sono decine e decine di migliaia". Altre fonti offrono un numero tondo: "I file sono centomila".

Gli uni e le altre concordano che una "schedatura" così ramificata non s'è mai vista dai tempi del Sifar del generale Giovanni De Lorenzo. Ora l'"archivio" è all'esame della procura di Milano. Che, dopo molti tentativi infruttuosi, è riuscita a entrare nella memoria di un computer difeso con dieci livelli di protezione e scovato quasi per caso.



I tecnici dei pubblici ministeri sarebbero forse ancora al lavoro se l'ultima, decisiva password non fosse stata fornita proprio dallo "spione" capo, Emanuele Cipriani, 45 anni, boss di un'importante agenzia d'investigazione, la Polis d'Istinto, da tre lustri al centro di un network d'intelligence messo su da Giuliano Tavaroli, 46 anni, già responsabile della sicurezza di Telecom.

Entrambi sono accusati di "associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto istruttorio" (da una costola di quest'inchiesta sono già saltate fuori le manovre storte contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini).

Il pasticcio spionistico incrocia anche lo scandalo del calcio. Per quanto racconta Emanuele Cipriani ai magistrati, nei file illegali della Polis d'Istinto ci sono alcuni dossier raccolti, su input dell'Inter di Massimo Moratti e ordine di Marco Tronchetti Provera, contro l'arbitro Massimo De Santis, il direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani, il direttore sportivo del Catanzaro Luigi Pavarese. La scoperta ha amareggiato (e irritato) molto la Procura di Milano.

Ai pubblici ministeri, tre anni fa, è stata segnalata la confessione che l'arbitro Danilo Nucini affida "in privato" al presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti. La "giacca nera" racconta "il metodo Moggi"; le pratiche occulte utilizzate per aggiustare i risultati prima della partita; le modalità e i luoghi degli incontri clandestini del direttore della Juve con gli arbitri "addomesticati". Addirittura indica i numeri di telefono "coperti" utilizzati dalla "banda" per comunicare in sicurezza. Facchetti invita Nucini a incontrare i magistrati. L'arbitro non ne vuole sapere, non se la sente di strappare il velo. Il presidente dell'Inter insiste. Pena un po'. Alla fine, la spunta. Nucini va in procura, ma è un buco nell'acqua. L'arbitro non conferma le sue accuse. Tocca ora a Facchetti. Se la sente di diventare attore della denuncia riferendo ai magistrati le rivelazioni di Nucini, peraltro registrate dal presidente dell'Inter? Facchetti affida la decisione al patron della squadra, Massimo Moratti. Che esclude la testimonianza per non "compromettere" il presidente del club. La storia sembra morta là. Invece continua per vie oblique (da qui l'irritazione della procura che si sente oggi utilizzata e gabbata dall'Inter).

Il club neroazzurro si rivolge alla rete spionistica di Telecom, alla Polis d'Istinto di Emanuele Cipriani, per venire a capo della presunta corruzione di Massimo De Santis, indicato da Nucini come uno dei protagonisti dei trucchi. Il Corriere della Sera ha già svelato la nota di accompagnamento dell'indagine spionistica: "Con il presente report siamo a riportare quanto emerso dall'attività di intelligence attualmente in corso a carico di Massimo De Santis e della di lui coniuge, sviluppata al fine di individuare eventuali "incongruità" in particolare dal punto di vista finanziario e patrimoniale a carico del soggetto di interesse".

L'incrocio della storia con lo scandalo del calcio finisce qui e appare tutto sommato marginale nell'imponente schedatura illegale che i magistrati scoprono nel computer "aperto" da Cipriani. "Decine e decine di migliaia di fascicoli" ("centomila"?) svelano un lavoro accuratissimo portato avanti con la collaborazione di pubblici funzionari infedeli capaci di violare le banche dati del Viminale, della Banca d'Italia, degli uffici della pubblica amministrazione.

Le schede hanno un loro preciso canone. Si interrogano le conservatorie dei registri immobiliari, gli archivi notarili, il pubblico registro automobilistico, il registro navale, l'anagrafe tributaria. Si scava negli istituti di credito, nei fondi di investimento, nelle società finanziarie. Si annotano i soggiorni all'estero, la presenza abituale in luoghi di villeggiatura. Quasi sempre, gli accertamenti sono estesi al coniuge o ai figli, alle persone fisiche o giuridiche, società, consorzi, associazioni del cui patrimonio il poveretto "schedato" risulta poter disporre "in tutto o in parte, direttamente o indirettamente". I file si arricchiscono dei tabulati telefonici del maggiore gestore italiano di telefonia - sono documenti che permettono di ricostruire l'intera mappa dei contatti del "soggetto di interesse" - in qualche caso, delle intercettazioni della magistratura perchè Giuliano Tavaroli ha controllato, fino a qualche tempo fa, il Centro nazionale autorità giudiziaria (Cnag) dove transitano tutte le richieste d'intercettazione dell'autorità giudiziaria.

In teoria, dunque, le schede degli spioni possono raccogliere anche intercettazioni abusive perchè è possibile attivare una "linea di ascolto" senza decreto giudiziario in quanto a priori non c'è alcun controllo (soltanto a posteriori è possibile risalire alla traccia che lascia l'attivazione della linea di intercettazione: sono le tracce che i magistrati ora stanno cercando).
Lo schema d'investigazione appare molto simile, se non identico, alle indagini per mafia o riciclaggio. Anche nel caso delle schedature illegali, infatti, l'obiettivo degli "spioni" è l'accertamento di una sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni posseduti.

Con un vantaggio rispetto alle polizie: la Polis d'Istinto appare in grado misteriosamente di compiere senza difficoltà anche accertamenti patrimoniali all'estero.
Ora bisogna chiedersi chi è stato spiato, per conto di chi, che uso è stato fatto dei dossier o se ne voleva fare? Sono domande che spingono su un sentiero molto scivoloso. Tutte le fonti vicine all'inchiesta sono restie ad azzardare una qualche conclusione, anche se approssimata. L'indagine, dicono, è ancora in corso.
Si sa però che l'archivio illegale raccoglie più o meno i nomi dell'intera classe dirigente - politico, economica, finanziaria - del Paese. Ci sono tutti i protagonisti della scalata di Bpi ad Antonveneta e di Unipol a Bnl, per dire. Gli industriali e i finanzieri che scalarono nel 1999 la Telecom. I politici e gli uomini di governo che guardarono con interesse a quell'operazione.

Emanuele Cipriani sostiene che il suo lavoro è stato regolarmente commissionato, attraverso Giuliano Tavaroli, dal presidente Marco Tronchetti Provera. Ma è vero? O è vero che, confidando nel loro incarico ufficiale, Cipriani e Tavaroli si sono messi, con il tempo, in proprio schedando obiettivi ("soggetti di interesse") selezionati di volta in volta da altri misteriosi "clienti" o così fragili da poter essere ricattati e "condizionati"?

Emanuele Cipriani rintuzza i dubbi mostrando le fatture regolarmente emesse da Pirelli-Telecom, anche se per prestazioni definite negli archivi delle società in modo molto generico. Più o meno quattordici milioni di euro, anche se Cipriani preferisce farsi pagare in sterline e a Londra. Da dove curiosamente il denaro comincia a muoversi come in un vortice. Montecarlo. Svizzera. Infine, l'approdo in un conto della Deutsche Bank del Lussemburgo, intestato alla Plus venture management, società off shore con base nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche. Che necessità c'è di far fare a quel denaro, compenso di regolare contratto di consulenza/collaborazione, il giro del mondo? Per quel che se ne sa, non è la sola domanda che non trova ancora una risposta. Ce n'è un'altra, forse più importante. Se è Marco Tronchetti Provera a commissionare quei dossier, perchè alcuni fascicoli riguardano lo stesso Tronchetti e gli affari di sua moglie Afef? Anche loro, i "padroni" della Telecom, potevano essere sottoposti a pressioni? In questo caso, chi davvero muoveva la mano degli spioni. Soltanto l'avidità personale o altri "clienti" desiderosi di indirizzare le mosse del presidente di Pirelli/Telecom? La storia del grande archivio spionistico e illegale della Seconda Repubblica è ancora tutta da scrivere.

(23 maggio 2006)

leonkkit
20.09.2006, 18:56
Originally posted by amorejuve
E C'E' ANCHE QUESTO ESATTAMENTE COME DETTO IN VARI POST
LEGGETE QUI COSA FACEVA TELEKOM

UN'AUTENTICA STRUTTURA DI INTELLIGENCE SEGRETA E PARALLELA
UNA VERA KGB.


http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/c...gio-calcio.html (http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/cronaca/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio/spionaggio-calcio.html)



Dall'Inter a Telecom
i 100mila file degli spioni
di GIUSEPPE D'AVANZO


Ricordate lo spionaggio contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini? Era soltanto un capitolo della spy story che coinvolge la Telecom e che ora si arricchisce anche di un capitolo calcistico. Ma la vera notizia è che l'intero archivio illegale è stato finalmente trovato e quel che si immagina da tempo diventa purtroppo una realtà che inquieta. Gli spioni privati, ingaggiati e pagati da Pirelli e dalla sua controllata Telecom Italia, hanno raccolto migliaia di "fascicoli" sul conto di politici, uomini di finanza, banchieri e finanche su arbitri e manager di calcio.

I più prudenti e discreti, tra gli interlocutori, sono disposti a dire che "i file raccolti illegalmente sono decine e decine di migliaia". Altre fonti offrono un numero tondo: "I file sono centomila".

Gli uni e le altre concordano che una "schedatura" così ramificata non s'è mai vista dai tempi del Sifar del generale Giovanni De Lorenzo. Ora l'"archivio" è all'esame della procura di Milano. Che, dopo molti tentativi infruttuosi, è riuscita a entrare nella memoria di un computer difeso con dieci livelli di protezione e scovato quasi per caso.



I tecnici dei pubblici ministeri sarebbero forse ancora al lavoro se l'ultima, decisiva password non fosse stata fornita proprio dallo "spione" capo, Emanuele Cipriani, 45 anni, boss di un'importante agenzia d'investigazione, la Polis d'Istinto, da tre lustri al centro di un network d'intelligence messo su da Giuliano Tavaroli, 46 anni, già responsabile della sicurezza di Telecom.

Entrambi sono accusati di "associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto istruttorio" (da una costola di quest'inchiesta sono già saltate fuori le manovre storte contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini).

Il pasticcio spionistico incrocia anche lo scandalo del calcio. Per quanto racconta Emanuele Cipriani ai magistrati, nei file illegali della Polis d'Istinto ci sono alcuni dossier raccolti, su input dell'Inter di Massimo Moratti e ordine di Marco Tronchetti Provera, contro l'arbitro Massimo De Santis, il direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani, il direttore sportivo del Catanzaro Luigi Pavarese. La scoperta ha amareggiato (e irritato) molto la Procura di Milano.

Ai pubblici ministeri, tre anni fa, è stata segnalata la confessione che l'arbitro Danilo Nucini affida "in privato" al presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti. La "giacca nera" racconta "il metodo Moggi"; le pratiche occulte utilizzate per aggiustare i risultati prima della partita; le modalità e i luoghi degli incontri clandestini del direttore della Juve con gli arbitri "addomesticati". Addirittura indica i numeri di telefono "coperti" utilizzati dalla "banda" per comunicare in sicurezza. Facchetti invita Nucini a incontrare i magistrati. L'arbitro non ne vuole sapere, non se la sente di strappare il velo. Il presidente dell'Inter insiste. Pena un po'. Alla fine, la spunta. Nucini va in procura, ma è un buco nell'acqua. L'arbitro non conferma le sue accuse. Tocca ora a Facchetti. Se la sente di diventare attore della denuncia riferendo ai magistrati le rivelazioni di Nucini, peraltro registrate dal presidente dell'Inter? Facchetti affida la decisione al patron della squadra, Massimo Moratti. Che esclude la testimonianza per non "compromettere" il presidente del club. La storia sembra morta là. Invece continua per vie oblique (da qui l'irritazione della procura che si sente oggi utilizzata e gabbata dall'Inter).

Il club neroazzurro si rivolge alla rete spionistica di Telecom, alla Polis d'Istinto di Emanuele Cipriani, per venire a capo della presunta corruzione di Massimo De Santis, indicato da Nucini come uno dei protagonisti dei trucchi. Il Corriere della Sera ha già svelato la nota di accompagnamento dell'indagine spionistica: "Con il presente report siamo a riportare quanto emerso dall'attività di intelligence attualmente in corso a carico di Massimo De Santis e della di lui coniuge, sviluppata al fine di individuare eventuali "incongruità" in particolare dal punto di vista finanziario e patrimoniale a carico del soggetto di interesse".

L'incrocio della storia con lo scandalo del calcio finisce qui e appare tutto sommato marginale nell'imponente schedatura illegale che i magistrati scoprono nel computer "aperto" da Cipriani. "Decine e decine di migliaia di fascicoli" ("centomila"?) svelano un lavoro accuratissimo portato avanti con la collaborazione di pubblici funzionari infedeli capaci di violare le banche dati del Viminale, della Banca d'Italia, degli uffici della pubblica amministrazione.

Le schede hanno un loro preciso canone. Si interrogano le conservatorie dei registri immobiliari, gli archivi notarili, il pubblico registro automobilistico, il registro navale, l'anagrafe tributaria. Si scava negli istituti di credito, nei fondi di investimento, nelle società finanziarie. Si annotano i soggiorni all'estero, la presenza abituale in luoghi di villeggiatura. Quasi sempre, gli accertamenti sono estesi al coniuge o ai figli, alle persone fisiche o giuridiche, società, consorzi, associazioni del cui patrimonio il poveretto "schedato" risulta poter disporre "in tutto o in parte, direttamente o indirettamente". I file si arricchiscono dei tabulati telefonici del maggiore gestore italiano di telefonia - sono documenti che permettono di ricostruire l'intera mappa dei contatti del "soggetto di interesse" - in qualche caso, delle intercettazioni della magistratura perchè Giuliano Tavaroli ha controllato, fino a qualche tempo fa, il Centro nazionale autorità giudiziaria (Cnag) dove transitano tutte le richieste d'intercettazione dell'autorità giudiziaria.

In teoria, dunque, le schede degli spioni possono raccogliere anche intercettazioni abusive perchè è possibile attivare una "linea di ascolto" senza decreto giudiziario in quanto a priori non c'è alcun controllo (soltanto a posteriori è possibile risalire alla traccia che lascia l'attivazione della linea di intercettazione: sono le tracce che i magistrati ora stanno cercando).
Lo schema d'investigazione appare molto simile, se non identico, alle indagini per mafia o riciclaggio. Anche nel caso delle schedature illegali, infatti, l'obiettivo degli "spioni" è l'accertamento di una sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni posseduti.

Con un vantaggio rispetto alle polizie: la Polis d'Istinto appare in grado misteriosamente di compiere senza difficoltà anche accertamenti patrimoniali all'estero.
Ora bisogna chiedersi chi è stato spiato, per conto di chi, che uso è stato fatto dei dossier o se ne voleva fare? Sono domande che spingono su un sentiero molto scivoloso. Tutte le fonti vicine all'inchiesta sono restie ad azzardare una qualche conclusione, anche se approssimata. L'indagine, dicono, è ancora in corso.
Si sa però che l'archivio illegale raccoglie più o meno i nomi dell'intera classe dirigente - politico, economica, finanziaria - del Paese. Ci sono tutti i protagonisti della scalata di Bpi ad Antonveneta e di Unipol a Bnl, per dire. Gli industriali e i finanzieri che scalarono nel 1999 la Telecom. I politici e gli uomini di governo che guardarono con interesse a quell'operazione.

Emanuele Cipriani sostiene che il suo lavoro è stato regolarmente commissionato, attraverso Giuliano Tavaroli, dal presidente Marco Tronchetti Provera. Ma è vero? O è vero che, confidando nel loro incarico ufficiale, Cipriani e Tavaroli si sono messi, con il tempo, in proprio schedando obiettivi ("soggetti di interesse") selezionati di volta in volta da altri misteriosi "clienti" o così fragili da poter essere ricattati e "condizionati"?

Emanuele Cipriani rintuzza i dubbi mostrando le fatture regolarmente emesse da Pirelli-Telecom, anche se per prestazioni definite negli archivi delle società in modo molto generico. Più o meno quattordici milioni di euro, anche se Cipriani preferisce farsi pagare in sterline e a Londra. Da dove curiosamente il denaro comincia a muoversi come in un vortice. Montecarlo. Svizzera. Infine, l'approdo in un conto della Deutsche Bank del Lussemburgo, intestato alla Plus venture management, società off shore con base nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche. Che necessità c'è di far fare a quel denaro, compenso di regolare contratto di consulenza/collaborazione, il giro del mondo? Per quel che se ne sa, non è la sola domanda che non trova ancora una risposta. Ce n'è un'altra, forse più importante. Se è Marco Tronchetti Provera a commissionare quei dossier, perchè alcuni fascicoli riguardano lo stesso Tronchetti e gli affari di sua moglie Afef? Anche loro, i "padroni" della Telecom, potevano essere sottoposti a pressioni? In questo caso, chi davvero muoveva la mano degli spioni. Soltanto l'avidità personale o altri "clienti" desiderosi di indirizzare le mosse del presidente di Pirelli/Telecom? La storia del grande archivio spionistico e illegale della Seconda Repubblica è ancora tutta da scrivere.

(23 maggio 2006) Copio e incollo....




(Pubblicità)

MILANO (Reuters) - Venti ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite oggi nell'ambito dell'inchiesta sulle intercettazioni illegali di cui si occupa la procura di Milano. Lo riferiscono una fonte legale e una fonte investigativa, aggiungendo che tra gli arrestati figurano un ex manager di Telecom Italia e un manager del settore sicurezza di Pirelli.

Le ordinanze cautelari -- tre ai domiciliari e 17 in carcere -- firmate dal gip Paola Belsito su richiesta della procura milanese, ipotizzano a vario titolo e a seconda degli indagati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, la rivelazione di segreto d'ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.

Tra i destinatari dei provvedimenti vi sono l'ex manager di Telecom ed ex responsabile del Cnag (Centro nazionale autorità giudiziaria) Giuliano Tavaroli, Pierguido Iezzi, citato dalla fonte come responsabile della security Pirelli ma sul quale la società non commenta, e il titolare dell'agenzia investigativa Polis d'Istinto, Emanuele Cipriani.

Nessun commento al momento da Telecom Italia . Il neopresidente del gruppo Guido Rossi, interpellato stamani dai giornalisti, mentre entrava nelle sede romana dell'Authority tlc, non ha voluto rendere dichiarazioni.

In passato Telecom Italia ha più volte denunciato una campagna di disinformazione nei suoi confronti, ribadendo l'estraneità a qualsiasi ipotesi di comportamento scorretto.

Nelle 277 pagine dell'ordinanza del gip Belsito, Tavaroli, Cipriani, Iezzi e gran parte degli indagati vengono accusati di essersi associati "con agenti e ufficiali di Polizia giudiziaria, sfruttando l'organizzazione di mezzi e persone della direzione Security Pirelli e quindi Telecom e Tim messi a disposizione dal Tavaroli e suoi sodali, nonchè l'organizzazione aziendale dell'agenzia di investigazioni Polis d'Istinto e Sistem group, messe a disposizione dal Cipriani e l'organizzazione di mezzi apprestata dall'investigatore privato Marco Bernardini, nonchè fonti informative dei servizi di sicurezza" messe a disposizione da persone in corso di identificazione, "per compiere una pluralità di delitti".

LE IPOTESI DI REATO

In particolare, i pm ipotizzano la "corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri d'ufficio, ossia atti di indagine clandestine ed illecite, utilizzazione a fini patrimoniali di segreti d'ufficio, ovverosia di informazioni tratte da banche dati del Ministero dell'Interno, delle Finanze, della Giustizia, consultabili solo da pubblici ufficiali, nonchè informazioni riservate acquisibili dai servizi di informazione dello Stato italiano e stranieri". Infine, i magistrati sospettano "l'utilizzazione dei dati relativi al traffico storico di utenze Tim, attinti tramite l'applicativo Radar e accessi abusivi a sistema informatici"

L'operazione ha riguardato indagati in diverse città del Centro-Nord: Milano, Firenze, Prato, Torino, Novara, Como e Cuneo. Arrestati, oltre a Tavaroli e Cipriani, anche un commercialista, una decina tra poliziotti e militari della Guardia di Finanza e un dipendente delle agenzie delle entrate di Firenze.

Secondo quanto riferito da una fonte investigativa, le indagini hanno portato anche a rogatorie internazionali in Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera e Principato di Monaco, dove sono stati sequestrati somme di denaro per 11 milioni di euro e immobili per 3 milioni di euro, che gli inquirenti presumono siano proventi della gestione del traffico illecito di informazioni. Gli inquirenti ritengono che siano state anche costituite società fittizie che fatturavano e trasferivano all'estero i proventi illeciti.

A Torino un poliziotto della stradale di 46 anni è stato arrestato con l'ipotesi di reato di rivelazione di segreti d'ufficio, ha detto una fonte investigativa torinese. L'agente è accusato di aver fornito informazioni riservate trascritte nel Centro elettronico del ministero dell'Interno, accedendo alla banca dati con una password individuale.

LE INCHIESTE

L'inchiesta milanese condotta dai pm Fabio Napoleone, Stefano Civardi e Nicola Piacente riguarda un presunto traffico di tabulati telefonici -- tra numeri, località e durata delle chiamate -- che riguardavano imprenditori, politici e personalità pubbliche.

Nel marzo scorso, con l'ipotesi di reato di corruzione, violazione del segreto d'ufficio e falso, i magistrati di Milano disposero l'arresto di 16 persone tra investigatori privati, membri della Gdf e della polizia e dipendenti Telecom -- con l'accusa di avere spiato lo scorso anno i candidati presidente alla Regione Lazio, Piero Marrazzo, poi eletto, e Alessandra Mussolini, nel tentativo di screditarli a vantaggio dell'allora presidente uscente Francesco Storace.

L'inchiesta ha portato alla scoperta di un archivio abusivo con informazioni sensibili di personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e dello sport.

A Milano l'inchiesta si è intrecciata con quella sul rapimento illegale dell'imam Abu Omar, avvenuto il 17 febbraio 2003 e per il quale sono indagati circa 20 agenti della Cia. A Roma è da tempo in corso un'indagine sulla fuga di informazioni riservate nel caso "Laziogate" sulle elezioni regionali in Lazio.

A Napoli la procura segue un'indagine contro ignoti con l'ipotesi di istigazione al suicidio dopo la morte di Adamo Bove, responsabile della sicurezza di Telecom Italia, che il 21 luglio scorso si è lanciato da un cavalcavia senza lasciare alcuna spiegazione del proprio gesto. Secondo quanto rivelato dai famigliari della vittima, Bove temeva di essere coinvolto nel caso del rapimento di Abu Omar e in quello delle intercettazioni telefoniche non autorizzate di alcuni clienti Telecom.


http://it.news.yahoo.com/20092006/58-56/in...ex-telecom.html (http://it.news.yahoo.com/20092006/58-56/intercettazioni-20-arresti-manager-pirelli-ex-telecom.html)


Tutte le nostre ipotesi si stanno avverando.

Juve per sempre

persemprebianconero
20.09.2006, 19:32
Che vi dicevo..... la tempesta sta arrivando.....

pluto
20.09.2006, 19:47
giustizzia sara' fatta :x

Elena
20.09.2006, 19:51
speriamo!

leonkkit
21.09.2006, 10:01
Originally posted by Elena
speriamo!e si cara Elena giustizia sarà finalmente fatta, oramai e sotto gli ochhi di tutti quello che sta venendo fuori, permattimi di dire che tutti quelli che hanno permesso questa assurda ingiustizia affogheranno nella loro *****.

Juve e solo Juve

ROBIX
21.09.2006, 11:03
Nuovi risvolti nella vicenda delle intercettazioni Telecom.
Dopo i venti arresti, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze di un investigatore privato pentito, Marco Bernardini.
Stando allo 007, tra le migliaia di vittime delle intercettazioni ci sarebbero molti nomi illustri tra cui anche De Benedetti, Della Valle, Gnutti, i Benetton, Geronzi, Tanzi, Carraro, Bobo Vieri e l'arbitro De Santis



:shock: :shock: :shock:

amorejuve
21.09.2006, 11:30
Alcune le sapevo come Carraro.

Bobone non la sapevo... si spiavano al loro interno!!!!!

roba da manicomio

degni eredi dei kgb...

anche politici ecc... l'inter è diventata il giocattolo di Regime.


Gia solo che Carraro fosse sotto spionaggio la dice lunga
sulla vera Cupola!

Poi ho letto che un arbitro rivelo metodi occulti di Moggi per convicere gli arbitri...

MA CHE METODI OCCULTI!!! QUANDO ARRIVI A CONTATTARE UN ARBITRO COME GLIELO DICI CHE LO VUOI CORROMPERE...

ROBIX
21.09.2006, 11:34
LUCIANONE GRANDE MAGO !!!!

ROBIX
21.09.2006, 12:01
La stampa (http://www.lastampa.it/redazione/_inc/infobox.asp?indirizzo=/redazione/cmssezioni/infografica/200609images/mirino_.jpg) d anche capello era intercettato.

E SECONDO VOI ..... COME MAI ?????????

amorejuve
21.09.2006, 12:05
interessante vado a vedere!


Intanto prendiamo atto del primo provvedimento sensato
di questo governo:

http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/c...i-mastella.html (http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/sismi-mancini-5/ispettori-mastella/ispettori-mastella.html)

Intercettazioni abusive
Mastella manda gli ispettori

ROMA - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha deciso di inviare ispettori a Milano per accertamenti sul ruolo di appartenenti all'amministrazione giudiziaria nella vicenda delle intercettazioni telefoniche abusive. Mastella intende anche verificare violazioni nella diffusione e pubblicazione dei verbali.

Ecco il comunicato del ministro: "Con riferimento alle notizie pubblicate oggi sulla stampa, relative al presunto coinvolgimento di strutture dell'Amministrazione della Giustizia nelle intercettazioni telefoniche illecite effettuate da centri abusivi di ascolto, nell'esprimere il mio vivo apprezzamento per l'attività meritoria svolta dalla Procura della Repubblica di Milano - informa l'Ufficio stampa - comunico che ho immediatamente delegato l'Ispettorato Generale a svolgere un'inchiesta amministrativa tesa ad accertare, nel pieno rispetto del segreto investigativo, la veridicità della notizia e, nel caso, i precisi contorni della vicenda per l'individuazione di eventuali responsabilità disciplinari di personale appartenente all'Amministrazione della Giustizia".

"Peraltro, considerato che costituisce grave attentato alle libertà civili e democratiche non soltanto l'illegale intercettazione, ma anche l'abusiva, incontrollata e talvolta strumentale diffusione di dati sensibili acquisiti nel corso delle indagini, intendo, per la parte di mia competenza, verificare che siano assicurate in ogni momento la segretezza delle indagini e la tutela dei dati riservati, acquisiti essenzialmente mediante lo strumento delle intercettazioni".



"Pertanto, ho incaricato l'Ispettorato Generale affinchè presti particolare attenzione, nel corso delle ispezioni ordinarie svolte periodicamente, all'osservanza da parte degli uffici giudiziari delle regole stabilite a tutela dei dati riservati, imposte anche con riguardo all'attività giudiziaria dal codice della privacy di cui al decreto legislativo n. 196/03".

(21 settembre 2006)

cds
21.09.2006, 12:48
Bene !
Mastella e' stato uno dei pochissimi politici che a parole si e' detto dalla nostra parte .... speriamo lo dimostri anche con i fatti.
Inondiamo il ministero di Grazia e Giustizia di messaggi !!!

mplatini62
21.09.2006, 12:53
Originally posted by cds
Bene !
Mastella e' stato uno dei pochissimi politici che a parole si e' detto dalla nostra parte .... speriamo lo dimostri anche con i fatti.
Inondiamo il ministero di Grazia e Giustizia di messaggi !!!Basta garantirgli un bel gruzzolo di voti!

Non fidatevi: Mastellone è democristiano...è l'uomo per tutte le stagioni!

ROBIX
21.09.2006, 13:06
Esattamente !! :?

amorejuve
21.09.2006, 13:12
Mastella è quello che è.. uno come Biscardi o Pippo Baudo..

ma non è fanatico come questi Aiatollah spioni...

che vogliono instaurare un regime di falso sport e falsi valori buonisti
con un a struttura ricattatoria..

Se deve mastella mastella sia..


le persone non sono buone o cattive a priori ma per quello che fanno.

lele
21.09.2006, 13:16
Pero avete notato che non appaiono i nomi di moggi e giraudo????.

mplatini62
21.09.2006, 13:19
Originally posted by amorejuve
Mastella è quello che è.. uno come Biscardi o Pippo Baudo..

ma non è fanatico come questi Aiatollah spioni...

che vogliono instaurare un regime di falso sport e falsi valori buonisti
con un a struttura ricattatoria..

Se deve mastella mastella sia..


le persone non sono buone o cattive a priori ma per quello che fanno. Amò! Il regime è già stato instaurato! E da parecchio.
Secondo te Moggi & C. contro cosa combattevano? Da cosa proteggevano la juve? Dai mulini a vento???

E' proprio per quello che ha fatto e che fa...che io giudico il personaggio Mastella!!! Inaffidabile!

Apriamo gli occhi!

leonkkit
21.09.2006, 15:10
Amò! Il regime è già stato instaurato! E da parecchio.
Secondo te Moggi & C. contro cosa combattevano? Da cosa proteggevano la juve? Dai mulini a vento???

E' proprio per quello che ha fatto e che fa...che io giudico il personaggio Mastella!!! Inaffidabile!

Apriamo gli occhi!

Sono d'accordo con te mplatini, ma non dimentichiamo le ultime parole del nostro e solo DG MOGGI:

se il DOTT. UMBERTO AGNELLI, fosse ancora vivo niente di tutto questo sarebbe successo. E una speranza ancora l'abbiamo, che Marella e Andrea Agnelli,si sono dissociati completamente dall'attuale dirigenza.

Sono loro la nostra unica speranza ed è per loro e noi tutti che dobbiamo diffondere le nostre sacrosante ragioni, e lottare al loro al fianco affinchè ritornino a governare e gli vengano restituito tutto quello che gli hanno tolto con questo "COLPO DI STATO"

FORZA E ONORE
FORZA E SEMPRE ANDREA AGNELLI

amorejuve
21.09.2006, 15:14
per questo occorrerrebbe dimostrare il nostro sostegno ai veri Agnelli.
Non so in qualche modo..

OTTO_472
21.09.2006, 15:32
è vero...non compaiono ne Moggi ne Giraudo.....in una lista dove compaiono Capello De Santis Vieri Della Valle ....oltre a mezza Italia....è evidente che puzza di sbianchettamento.....

leonkkit
21.09.2006, 15:45
originally posted by otto_472
è vero...non compaiono ne moggi ne giraudo.....in una lista dove compaiono capello de santis vieri della valle ....oltre a mezza italia....è evidente che puzza di sbianchettamento.....

speriamo che prendano fuoco , come hanno fatto con un furgone pieno zeppo di documenti , dopo le dichiarazioni rilasciate, dalla dipendente telecom,e come fanno a parlare di moggi e giraudo? In mano non hanno niente di concreto.

Forza e onore
andrea agnelli presidente

amorejuve
21.09.2006, 15:53
parlano le magie di Moggi..

è riuscito a rendere forte il milan con pippo, consigliando e kaka.

a far salvare il Cagliari con Chimenti.

a fatto vincere la nazionale...

e voleva far grande la roma.


e ha fatto vincere qualcosa anche all'Inter!!!!

bdc
21.09.2006, 16:12
Secondo me è emerso si e no l'1 percento di quello che hanno trovato. Attendo di leggere tutti i verbali.

Però hanno fatto bene a spiare Bobo Vieri. Con tutte le splendide ragazze che ha avuto la TELECOM guadagnerà un sacco di soldi nel vendere le cassette osè di Bobo e veline assortite.

Beato lui!!!

TRONCHETTI IN GALERA!!!!

OTTO_472
21.09.2006, 16:44
sbianchettano....sbianchettano

e se effettivamente fossero riusciti a salvare dal sequestro una parte delle intercettazioni?
Se uno non è in quegli archivi.....Faccio delle ipotesi:

1.è UNO dei LORO

2.sarebbe troppo imbarazzante per loro quello che ne verrebbe fuori

3.è qualcuno che resta ancora sotto scacco, ancora ricattabile.


.....deliro?....mah!..... c'è Capello e Bobo,Carraro e non Giraudo Moggi ed altri?
.....c'è De Santis(unico condannato) e nessun altro arbitro?
.....Della Valle,Gnutti,benetton ecc. e non Montezemolo e c.

amorejuve
21.09.2006, 19:14
Originally posted by bdc
Secondo me è emerso si e no l'1 percento di quello che hanno trovato. Attendo di leggere tutti i verbali.

Però hanno fatto bene a spiare Bobo Vieri. Con tutte le splendide ragazze che ha avuto la TELECOM guadagnerà un sacco di soldi nel vendere le cassette osè di Bobo e veline assortite.

Beato lui!!!

TRONCHETTI IN GALERA!!!!

Sicuramente i gusti di Bobone sono meglio di qualcun'altro...!

AlexnelCuore
02.02.2010, 14:41
Vittoria! Telecom e Pirelli patteggiano



Notizie straordinarie dal processo per le intercettazioni abusive di Milano (http://ju29ro.com/dossier/telecom.html?layout=default): la Telecom e la Pirelli patteggiano.
Spieghiamoci bene, patteggiano per quanto riguarda il processo sulla corruzione per le tangenti pagate a Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri che, secondo la ricostruzione della Procura, passavano informazioni accedendo abusivamente alle banche dati del Ministero degli Interni, delle Finanze e della Giustizia.
Le due società, a titolo di risarcimento, riconoscono, a quanto risulta, ai Ministeri parti lese 100.000 euro di profitto del reato, 400.000 di sanzione pecuniaria, 750.000 a titolo di risarcimento del danno.

E qui la prima novità fondamentale: proporre di pagare 100.000 euro a titolo di profitto del reato è una scelta che può avere molteplici interpretazioni. Oltre al significativo operato dei suoi dipendenti, ciò potrebbe indurre a compiere serie riflessioni in ordine all'effettivo ruolo delle stesse aziende in questa vicenda.

Altro aspetto fondamentale: le società di capitali, come Telecom e Pirelli, sono società dotate di personalità giuridica e su di esse gravano obbligazioni e responsabilità civili e penali derivanti dalle azioni poste in essere nell'ambito dell'attività aziendale. Ma, inesorabilmente, l'avere personalità giuridica non implica avere volontà. Nessuna società è mossa da volontà propria: le società non hanno mani per prendere un dossier, non hanno occhi per leggerlo, non hanno bocca per esprimere su di essi un giudizio e non hanno un cervello per ragionarvi sopra.
Dunque in realtà le società sono rette da uomini: esseri provvisti dei sensi, del raziocinio e della volontà. Chi sarebbero allora gli uomini che, almeno in parte, hanno avallato simili comportamenti illeciti, visto che le due società hanno ammesso di aver avuto un tornaconto dall'attività illecita?
Nei vecchi libri di Ragioneria e di Economia Aziendale si usava, per rispondere a questa domanda, distinguere nella società il “soggetto giuridico” dal “soggetto economico”. Il primo, nelle società di capitale, coincide sempre con la persona giuridica della società, che infatti si accollava obbligazioni, diritti e responsabilità penali e civili.
Il soggetto economico invece era l'insieme delle persone (dotate, ripetiamo, di sensi, raziocinio e volontà) che agivano per nome, per conto e nell'interesse aziendale.
Quindi, se le due società del caso ammettono di aver avuto un profitto del reato, è possibile che nessuna delle persone facenti parte dell'insieme definito come soggetto economico ne fosse al corrente o abbia avallato? Forse che per la prima volta le società hanno espresso motu proprio una volontà, senza che esseri umani agissero a loro nome, per loro conto e nel loro interesse?

Ma le sorprese potrebbero non finire qui. La scelta processuale compiuta potrebbe aprire seri interrogativi in ordine all'uso di queste informazioni. Non si vorrà mica credere che queste informazioni, presumiamo pagate profumatamente, finissero in un cassetto senza essere analizzate, collegate con altri dati e magari archiviate in un dossier intestato a qualche malcapitato?
A noi viene, per esempio, in mente il famigerato dossier "Ladroni". A detta di uno dei suoi intestatari, l'ex arbitro De Santis, questo dossier conteneva dati sui redditi e sul patrimonio suo e dei suoi familiari, dati sulla sua situazione giudiziaria e su eventuali indagini in essere nei suoi confronti. Proprio quel genere di dati presenti nelle banche dati dei ministeri risarciti. Bella coincidenza, non vi pare?
Chiariamo però una cosa: la società Telecom e la società Pirelli non avevano nessun interesse a raccogliere informazioni su un arbitro di calcio. Questo è sicuro, visto che anche la sua attività professionale (dipendente del Ministero della Giustizia) non era in nessun modo collegabile o confliggente con quella delle due società patteggianti.
Ma per caso il soggetto economico, ovvero chi agisce per nome, per conto e nell'interesse delle aziende, poteva avere altri interessi esterni da soddisfare? Lo lasciamo dire a voi, noi sommessamente ricordiamo che la Pirelli era ed è azionista dell'Inter ed è retta da Marco Tronchetti Provera, consigliere della società nerazzurra. Non basta: l'allora vice presidente dell'Inter, Carlo Buora, era anche amministratore delegato della Telecom. Infine Massimo Moratti all'epoca era, oltre che proprietario dell'Inter, anche consigliere della Telecom. Un bell'intreccio, non v'è dubbio. Senza contare che lo stesso arbitro Nucini (http://ju29ro.com/dossier/cantanapoli-il-processo/45-cantanapoli-il-processo/1231-il-mio-nome-e-bond-danilo-bond.html), di certo non nemico dell'Inter, ha dovuto ammettere di fronte ad un Tribunale l'interesse quasi ossessivo della società meneghina per il mondo arbitrale.

Altra curiosità di oggi è la lunga intervista (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2430222&yy=2010&mm=02&dd=01&title=dai_alza_la_cornetta_ce_tronch) concessa da Emanuele Cipriani, socio della Polis d'Istinto, a Peter Gomez (Il Fatto Quotidiano). Ecco cosa dice in merito alle responsabilità di quel soggetto economico delle due società: “Ladro però, no. Era tutto fatturato. E a ogni fattura corrispondeva un codice numerico che rimandava ad una pratica, ovvero ad una attività che poteva essere: lecita, illecita o parzialmente lecita. Un lavoro di cui, oltretutto i vertici dell'azienda e Tronchetti, che adesso fa persino fìnta di non sapere chi sono, erano perfettamente a conoscenza. I miei committenti erano Pirelli e Telecom. Tra i miei clienti, in qualche caso, ci sono stati lo stesso Tronchetti e alcuni suoi avvocati: è tutto riscontrabile"
Già secondo Cipriani, Tronchetti Provera sapeva. E sul fatto che sia tutto fatturato verrebbe proprio da crederci. L'Inter infatti mai ha smentito le notizie di stampa che rivelavano la presenza, nella sede londinese della società di Cipriani, di documentazione a firma Rinaldo Ghelfi che attesta l'avvenuto pagamento di servizi non meglio specificati.

Attendiamo trepidanti chiarimenti dall'Inter. Possibilmente nelle sedi più appropriate. Non pare infatti del tutto credibile che questa "macchina spropositata (http://ju29ro.com/dossier/cantanapoli-il-processo/45-cantanapoli-il-processo/1035-il-caso-nucini-svariate-versioni-per-una-qmacchina-spropositataq.html)" (cit. dell'interrogatorio sul caso Telecom a Tronchetti Provera) sia stata posta in essere per il solo monitoraggio della vita privata di Vieri. Fatto comunque per il quale è in corso un altro processo.
In caso contrario saremmo costretti a pensare che la cifra e il simbolo delle vittorie di questi anni non sia nelle gesta dei suoi giocatori e nel simbolo di campioni che portano sul petto. Ma nella scritta della società che portano sulla maglia.

P.S.
Infine una parola sulla Juventus. Nonostante questi incredibili fatti che vedono coinvolto come vittima il suo ex direttore generale, non pare interessata a comprendere il perché di questa operazione di dossieraggio, che tra l'altro potrebbe aver provocato ingenti danni patrimoniali. Anzi, ricordiamo che, durante l'ultima assemblea degli azionisti (http://ju29ro.com/tutto-juve/1485-assemblea-juventus-2009-la-cronaca-in-diretta.html), nostri esponenti hanno chiesto spiegazioni su questa inerzia. L'allora Presidente in un primo momento glissò, omettendo di rispondere alla domanda. Sollecitato sul tema, poi rispose di non sapere cosa rispondere.
Lasciamo a voi, anche su questo punto, trarre le opportune conclusioni.

alessandro magno
02.02.2010, 16:34
il tutto è una vergonga.

il patteggiamento e in perfetto stile perdazzurri.

queste ultime considerazioni ...........''Nonostante questi incredibili fatti che vedono coinvolto come vittima il suo ex direttore generale, non pare interessata a comprendere il perché di questa operazione di dossieraggio, che tra l'altro potrebbe aver provocato ingenti danni patrimoniali. Anzi, ricordiamo che, durante l'ultima assemblea degli azionisti (http://ju29ro.com/tutto-juve/1485-assemblea-juventus-2009-la-cronaca-in-diretta.html), nostri esponenti hanno chiesto spiegazioni su questa inerzia. L'allora Presidente in un primo momento glissò, omettendo di rispondere alla domanda. Sollecitato sul tema, poi rispose di non sapere cosa rispondere.
Lasciamo a voi, anche su questo punto, trarre le opportune conclusioni''.............. sono una gradissima vergogna.

jumarco
02.02.2010, 17:23
Resta solo un modo per toglierci dalle palle questi infami degli elcagnacci e compagnia francese: BOICOTTAGGIO TOTALE!!!!!
Solo quando avranno in conti in rosso molleranno!!!!!!

AlexnelCuore
12.02.2010, 20:01
Clamoroso al processo Telecom!


Al processo per i dossieraggi illegali, dopo il patteggiamento delle società Telecom e Pirelli, continuano le sorprese.
L'investigatore privato Cipriani, titolare della Polis d'Istinto, ha accusato apertamente Tronchetti (http://www.ilgiornale.it/interni/dossier_telecom_cipriani_lavoravo_tronchetti_le_in dagini_erano_lui/cronaca-giustizia-cipriani-dossier_illeciti-tronchetti_provera-telecom-spioni/12-02-2010/articolo-id=421396-page=0-comments=1)di essere non solo l'inconsapevole utilizzatore finale dei dossier, ma di essere il mandante di queste attività illegali. Per esempio, Cipriani spiega che tutto il monitoraggio sulle frequentazioni della signora Afef, moglie di Tronchetti, non poteva essere ordinato dalla Telecom, non avendo questa un interesse in merito, ma era invece di personale interesse del marito.

Insomma, dal nostro punto di vista, la ricerca della verità su chi avesse interesse a dossierare Moggi e altri esponenti del mondo del calcio continua, visto che la Telecom come società telefonica non aveva alcun interesse calcistico diretto.
Domanda che al momento non ha avuto risposte convincenti da quanto appurato dalla Procura di Milano.
Ma Cipriani in Tribunale dà la sua interpretazione anche sul mistero di un'indagine, certo difficilissima, ma certo non esaustiva e chiarificatrice. Infatti sostiene che la Procura milanese avrebbe coperto Tronchetti, salvandolo da un'incriminazione doverosa.
Una vera e propria bomba nucleare; ben difficilmente in un Tribunale si ascoltano parole così pesanti sull'operato dei giudici inquirenti.
Il Giudice per l'Udienza Preliminare Panasiti, infatti, pare volerci vedere chiaro, non lasciando cadere le accuse come se nulla fosse successo; Tronchetti è stato convocato in Tribunale, e dovrà testimoniare il 26 Febbraio. Inoltre, sempre il Gup ha passato le carte alla Procura affinché proceda per calunnia contro Cipriani, che ha così pesantemente accusato i PM.
Da notare che se si aprirà un'indagine per calunnia non saranno i giudici milanesi ad occuparsene. Per legge sarà compito della Procura di Brescia. Dunque altri giudici, non milanesi, potrebbero ficcare il naso nelle carte, e magari eccepire sulle conclusioni della Procura meneghina.
Il caso si ingarbuglia sempre più. E forse qualcuno inizia a tremare.

maurizio
12.02.2010, 22:12
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/calcio/nona-milan-inter/lapresse91198172910001933_big.jpg

gabriele
13.02.2010, 08:09
In uno stato civile se noi in serie B le ***** RADIATE, ma siamo in italia

Luca
13.02.2010, 08:47
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/calcio/nona-milan-inter/lapresse91198172910001933_big.jpg


che vuol dire secondo voi Trochetti e Moratti arrivati...

forse non connetto bene di prima mattina il sabato ma non lo capisco

Luca
13.02.2010, 08:50
In uno stato civile se noi in serie B le ***** RADIATE, ma siamo in italia

in uno stato civile forse si però ci sono sempre delle eccezzioni.
Guardiamo in Inghilterra dove Manchester e Liverpool hanno debiti che 2 vite non basterebbero a sanare eppure sono ancora lì.
Come gli onesti in Italia. Tutto ciò ci insegna che più debiti hai più vinci.
Cosa che la nostra società non ha capito ma loro che capiscono?! bè questo è un altro discorso..

Ti piace vincere facile? Allora barate

Pirata
14.02.2010, 06:31
Speriamo che l'ora delle rivincite si avvicini ma ho gli stessi timori di gabriele &Luca...

mplatini62
14.02.2010, 09:00
rispondo al post n. 33 di luca:

con quello striscione, penso vogliano ironicamente far intendere che per paura di essere intercettati, dopo ciò che è accaduto in farsopoli...appena vedono arrivare i mentecatti capi...spengono i telefonini.

come quando fra ragazzi si sta parlando male di qualcuno...
e lo si vede arrivare: subito si fa spallucce e ci si zittisce.

Luca
14.02.2010, 10:57
Ecco ora è più chiaro, non riuscivo a capirne il senso. grazie

eldavidinho94
17.02.2010, 16:57
in uno stato civile forse si però ci sono sempre delle eccezzioni.
Guardiamo in Inghilterra dove Manchester e Liverpool hanno debiti che 2 vite non basterebbero a sanare eppure sono ancora lì.
Come gli onesti in Italia. Tutto ciò ci insegna che più debiti hai più vinci.
Cosa che la nostra società non ha capito ma loro che capiscono?! bè questo è un altro discorso..

Ti piace vincere facile? Allora barate

:quoto: