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Visualizza versione completa : Referendum FIAT Ma...la Juve?


eldavidinho94
14.01.2011, 13:48
Ciao a tutti.
Sarete sicuramente a conoscenza del fatto che giovedì è cominciato il referendum sull'accordo per il futuro dello stabilimento FIAT di Mirafiori. L'obiettivo dell'ad Marchionne è quello di trasferire all'estero tutta la catena di montaggio dei metalmeccanici e questo referendum è stato indetto per decidere se gli operai sono d'accordo con questo trasferimento (cosa veramente difficile) oppure se preferiscono rimanere in questa situazione con tutte le modifiche che apporterà Marchionne, criticato di voler calpestare i diritti degli operai.

Al di là della questione, dato che siamo un forum principalmente juventino, volev chiedervi se a noi, tifosi bianconeri, conviene che l'azienda resti in Italia oppure sia trasferita all'estero? Essendo Elkan il presidente dell'azienda da questa estate (con il conseguente approdo di Andrea Agnelli alla Juventus in veste di presidente) e possedendo la maggioranza delle azioni in Exor, finanziatore sia della Fiat che della Juve, quali potrebbero essere i vantaggi o i svantaggi di questo RADICALE cambiamento?

Potrebbero anche non esserci collegamenti tra le due cose ma è un modo per fare chiarezza.

Ps: è logico che non ci siano vantaggi per gli operai che devono subire le scelte di Marchionne il quale sta agendo da AD di un'azienda PRIVATA e quindi non sta facebndo gli interessi dell'Italia. Il discorso è improntato esclusivamente sulla Juventus.

alessandro magno
15.01.2011, 06:49
oggi c'e' la notizia che ha vinto il si . Non dovrebbe esser una vittoria schiacciante ma una specie di 53 a 45. Questo da l idea di una fabbrica spaccata in 2. Non ho molti amici che lavoano in fiat forse ci potra dare maggiori delucidazioni luna23
. La sensazione e' cher han votato si tutti i dirigenti e gli impiegati e no quasi tutti gli operai ' quelli forse dove le modifiche volute da marchionni Le sentono maggiormente.
La notizia positiva per la citta' e' che la fiat continuera' a restare a torino e questo almeno e' un punto a favore.
La juve?
Io sono uno di quelli che vorrebbe che la fiat si disimpegnasse un poco. Ormai si e' capito che a fiat la juve interessa pochino per cui...
Postato via Mobile Device

maurizio
15.01.2011, 11:19
Fiat, referendum Mirafiori: vince il sì col 54%

Affluenza quasi al 95%. Bruciate bandiere del fronte favorevole all'accordo

15 gennaio, 12:14


TORINO - Ha vinto il sì. Ma la notte più lunga di Mirafiori, quella del referendum sul piano-Marchionne, é stata un vero e proprio testa a testa. Come in una lunga, estenuante partita di poker, i seggi sono stati 'spillati' uno ad uno. A decidere, a mettere a segno l'allungo decisivo per il sì, è stato il seggio 5, quello dei 449 impiegati.
MARCHIONNE, SCELTA LAVORATORI CORAGGIOSA, VIA IDEOLOGIE DA CHI HA VOTATO NO - Con la loro scelta nel referendum i lavoratori di Mirafiori "hanno dimostrato di avere fiducia in se stessi e nel loro futuro", hanno dimostrato "il coraggio di compiere un passo avanti contro l'immobilismo di chi parla soltanto o aspetta che le cose succedono". E' questo il commento dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sull'esito del voto sull'accordo per lo stabilimento di Torino. ''Mi auguro che le persone che hanno votato no, messe da parte le ideologie e i preconcetti, prendano coscienza dell'importanza dell'accordo per salvaguardare le prospettive di tutti i lavoratori'', ha concluso.
ELKANN, ARCHIVIARE POLEMICHE, AFFRONTARE SFIDE - ''Ora bisogna archiviare le polemiche e le contrapposizioni, affrontando le sfide che abbiamo davanti in modo costruttivo'': lo dice, in una dichiarazione il presidente della Fiat, John Elkann. ''Sono grato - afferma Elkann - a chi ha avuto fiducia nel futuro e nella Fiat: la loro scelta apre nuove prospettive per tutte le donne e gli uomini che lavorano in fabbrica a Mirafiori''. ''Ha prevalso - aggiunge - la volonta' di essere ancora in gioco: dimostreremo che in Italia e' ancora possibile costruire grandi automobili capaci di farsi apprezzare nel mondo''.
SOSTENITORI SI',GIORNATA STORICA,NULLA SARA'COME PRIMA - Conferenza stampa all'alba, davanti ai cancelli di Mirafiori, dei sostenitori dell'accordo del 23 dicembre fra Fiat e sindacati per dire, subito dopo la vittoria nel referendum, che quella di oggi "é una giornata storica" e "nulla sarà più come prima". A parlare è il segretario confederale Uil, Paolo Pirani, che dice che la giornata di oggi è "storica come quella del referendum sulla scala mobile del 1984. Nulla - aggiunge - resta come prima nelle relazioni industriali in Italia. E' una vittoria di tutti i lavoratori di Mirafiori, anche di chi ha votato no. E' una scelta importante perché garantisce un futuro a Mirafiori e all'industria in Italia. I sindacati che hanno firmato l'accordo di Mirafiori si sono dimostrati rappresentativi sia degli operai sia degli impiegati".
LITE IN COMMISSIONE, SPOGLIO ULTIME SCHEDE SOSPESO - Dopo la vittoria del si' al referendum di Mirafiori, lo spoglio delle ultime schede e' ancora sospeso dopo un momento di lite e confusione nella commissione elettorale. Un rappresentate della Fiom ha avuto un malore e, per questo, e' stata chiamata una ambulanza. La lite - secondo quanto affermano alcuni presenti - sarebbe scoppiata quando uno dei rappresentanti della Fismic, componente della commissione, ha esultato per la vittoria del si'.

AIRAUDO (FIOM): NO DA OPERAI, HANNO DECISO IMPIEGATI - Il risultato del referendum sull'accordo sullo stabilimento di Mirafiori lo hanno deciso in sostanza gli impiegati perche' gli operai hanno detto di no in modo rilevante. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom responsabile dell'auto, Giorgio Airaudo. ''Bisogna apprezzare il grande coraggio e l'onesta di una grandissima parte dei lavoratori di Mirafiori che hanno detto di no all'accordo''. ''Gli operai delle linee di montaggio - ha aggiunto - hanno detto di no. Di fatto sono stati decisivi gli impiegati che a Mirafiori sono in gran parte capi e struttura gerarchica''.


FIM: TORINO FESTEGGIA IL SI', NASCE STABILIMENTO FUTURO - Con la vittoria matematica del si' al referendum, a Mirafiori ''nasce lo stabilimento del futuro''. E' il primo commento del segretario nazionale della Fim Cisl, Bruno Vitali, che sottolinea: ''Ora festeggia Torino, sbaglia chi pensa che Marchionne va a festeggiare a Detroit''. '' E' il primo referendum che vinciamo a Mirafiori da 15 anni ma - dice ancora il sindacalista della Fim, responsabile del settore auto - e' il piu' importante''.


PALOMBELLA (UILM): MIRAFIORI VIVRA', GRAZIE A LAVORATORI - ''Mirafiori vivra', grazie ai lavoratori'': e' la prima dichiarazione dopo la vittoria del si' al referendum sull'accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori del segretario generale della Uilm, Roco Palombella. ''Ringrazio - ha detto - tutti i lavoratori, ad uno ad uno, che si sono espressi positivamente rispetto all'intesa per la vita dello stabilimento di Mirafiori. Anche i lavoratori, che hanno ritenuto di comportarsi in modo opposto, sappiano del nostro rispetto nei loro confronti: da oggi anche loro, come gli altri, saranno tutelati nel loro lavoro in fabbrica ed in quella che sara' la loro prossima azione sindacale''. ''Con l'accordo - ha aggiunto - si realizzeranno nuova produzione, salvaguardia dei livelli occupazionali, ed il possibile aumento degli stessi. La vittoria del si' al referendum sul futuro dello stabilimento dimostra come il gruppo dirigente dei metalmeccanici della Cgil sia riuscito ad infilarsi in un vicolo cieco, osteggiando fino all'ultimo istante il risultato vincente. Tra le nostre responsabilita' ci sarà anche quella che i lavoratori non subiscano le conseguenze di questa dissennata scelta. Alla Fiom - ha concluso - la richiesta di una seria riflessione su quanto e' accaduto e la speranza che questa organizzazione ritorni a fare sindacato. A noi l'onere di gestire la complessa intesa con Fiat e l'avvio del tavolo di confronto, il prossimo 24 gennaio, con Federmeccanica per la discussione sulla disciplina dell'auto, condizione essenziale per far rientrare le 'newco' della casa torinese all'interno del contratto nazionale di lavoro metalmeccanico''.

FISMIC: SCONTATO TESTA A TESTA, ORA RICOSTRUIRE CONSENSO - La battaglia all'ultimo voto nel referendum sull'accordo sullo stabilimento Fiat di Mirafiori era ''scontata'' ma adesso che ha vinto il si' ''bisogna lavorare con pazienza e ricostruire le ragioni di largo consenso che necessita un investimento cosi' importante''. Lo afferma il segretario generale del Fismic, Roberto Di Maulo sottolineando che sulla vertenza ''c'e stata troppa demagogia e confusione'' che ha impedito di spiegare ai lavoratori che non si ledeva nessun diritto''.

CENTRELLA (UGL): HANNO VINTO I LAVORATORI - ''Oggi hanno vinto prima di tutto i lavoratori di Mirafiori e li ringraziamo per aver creduto nelle nostre ragioni''. Lo ha detto il segretario generale dell'Ugl Giovanni Centrella commentando a caldo il risultato del referendum sull'accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori. ''La loro maturita' e i loro senso di responsabilita' - ha detto - hanno salvato decine di migliaia di posti di lavoro e faranno partire finalmente Fabbrica Italia''.



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gandialex
15.01.2011, 12:04
io lavoro per l'indotto...il sì è certamente una buona notizia...capisco però le ragioni di chi ha votato no, però è sicuramente una buona notizia per tutti questo impegno della fiat...e sto parlando in termini di lavoro...sulla juve non mi esprimo, preferisco tenere separate le 2 questioni vista la delicata situazione...

eldavidinho94
15.01.2011, 18:17
e perchè secondo te il sì è una buona notizia?
scusa ma a cosa sono serviti gli scioperi allora? fammi capire :icon_wink:

gandialex
16.01.2011, 11:16
...il sì è una buona notizia per chi (come me e migliaia di altre persone della zona...) lavora per l'indotto della fiat...perchè un disimpegno per mirafiori voleva dire perdere come minimo qualche ordine e per aziende piccole che si appoggiano solo ed esclusivamente alla fiat (per fortuna dove lavoro io produciamo anche pezzi per altre case...) chiudere i battenti...credo sia abbastanza...
come detto prima capisco le ragioni che hanno spinto i lavoratori a votare no, però il lavoro è la cosa principale e personalmente sono contento che abbia vinto il sì...e le ragioni te le ho dette prima...

juventinadelsud
16.01.2011, 22:34
è una questione parecchio delicata!
sulla carta doveva vincere il no,perchè il si è piegarsi al volere(ricatto)dei padroni...ma in questo momento tenersi stretto un lavoro(specie se hai famiglia) è una necessità!

luna23
16.01.2011, 22:40
I tempi sono cambiati una volta all'avvocato non sarebbe mai venuto in mente di far lasciare l'Italia alla Fiat, oggi invece sì, è un ricatto ..avete ragione ..ma è la realtà che è condivisa da tutti, qui a Torino la nostra bella città dove hanno chiuso una moltitudine di aziende la cui produzione è stata spostata altrove (Cina, Serbia ..in qualunque altro posto meno che in Italia) le valige sono pronte da un po' .. algli eredi Agnelli oggi ben poco importa della forma ma solo sostanza, quello di restare immensamente ricchi per sempre .. non c'è stata scelta.

alessandro magno
16.01.2011, 22:40
premesso che io non son mai stato in fiat e non lo so pero dico che parecchie di quelle condizioni ''clamorose'' che ho sentito a cui si ''piegano'' i lavoratori fiat sono poi le condizioni di lavoro normali previsti dai contratti di molte cooperative .

certo sarebbe piaciuto che marchionni dava il buon esempio e si riduceva una bella fetta di stipendio pure lui . ma qui siamo in italia per cui nessuno è fesso.

juventinadelsud
17.01.2011, 08:26
io conosco la situazione del famoso stabilimento di termini imerese e qui veramente gli impiegati hanno cazzeggiato alla grande...come ho gia detto molti avevano un secondo lavoro tanto alla fiat erano sempre in malattia o cmq erano virtualmente presenti!
non so la situazione di mirafiori

luna23
17.01.2011, 09:19
io conosco la situazione del famoso stabilimento di termini imerese e qui veramente gli impiegati hanno cazzeggiato alla grande...come ho gia detto molti avevano un secondo lavoro tanto alla fiat erano sempre in malattia o cmq erano virtualmente presenti!
non so la situazione di mirafiori

Ci sono stati anni in cui l'assenteismo era di casa, per non dire chi aveva doppio o triplo lavoro per chi ce la faceva, tieni conto che la Fiat una volta dava tantissimo, avevano le case, possibilità di far fare sport gratis ed altre attività ludiche ..chiaramente questi benefit oggi non ci sono più tutti, le case Fiat ..però è ancora un'azienda che offre ancora molto ..
In tantissimi se ne sono aprofittati ..ora non è più tanto possibile.

Furiaceca
17.01.2011, 10:24
secondo me la situazione fiat con la juve centra ben poco,
e sono cose che non andrebbero accostate visto che la prima, è una questione
seria e assai delicata, l'altra è un giocattolino e una cosa
ludica, nulla di più(anche se siamo in un forum juventino non si possono mettere
allo stesso piano le 2 questioni).

Detto questo, per valutare le mosse fiat bisognerebbe sapere QUANTO questa
azienda è stata aiutata nei momenti di difficoltà dallo stato italiano, e quanto
ne è debitrice...

Cioè, se fosse un azienda straniera, o anche italiana, che si è sempre arrangiata
ed è sempre stata autonoma nella sua crescita, allora chi potrebbe negare loro di
spostare parte della loro produzione in mercati emergenti in modo da aumentare l'efficienza
e l'efficacia, considerando anche la crisi di mercato??? in questo caso sarebbe una mossa
non solo lecita ma anche comprensibile.

LA questione è diversa però se si scopre che questa azienda è sopravvissuta fino ad
oggi solo grazie ad aiuti statali, o comunque è stata privilegiata, e questo è ovvio che
cambia la questione...in questo caso non è più autonoma nelle proprie decisioni e deve
essere più aperta al dialogo, visto che ha un debito nei confronti della collettività(non solo
di riconoscenza)

Quindi, se rientra nella prima casistica nulla si può criticare, altrimenti sono giustificabili
le proteste e le pressioni che subisce.

Detto questo, è giusto precisare che il problema della produttività è ormai strutturale,
è ovvio che produrre 100 in italia ha un costo X, produrre 100 in Brasile o in Cina ha
un costo X/2, e questo ha delle implicazioni.
Bisognerebbe attuare un sistema salariale e sindacale Europeo, e poi decidere se
continuano a far comodo i prodotti dei paesi in via di sviluppo, e quindi subire anche
queste implicazioni, oppure fare guerra a questi paesi cercando di obbligarli ad avere
condizioni salariali e sindacali più o meno allineate alle nostre....non si può tenere il
piede in 2 scarpe...qui bisogna arrivare ad una decisione.