gabriele
20.11.2010, 09:32
Nedved: Mai avrei potuto vestire nerazzurro - Pavel Nedved, in una lunga intervista alla Gazzetta dello sport, nel corso della quale ha presentato 'La mia vita normale', il libro della sua vita, che uscirà fra pochi giorni, di una cosa si è detto certo: mai e poi mai avrebbe potuto scendere in capo con la maglia nerazzurra; e l'occasione c'era pure stata allorché, terminato e non rinnovato il contratto con la Juve di Elkann, venne chiamato da Mourinho in persona, che lo voleva per far grande l'Inter; ed ecco come Pavel spiega il gran rifiuto: "Il mio procuratore Raiola provò a farmi continuare: c'erano offerte dall'estero e dall'Italia, ma io non mi vedevo con altre maglie. La chiamata di Mourinho? Quando sentii la sua voce rimasi molto sorpreso. Prima mi fece i complimenti e poi mi disse: 'Pavel, ho bisogno di te per vincere la Champions'. Ma io rifiutai subito: il cuore non mi avrebbe mai permesso di giocare con l'Inter" :notworthy::notworthy::notworthy:. Mentre invece non ha esitato ad entrare nella squadra di Andrea Agnelli, che l'ha introdotto nel cuore della Juve, nel Cda; e con Andrea il feeling è di lunga data: "La prima volta che lo vidi al campo era con suo padre Umberto e la scena mi conquistò: la Juve era un top club, ma anche una famiglia. Si presentò parlandomi in inglese, dimenticando che io ero già in Italia da cinque anni. Io non capii una parola, poi scoppiammo a ridere. Io e Andrea abbiamo affinità caratteriali , idee simili nella visione del calcio e soprattutto un sogno in comune che non posso svelare ma che un giorno si avvererà". Con l'aiuto di Pavel sarà più facile; ecco i suoi compiti: "Stare vicino alla squadra, andare al campo, dialogare con Del Neri, Marotta, Paratici, Pessotto, aiutare chi ha bisogno". Spende anche qualche parola su colui che da più parti è stato presentato come suo erede, Milos Krasic: "E' molto forte. Abbiamo qualcosa in comune: il modo di correre e di puntare la porta, la ricerca della concretezza. Crossa benissimo, ora deve farci scoprire il tiro da lontano". E non poteva mancare un pensiero ad Alex, compagno di tanti successi: "Del Piero? E' Highlander: sempre in prima fila. Un esempio. E mi aspetto che continui a giocare. Ale ha la testa giusta per andare avanti alla grande".
Che dire un mito anche se non gioca più :unfioreperte:
Che dire un mito anche se non gioca più :unfioreperte: