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Visualizza versione completa : Udienza Venerdì 1 Ottobre 2010


eldavidinho94
29.09.2010, 19:31
Calciopoli, Moratti salta il turno: venerdì non testimonia

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Sarà impegnato a New York per il matrimonio della figlia

ROMA, 29 settembre - Massimo Moratti non sarà tra i protagonisti dell’u*dienza di ripresa del processo Calciopoli prevista per venerdì a Napoli: sarà impegnato a New York per il matrimonio della figlia. Un viaggio che lo terrà lontano dal banco dei testimoni, convocato dai legali di Luciano Moggi. Come Collinae Rosetti, come Emanuele Cipriani (impe*gnato in un’udienza del proce*dimento Telecom a Milano, proprio venerdì) il presidente dell’Inter aggiorna l’appunta*mento: ad ora non si sa se Mo*ratti si presenterà davanti al*la giudice Casoria il 12 otto*bre, per l’udienza successiva.

IL LUNGO SONNO - Di certo si sa invece il perché sia, pro*babilmente, scattata la pre*scrizione di eventuali reati sportivi per club e tesserati coinvolti loro malgrado nel ca*so Calciopoli 2, prima dalle 140 telefonate appena periziate e sbobinate: la Figc e la Procura federale guidata allora come ora da Stefano Palazzi - parte civile del processo dal suo av*vio nel gennaio 2009 - non ha ritenuto degne di apertura di fascicolo d’indagine - con inter*ruzione della prescrizione per eventuali reati sportivi com*messi grigliando e telefonando ad arbitri e designatori nella stagione 2004-2005 - le parole messe a verbale dall’avvocato di Moggi, Maurilio Prioreschi che il 22 aprile 2009 (la pre*scrizione è scattata per i sin*goli tesserati il 30 giugno 2009, per i club il 30 giugno 2007) chiedeva perché mancassero le telefonate tra Bergamoe Mo*ratti di cui si parlava in una celebre intercettazione tra l’ex designatore e la Fazi. «Abbia*mo chiesto la trascrizione di al*cune telefonate che Paolo Ber*gamo fa alla signora Fazi. In queste telefonate, Bergamo, sotto intercettazione da tem*po, riferisce di alcune chiama*te che avrebbe ricevuto da par*te del presidente dell’Inter Mo*ratti. Ci torneremo quando ve*drete la trascrizione, lui dice ‘mi ha chiamato Moratti, mi ha parlato degli arbitri, delle designazioni’ e quant’altro», di*ce in aula Prioreschi chieden*do la trascrizione delle 170 mi*la telefonate scoperte. La Figc ha ascoltato e letto il verbale, poteva domandarsi se fosse il caso di “attezionare” un anno prima di Calciopoli 2. In tem*po per procedere contro i tesse*rati e non solo contro lo scudet*to 2006.

APPELLO GEA - Oggi alla Corte d’Appello di Roma udienza del processo Gea: dopo la requisitoria del pg Cozzella e le richieste di condanna (4 anni e 8 mesi per Luciano Moggi, 4 anni per Moggi jr: i due avevano ricevuto condan*ne per 18 e 14 mesi nel 2009; chieste condanne anche per gli assolti Lippi jr, Zavagliae Ce*ravolo), oggi tocca alle parti ci*vili e - forse - alle difese: più probabile che l’ultima udienza sia quella del 9 novembre.<cite class="txt_Author">

Alvaro Moretti</cite>

eldavidinho94
29.09.2010, 19:38
Il giornalista che estrasse le palline: «Tutto regolare»

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Venerdì andrà a deporre al tribunale di Napoli sui sorteggi arbitrali

COMO, 29 settembre - «Sorteggio regolarissimo. Io non sono tifoso, ma credo che quello che dirò piacerà ai tifosi juventini: nessuno mi catechizzò sul da farsi. Lo ripeto: l’estrazione delle palline era assolutamente regolare». Così un giornalista de “La Provincia di Como”, chiamato ad estrarre le palline per uno dei sorteggi di Calciopoli nel maggio 2005, ha raccontato cosa dirà al tribunale di Napoli sul sorteggio. «I due carabinieri presenti? Avevo notato due uomini che non parevano giornalisti, mai immaginavo si potesse trattare di carabinieri - ha spiegato alla “La Provincia di Como” - Né pensavo di essere protagonista di quel video inserito nel fascicolo processuale».

alessandro magno
29.09.2010, 20:36
Il giornalista che estrasse le palline: «Tutto regolare»

http://www.tuttosport.com/images/59/C_3_Media_1144859_immagine_l.jpg


Venerdì andrà a deporre al tribunale di Napoli sui sorteggi arbitrali
COMO, 29 settembre - nessuno mi catechizzò sul da farsi. Lo ripeto: l’estrazione delle palline era assolutamente regolare».


prendere atto e andare a casa a partire dalla PRAVDA ROSA ,PALAZZI, MORATTI,BORRELLI E CO.

alessandro magno
29.09.2010, 20:50
Anche Cipriani dà buca a Napoli - Anche Emanuele Cipriani, l'investigatore privato ingaggiato da Telecom per pedinare ed effettuare controlli su Moggi e De Santis, tra gli altri, venerdì a Napoli non ci sarà: c'è infatti udienza del processo Telecom. Un altro assente sicuro, oltre al recidivo Colllina, sarà l'agente ed ex dg el Torino Stefano Antonelli, a causa di un difetto di notifica. Non si ha al momento notizia di impegni di Massimo Moratti e Franco Baldini, altri due testimoni che hanno ricevuto la convocazione, ma non hanno sinora dato conferme della loro presenza. Ci sarà sicuramente Giancarlo Abete: visto che le cose da raccontare, stando alle intercettazioni, pare non gli facciano difetto, potrebbe essere la superstar della giornata processuale. Intanto oggi è in calendario un'udienza del processo d'appello Gea, dove avranno la parola le parti civili.

eldavidinho94
30.09.2010, 13:43
ma si dai saltiamo tutti,
come un normale giorno di scuola...

ma io dico, per questi 'ritardi' non ci sono multe o sanzioni?
qui non si tratta di convocazioni fasulle,
ma convocazioni da parte della giustizia!
dovrebbe essere un OBBLIGO accettarle ed esserci!

mah...se anche la giustizia non dà l'esempio in queste cose
mi chiedo perchè il preside si debba arrabbiare con chi fa assenze
e mi chiedo, l'alunno perchè debba stare a sentire il preside,
a questo punto! :icon_rolleyes:

eldavidinho94
30.09.2010, 13:46
Domani in aula Baldini-Moggi al duello finale

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Da Londra arriva a Napoli il team manager dell’Inghilterra: «Ci sarò»

ROMA, 30 settembre - Nel giorno in cui si è tornati in tribunale per l’appello Gea, si profila un nuovo duello nelle aule di giustizia tra Luciano Moggi e Franco Baldini: se Collina, Rosetti e Moratti rinviano al 12 ottobre l’appuntamento davanti alla giudice Casoria, si presenta il grande nemico di Lucianone, quello che con Mazzini al telefono parlava del prossimo «ribaltone» del calcio italiano. «Rinviare al 12 (c’è Inghilterra-Montenegro, ndr) sarebbe peggio: ci sarò», ci dice al telefono da Londra. Ha già dato conferma il presidente Abete, come il notaio Tavassi che officiava al sorteggio.

REGOLARISSIMO - E proprio sul sorteggio testimonieranno alcuni giornalisti chiamati da Bergamo e Moggi. Proprio ieri sul sito de La Provincia di Como, il cronista ed ex arbitro Riccardo Bianchi ha confermato in una videointervista: «Sorteggio regolare, quello filmato dai carabinieri il 13 maggio 2005. Nessuno m’ha istruito su cosa fare. Erano sollevati del fatto che abbinai per sorte Roma-Lazio a Collina. Tifoso? Non tengo a nessuno, mi piaceva Mourinho».

APPELLO GEA - Ieri penultima udienza del processo d’appello sulla Gea (presidente Masi, relatore Pezzullo, a latere Giancarlo de Cataldo il giudice-scrittore di “Romanzo Criminale”: sentenza a novembre): hanno preso la parola le parti civili che tutelano Figc e Stefano Antonelli. Poi è toccato ai difensori. Il pg, dopo la sentenza morbida del 2009 (18 mesi per violenza e minacce a Moggi senior, 14 mesi per Moggi jr.), ha chiesto rispettivamente 4 anni e 8 mesi e 4 anni e condanne per gli assolti Zavaglia, Lippi jr. e Ceravolo. La Figc con l’avvocato Milella si associa alle tesi dell’accusa, ma plaude anche al giudice che depennò l’accusa di associazione a delinquere. A dire il vero quasi tutti i reati sono o stanno per andare in prescrizione. L’avvocato Ciardullo, legale di Antonelli, chiede 300 mila euro dopo aver definito la Gea «una cricca». Si discute dell’applicabilità del reato di violazione della libera con correnza (articolo 513 bis). Così gli avvocati Lattanzi (Lippi jr) e Dominici (Ceravolo) replicano: «Quella norma presuppone intimidazioni tipiche della criminalità organizzata? Ci pare esagerato il paragone. Eppoi il contratto di Blasi non fu facilitato dalla Gea: ci hanno messo oltre un anno a farlo»<cite class="txt_Author">

Alvaro Moretti</cite>

eldavidinho94
30.09.2010, 13:49
prendere atto e andare a casa a partire dalla PRAVDA ROSA ,PALAZZI, MORATTI,BORRELLI E CO.

sappiamo il nome di colui che ha estratto le palline:
è il cronista ed ex arbitro Riccardo Bianchi, oggi giornalista

comunque mi pare strano che ad estrarre chiamino il primo che capita

gabriele
01.10.2010, 10:18
Processo Calciopoli - Udienza dell'1 ottobre 2010.





L'aula 216 riapre i suoi battenti dopo la pausa estiva e tra i testimoni chiamati dalle difese dovrebbero essere presenti il presidente Federale Abete, l'accusatore storico Franco Baldini, ed alcuni giornalisti chiamati dalle difese. Tra i giornalisti ci sarà Riccardo Bianchi, come anticipato nelle nostre news (http://www.ju29ro.com/news/2422-senza-vergogna-moratti-e-paolillo-a-dispetto-delle-intercettazioni-rivendicano-altri-scudi.html), che intervistato dal suo giornale (guarda il video (http://www.laprovinciadicomo.it/videos/Video/6612/)) ha confermato che per lui il sorteggio era regolare: "Sorteggio regolare, quello filmato dai carabinieri il 13 maggio 2005. Nessuno m’ha istruito su cosa fare. Erano sollevati del fatto che abbinai per sorte Roma-Lazio a Collina".
Tra i convocati hanno dato buca Massimo Moratti, che è a New York per motivi legati al matrimonio della figlia, Pierluigi Collina a causa dei suoi impegni come designatore dell'UEFA, Roberto Rosetti impegnato nel raduno a Coverciano ed Emanuele Cipriani, impegnato in un'udienza del processo Telecom. Collina, Rosetti e Moratti dovrebbero presentarsi il 12 ottobre.
La deposizione che si annuncia più interessante è quella di Franco Baldini che, come testimone nel processo Gea, aveva negato di essere amico di Auricchio, smentito dallo stesso investigatore che dichiarò, come anche in aula a Napoli, di essergli amico, di aver preso con lui dei caffè e parlato di calcio "ma non di questa indagine". Visto l'avvocato Prioreschi controesaminare Auricchio su questo rapporto, ipotizziamo che siano tanti i punti sui quali chiederà chiarimenti a Baldini, ad iniziare dalla telefonata nella quale l'ex dirigente della Roma parla a Mazzini del "ribaltone". Chissà se Baldini ha buona memoria o, anche lui, sgranerà un rosario di "Non ricordo".

Ore 9.50 - Cari amici, buongiorno a tutti dall'aula 216 del Tribunale penale di Napoli. Siamo in attesa che cominci l'udienza. Sono già presenti in aula De Santis, Bertini, Bergamo con gli avvocati Morescanti, Prioreschi e Gallinelli.
Ore 10.10 - E' iniziato l'appello. Qualche minuto fa è arrivato anche Moggi, accompagnato dall'avvocato Trofino. Hanno inviato giustificazioni sia Spinelli che il notaio Tavassi per impegni di lavoro. Sono pronte altre 160 telefonate da inserire nel processo.
L'avv. di Pairetto fa presente che i cd richiesti nel mese di maggio sono stati ottenuti a settembre, ma anche in quelli i file con i brogliacci non si aprivano "Abbiamo ricercato una chiave elettronica e solo in ritardo abbiamo potuto prendere visione. Chiedo un termine di almeno altri 2 mesi per procedere alla lettura dei 5 cd".
Presidente Casoria: Quindi Lei chiede un termine per esaminare i brogliacci e poi in corso di processo richiedere eventualmente altre trascrizioni?
Difesa Pairetto: Sì.
PM: Giudice queste prove erano a disposizione delle difese dal momento della chiusura indagini, quindi anni fa, e pare strano che ancora oggi venga chiesto un termine che appare solo dilatorio.
Avv. Prioreschi: Chiedo l'acquisizione e l'ulteriore trascrizione di altre telefonate che riteniamo importanti.
PM: Mi oppongi anche a questo. Lei ha concesso dei termini e se andiamo avanti così in ogni udienza sarà necessario chiamare il perito e così non andiamo mai avanti.
Avv. Trofino: Siccome dobbiamo sentire ancora altri testi abbiamo tutto il tempo per richiamare il perito e dargli l'incarico.
Presidente Casoria: Al termine dell'udienza sarà ascoltato il perito che pare abbia avuto difficoltà su alcuni cd
Difesa Pairetto: Solo per ricordare che la difesa di Pairetto aveva richiesto, nei termini, l'acquisizione dei cd. La nostra richiesta di oggi è quella di accedere ai cd che sono già stati ammessi.
Presidente Casoria: Mi riservo alla prossima udienza.
Viene introdotto il teste Abete.
Avv. Prioreschi: Vorrei che Lei ricostruisse le sue cariche in Figc.
Abete: Sono entrato nel 1988 e nominato presidente del Settore Tecnico fino al '90, poi presidente della Lega di C fino al '97, poi vicepresidente della Federazione fino al 2000 e rientrato come vicepresidente nel 2001 fino al commissariamento nel maggio 2006. Capo delegazione ai Mondiali 2006, poi una delega amministrativa per alcune problematiche fino a luglio 2006, poi presidente da aprile 2007
Avv. Prioreschi: Periodo 2004, rinnovo della carica di presidente, come si è arrivati alla presidenza Carraro? Lei era candidato poi rinunciò.
Abete: Eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i mondiali. Io rappresentrai al presidente Carraro la volontà di candidarmi. Nel 2004 avevamo una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, che prevedeva che si avesse un terzo dei voti di tutte le componenti, per cui, paradossalmente, con il 93% dei voti non si veniva eletto, mancando il terzo di una delle componenti. Di fronte a questa situazione, che aveva già portato in precedenza al commissariamento, iniziò un percorso che aveva due sbocchi: o il confronto elettorale, ma nessuno sarebbe stato eletto, o, come è avvenuto un rinvio dell'assemblea. Poi un accordo tra le varie componenti che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questo era un fatto quasi obbligato, per evitare il commissariamento.
Avv. Prioreschi: Può essere più preciso sul punto della sua rinuncia?
Abete: Il documento che è alla base dell'accordo fu firmato da tutte le componenti, c'è stata tutta una serie di contatti, ci fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l'accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento.
Presidente Casoria: Un po' più specifico, avvocato.
Avv. Prioreschi: Giudice, Lei sa che nell'accusa alla cosiddetta cupola c'è che Abete venne fatto fuori dalla stessa cupola, quindi Presidente, se le dico che la sua elezione fu condivisa da tutte le componenti della Federazione che mi dice?
Abete: Che è andata così, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento.
Avv. Prioreschi: Non ho altre domande.

Avv. Gallinelli: Lei era al corrente di un contratto tra la Ing Direct e la Federazione Arbitri per una sponsorizzazione?
PM: C'è opposizione! Non capisco la pertinenza di questa domanda.
Avv. Gallinelli: Sono domande sul ruolo svolto da Abete.
Presidente Casoria: Risponda.
Abete: E' un contratto per il quale fu fatta anche una interrogazione parlamehtare, che fu fatta da questa società che prevedeva una sorta di sponsorizazione nei confronti dall'Aia. Le somme furono in parte utilizzate per sponsorizzare le attività del mondo arbitrale, altre confluirono alla Federazione.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda quando venne fatta l'interrogazione parlamentare?
Abete: Penso circa 2 anni e mezzo fa ma è stata data risposta solo pochi giorni fa.
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali arbitri vennero scelti e con quale criterio per questa sponsorizzazione?
Abete: Mi pare di ricordare Collina.
Avv. Gallinelli: De Santis?
Abete: Non ricordo con certezza mi pare fossero tre o quattro ma ricordo solo Collina.
Avv. Gallinelli: A questo proposito Lei ricorda se ebbe a percepire delle somme per questa pubblicità?
Abete: Non ricordo, Le dicevo che so che c'è stata una interrogazione, mi pare che ebbe circa centomila euro ma il rapporto con Ing Direct era gestito direttamente dalla segreteria della Federazione con l'AIA, io non ho partecipato.
Avv. Gallinelli: Si ricorda perché fu scelto Collina?
Abete: Credo perché fosse l'arbitro più rappresentativo il migliore arbitro al mondo per sei anni di fila.
Avv. Gallinelli: Quindi lo stesso criterio valeva anche per gli altri arbitri?
Non sa dire, sa se la somma di 100.000 euro venne percepita da Collina a seguito di un accordo singolo o anche gli altri che parteciparono ebbero una somma di denaro?
Abete: Credo che tutti ebbero soldi ma non so se nella stessa misura.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda solo Collina.
Abete: Esatto, lo ricordo perché c'è stata la risposta all'interrogazione.
Avv. Gallinelli: Le risulta se nel 2006 De Santis ebbe a richiedere l'accesso agli atti per verificare modalità e termini dell'accordo perché non aveva ricevuto alcun compenso e la federazione glielo negò?
Abete: Nel 2006 non avevo incarichi, dopo il commissariamento, quindi non lo so.

gabriele
01.10.2010, 11:34
Avv. Gallinelli: Lei ha detto che Collina venne scelto per il suo valore...
Abete: Penso...
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali furono i criteri di scelta di De Santis per i mondiali 2006? Perchè venne valutato in grado di andare ai Mondiali? Sa se ci fu qualche altro motivo?
Abete: No.

Difesa Mazzini: Nel periodo di sua vicepresidenza l'altro vice era Mazzini?
Abete: Sì.
Difesa Mazzini: In quel periodo la gestione di indirizzo politico gestionale era del Presidente o collegiale?
Abete: C'erano dei ruoli.
Difesa Mazzini: Ma in concreto?
Abete: C'era una responsabilità politica del presidente e alcune situazioni delegate ai vicepresidenti. Io seguivo l'area amministrativa
Difesa Mazzini: Lei ricoirda se tra i suoi elettori vi furono anche i Della Valle?
Abete: Ricordo di avere avuto il 65% dei voti nel 2000 quando i Della Valle non c'erano.
Difesa Mazzini: Lei ha rappoprti di amicizia con i Della Valle?
Abete: Come con altri presidenti.
Difesa Mazzini: Il 25.11.2004, telefonata di cui è stata richiesta oggi l'acquisizione dalla difesa Moggi, Lei ricorda questa telefonata in cui si parlava di un intervento suo nei confronti del dottor Lucchesi, dg della Roma per una questione che riguardava Totti?
Abete: Ricordo che c'era un contenzioso ma non ricordo granché di questa richiesta di intervento.
Difesa Mazzini: Nel maggio 2005 prima di Lazio-Fiorentina, ricorda di avere avuto delle conversazioni con Mazzini per delle attenzioni in favore della Fiorentina?
Abete: Ricordo di avere letto sui giornali di questa telefonata dopo LAzio-Fiorentina.
Difesa Mazzini: No, prima.
Abete: Prima? Non ricordo, poi basta ascoltare...
Difesa Mazzini: Ma ricorda di aver parlato con Mazzini di problemi su questo incontro di calcio?
Abete: No, ricordo di aver letto sui giornali di aver parlato con Mazzini dopo la gara per alcuni episodi arbitrali. C'era la preoccupazione sul ritorno della nazionale a Coverciano. Quella prima non la ricordo ma sentivo Mazzini con una certa frequenza, quindi, potrebbe anche essere.
Difesa Mazzini: E questa telefonata successiva all'incontro, del 22.05.2005, la sua preoccouazione quale era?
Abete: C'era stato un episodio clamoroso, non fu dato un rigore alla Fiorentina per un mani sulla linea di porta, e questo ebbe una eco clamorosa.
Difesa Mazzini: Ricorda l'arbitro dalla gara?
Abete: Rosetti. Questo aveva determinato una situazione critica sul versante della conclusione del campionato; immediatamente dopo c'era il raduno della Nazionale a Coverciano, e poteva esserci un clima difficile.
Difesa Mazzini: Era una vostra prassi questa conversazione?
Abete: Lo facevamo dopo tutte le partite che avevano comportato qualche problema anche solo dal punto di vista dell'immagine della Federazione.
Difesa Mazzini: Io nello scorrere della telefonate ho avuto l'impressione che il suo interesse fosse molto legato alle sorti della Fiorentina.
Abete: No, lo nego.

Difesa Della Valle: Ricorda se l'episdio di cui sopra determinò anche ulteriori interventi, tipo del sindaco di Firenze?
Abete: Sì, è fisiologico di fronte ad un evento così clamoroso che il sindaco rappresentasse quella che era la realtà della città.
Difesa Della Valle: Ricorda l'episdio nello specifico?
Abete: Sì, ci fu un tiro in porta e Zauri, della Lazio, prese la palla con la mano, ed era anche solo in area.
Difesa Della Valle: Qualche fu la decisione dell'arbitro?
Abete: Non fu dato il rigore, l'arbitro pensò che fosse stato presa con la testa.
Difesa Della Valle: Lei ha detto che fece la telefonata attribuendole un ruolo istituzionale. Oltre a questa telefonata ci furono altre evidenze publiche di questo epiodio?
Abete: Che intende?
Difesa Della Valle: Interventi sulla stampa.
Abete: Senz'altro, è ovvio che l'episdio fece clamore alla penultima di campionato.
Difesa Della Valle: Lei ha fatto riferimento ad una sua preoccupazione per il ritiro della Nazionale.
Abete: Sì, una preoccupazione ambientale. Firenze è una città che non ha avuto un passato tranquillo con la Federazione.
Difesa Della Valle: Voi temevate che vi fossero problemi di ordine pubblico?
Abete: Beh sì, anche.
Difesa Della Valle: Nessuna altra domanda.

E' giunto in aula anche Pierluigi Collina

Avv. Messeri, difesa Bertini: Qual è la natura giuridica delle Federazione e come è costituita?
Abete spiega la natura giuridica della Federazione e com'è costituita.
Avv. Messeri: La Federazione ha organi di giustizia sportiva?
Abete Sì, organi di garanzia che ricomprendono gli organi di giustizia: sono il giudice sportivo, la commissione disciplinare, poi prima c'era la CAF che era organo di appello mentre la Corte Federale emanava pareri. Dopo le modifiche del 2007 sono rimasti il giudice sportivo, la Commissione Disciplinare ed è stata creata la Corte di Giustizia. Il Procuratotre Federale ha il compito dello svolgimento delle indagini.
Avv. Messeri: Qual è l'organo che nomina i membri?
Abete: La Commissione di Garanzia, prima era il Consiglio Federale.
Avv. Messeri: Lei ha fatto riferimento al commisariamento del 2006, che accadde in Federazione? Lei ha ricevuto direttamente denunce esplicite per la vicenda calciopoli?
Abete: No.
Avv. Messeri: Quindi la calciopoli sportiva fu celebrata sugli atti che vi arrivavano per trasmissione delle procure competenti?
Abete: Sì.
Avv. Messeri: Le intercettazioni da chi le avete riceute?
Abete: L'iter che ha seguito la Procura non lo conosco, ricordo che ebbi una telefonata da Carraro, all'inizio di maggio, in cui mi diceva che si sarebbe dimesso e si decise di chiedere al CONI il commissariamento per gestire la situazione che all'inizio sembrava gestibile, ma che poi era precipaitata.
Avv. Messeri: Dal momento che esiste una legge dello Stato che consente alle procure di trasmettere gli atti di indagine, volevo sapere da quale Procura li avevate ricevuti?
Abete: All'inizio arrivarono gli atti da Torino, poi all'inizio di maggio fu più rilevante l'evento penale.
Avv. Messeri: Ma la Federazione ha ricevuto gli atti da chi?
Presidente Casoria: Ha risposto, da Torino.
Avv. Messeri: Io sto parlando del processo sportivo del 2006, quelle intercettazioni chi le ha mandate?
Abete: Non posso saperlo chieda al Procuratore.
Avv. Messeri: Chi era?
Abete: Palazzi.
Avv. Messeri: Mi riservo di chiedere l'audizione del procuratore Palazzi.
Abete: Io so che la Procura Federale si mette in contatto con i magistrati per capire se può recepire dei documenti, se può attivare l'iter..
Avv. Messeri: Dove fù celebrato il processo sportivo nel luglio 2006, come sede?
Abete: No, non so perché a luglio la Federazionbe era commissariata, io seguivo la nazionale ai mondiali di Germania fino al 9 luglio poi mi fu chiesto da Guido Rossi di dare una mano dal punto di vista gestionale, almeno fino all'inizio di agosto, poi il 10 agosto ho consegnato tutto agli organi di giustizia sportiva.
Avv. Messeri: Dove celebrano i processi?
Abete: Dipende da quanta gente c'è.
Presidente Casoria: Ma perchè Le interessa?
Avv. Messeri: Volevo capire come funzionava, mi sembra strano che il Presidente della Federazione non sappia nemmeno l'aula. Sa se c'erano giornalisti accreditati?
Abete: Penso di sì, ho visto le foto.
Avv. Messeri: Avete acquisito l'autorizzazione dei tesserati a che fossero trasmesse le immagini di quel processo?
Abete: Non lo so.
Avv. Messeri: Se un tesserato fa causa alla Federazione che iter deve seguire?
Abete: Deve chiedere una autorizzzaione alla Federazione, al Presidente Federale, c'è una struttura che decide.

Difesa Lotito: Quando veniste eletti, Lei, Carraro e Mazzini, era il 2004?
Abete: Sì.
Difesa Lotito: Lei ha parlato di una unanimità.
si vi fu un documento è condiviso
Difesa Lotito: Lei ha anche detto che c'era il rischio che una minoranza ponesse un veto?
Abete: Sì, in caso di confronto di candidature, ma quando per la norma occorreva una maggioranzza assoluta con un terzo dei voti di ciascuna componente è naturale che fosse necessario che le componenti trovassero una soluzione condivisa.
Difesa Lotito: Nel 2005, invece, c'è stata l'unanimità ma nella Lega Nazionale Professionisti ci furono dissensi?
Abete: Sì, si fronteggiavano due gruppi che avevano politica sportiva diversa, ma tale dialettica fu assorbita in una soluzione condivisa dalle altre componenti.
Difesa Lotito: Nessuna altra domanda.

Avv. Trofino: Lei ha parlato di un diritto di veto, vuol dire chi lo esprimeva nella precedente legislazione?
Abete: Chiunque volesse.
Avv. Trofino: Anche la Lega Nazionale Professionisti?
Abete: Certo, tutte e 5 le componenti.
Avv. Trofino: Nessuna altra domanda
Il Presidente Federale Abete va via, la sua testimonianza è terminata.

Viene introdotto il perito trascrittore.
Perito trascrittore: Non tutte le telefonate chieste dalla difesa Bergamo sono state trascritte per problemi di individuazione.
Avvocato: Ma tutte Le danno problemi?
Perito trascrittore: Sì.

Entra Valentini, all'epoca del 2005 capo ufficio stampa della Federazione.
Avv. di Bergamo: Nella Sua qualità Lei faceva partecipare ai sorteggi qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì, sempre, talvolta ci andavo io.
Avv. di Bergamo: Può descrivere le modalità del sorteggio.
Valentini: Si svolgeva quasi sempre nella sede dell'Aia o a Coverciano. veniva aperto dalla presenza del notaio e poi, in base all'accordo tra la Federazione e l'Ussi, per ogni sorteggio l'Ussi designava un giornalista che partecipava al sorteggio. Prendevano la parola i designatori che leggevano le griglie delle partite e gli arbitri. Il designatore estraeva la gara e successivamente il giornalista incaricato estraeva la pallina con il nome dell'arbitro.
Avv. di Bergamo: Quindi il giornalista ogni volta cambiava?
Valentini: Lo designava l'Ussi.
Avv. di Bergamo: Quindi un giornalista diverso ogni volta estraeva la pallina.
Valentini: Sì.
Avv. di Bergamo: E c'era la presenza del notaio?
Valentini: Sì, sempre, accanto al tavolo del sortteggio.
Avv. di Bergamo: Lei ha mai avuto modio di avere dubbi sulla genuinità dei sorteggi?
Valentini: No, mai.

Difesa Lotito: Anche a Coverciano mandavate qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì.
Difesa Lotito: E queste sedi avevano presenza di estranei?
Valentini: Erano sempre volti abbastanza noti, i giornalisti erano gli stessi. A Roma quando sono stato io non c'era nessun estraneo.
Difesa Lotito: Noi sappiamo che qualche estraneo è entrato, poteva farlo?
Valentini: Sì, anche i dirigenti della società.
Difesa Lotito: Chi preparava i bussolotti?
Valentini: La Can.
Difesa Lotito: Quindi organo diverso da chi lo estraeva?
Valentini: L'estrazione dell'arbitro, sì. Prima di lui uno dei due designatori estraeva la pallina con la gara.
Difesa Lotito: Ma la preparazione delle palline non la faceva il giornalista?
Valentini: No, assolutamente, il giornalista entrava in ballo solo al momento dell'estrazione.

Presidente Casoria: Con quale criterio sceglievate i giornalisti?
Valentini: Era l'Ussi, Unione Giornalisti Sportvi che ce lo indicava.
PM: Lei in che momento del sorteggio assisteva?
Valentini: C'era un tavolo centrale dove c'erano il notaio, i designatori e il giornalista, e poi uno ovale dove ci sedevamo noi.
PM: Quando Lei arrivava le sfere erano già nell'urna?
Valentini: Noi no.
PM: Ha mai notato se le sfere si aprivano trasferendole dalla busta all'urna.
Valentini: No, questo mai, qualche volta c'erano difficoltà ad aprirle, ma che si siano aperte prima mai.
Valentini ha terminato la sua deposizione

gabriele
01.10.2010, 14:13
Viene introdotto Bianchi Fulvio, giornalista de "La Repubblica".
Avv. Prioreschi: Lei è giornalista di quale testata?
Fulvio Bianchi: Nel 2004 per Repubblica, ci sono stato 20 anni.
Avv. Prioreschi: Lei ha mai partecipato ai sorteggi?
Fulvio Bianchi: Ho asisstito ai sorteggi quasi sempre ed ho partecipato ad uno.
Avv. Prioreschi: Quale partita ha estratto?
Fulvio Bianchi: Roma-Juventus del 5 marzo 2005.
Avv. Prioreschi: Da chi è stato designato?
Fulvio Bianchi: Essendo consigliere dell'Ussi, il presidente Antonello Capone ci chiamava e ci chiedeva di mandare qualche collega, e in quella occasione ci sono andato io.
Avv. Prioreschi: Che tempo di preavviso c'era?
Fulvio Bianchi: Un paio di giorni.
Avv. Prioreschi: Ricorda quale arbitro sorteggio?
Fulvio Bianchi: Sì, Racalbuto.
Avv. Prioreschi: Come si è svolto il sorteggio?
Fulvio Bianchi: Una cosa rapidissima, prendevo la pallina con il nome dell'arbitro e la consegnavo al desigantore.
Avv. Prioreschi: A questo sorteggio accadde qualcosa di particolare?
Fulvio Bianchi: No, a quel sorteggio nessun tipo di anomalia, la procedura era breve, prendevi la prima pallina e la consegnavi.
Avv. Prioreschi: Il sorteggio di Racalbuto è stato casuale?
Fulvio Bianchi: Sì.
Avv. Prioreschi: Nessuno Le ha detto di prendere quella pallina?
Fulvio Bianchi: Lo avrei denunciato.
Avv. Prioreschi: Non c'era nessuna diversità nelle palline?
Fulvio Bianchi: Assolutamente no, pescai il peggiore arbitro possibile.
Avv. Prioreschi: Grazie, nessuna altra domanda.

Difesa Lotito: Lei ha asssistito ad altri sorteggi? Per assistere cosa faceva? Ci voleva l'accredito, o andava ed entrava?
Fulvio Bianchi:nessun accredito
Difesa Lotito: Quindi tutti potevano entrare?
Fulvio Bianchi: Sì, c'erano altri colleghi, soprattutto delle agenzie di stampa, che erano subito pronti oer il lancio della notizia.
Termina così anche la deposizione di Fulvio Bianchi.

Stefano Papi, assistente arbitrale.
Avv. Morescanti: Lei che ruolo aveva nel calcio?
Papi: Sono assistente di serie A da dieci anni.
Avv. Morescanti: E' vero che Lei è uno dei più impegnati in partite di livello?
Papi: Sì, ho fatto 123 gare, sono tra i più anziani.
Avv. Morescanti: Lei godeva di stima da parte di Bergamo: ha mai ricevuto confidenze sul fatto che avesse chiesto a Collina di sostituirlo nel ruolo di designatore?
Papi: Sì, è accaduto a casa mia proprio durante una cena.
Avv. Morescanti: Si ricorda il periodo?
Papi: Fu l'anno in cui Bergamo cessò l'attività, nel 2004-2005.
Avv. Morescanti: Ha mai ricevuto pressioni da Bergamo, di ogni tipo?
Papi: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: E' vero che le gare di cartello di campionato sono anche quelle in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Papi: Certo.
Avv. Morescanti: Quindi è loro interesse mandarci un arbitro più bravo?
Papi: Certo, il ruolo del designatore è quello.
Avv. Morescanti: Lei ricorda se quache suo collega è stato scortato dalle forze dell'ordine?
Papi: Io stesso sono uscito con i carabinieri tante volte, ovviamente parlo delle categorie inferiori.
Avv. Morescanti: Ricorda se Rosetti ha dovuto sospemndere una gara?
Papi: Sì, il derby di Roma.
Avv. Morescanti: In che anno?
Papi: Mi pare 2004 2005.
Avv. Morescanti: Sull'idea di bergamo di lasciare, ricorda se effettivamente alla fine del quella stagione lasciò?
Papi: Venni a sapere da colleghi che aveva deciso di abbandonare.
Avv. Morescanti: Lei sa se in quel periodo era volontà della Federazione organizzare incontri tra arbitri e dirigenti di società? Ricorda di incontri, cene?
Papi: Sì, anche se il mio ruolo di assistente è un po' più defilato, ma ci sono giornate in cui ci sono incontri del genere.
Avv. Morescanti: Può spiegare i motivi di tali incontri? Se Le dico che sono svolti anche per rendere l'ambiente più disteso è vero?
Papi: Sì, era un tentativo, certo.

Difesa Pairetto: Lei nell'anno 2004-2005 svolse il ruolo di assistente?
Papi: Sì, 20 gare in A.
Difesa Pairetto: Rispetto a Pairetto ebbe mai a suggerirle comportamenti diretti a favorire una squadra o un'altra?
Papi: No.
Difesa Pairetto: pairetto difendeva la categoria nei confronti dei media?
Papi: Sì, certo.
Difesa Pairetto: Ma queste difese erano parziali. o a 360 gradi?
Papi: Assolutanmente imparziali.
Difesa Pairetto: In quegli anni ha notato che Pairetto avvinasse alcuni arbitri in maniera ambigua?
Papi: No, assolutanmente no.
Difesa Pairetto: Grazie

Avv. Gallinelli: Lei nel 2004-2005 quante gare ha arbitrato della Juventus?
Papi: 2 o 3.
Avv. Gallinelli: Si ricorda Chievo-Juve, Brescia-Juve e Atalanta-Juve?
Papi: Sì.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i risultati?
Papi: A Brescia vinse, a Bergamo anche.
Avv. Gallinelli: Chi era l'arbitro?
Papi: Collina.
Avv. Gallinelli: Le diede indicazioni particolari?
Papi: No.
Avv. Gallinelli: Lei sapeva sed un dato giocatore era diffidato o no?
Papi: No, non era un elemento che ci riguardava.
Avv. Gallinelli: Lei ha anche svolto attività con De Santis?
Papi: Sì, una.
Avv. Gallinelli: Ha notato una omogeneità dei comportamenti tra Collina e De Santis?
Papi: No, sono le stesse disposizioni, a questi livelli sono comuni
Avv. Gallinelli: De Santis disattese delle sue indicazioni?
Papi: No, non ricordo, ci fu Santana del Palermo che si era tolto la maglia dopo il gol (ne fece due) e fu ammonito, e la squadra protestava perchè diceva che se l'era tolta due volte e De Santis mi chiese se era vero, e gli dissi che secondo me no, e lo ammonì solo.
Avv. Gallinelli: Prima della gara c'era una riunione tra voi arbitri?
Papi: Sì, di solito verso le 11 si mettono a punto i meccanismi delle indicazioni.
PM: Prima delle gare avevate colloqui tenefonici con i designatori?
Papi: Solo qualche volta, con Mazzei e anche immediatamente dopo.
PM: E con chi?
Papi: Sempre con Mazzei e talvolta con Bergamo.

E' il turno di Collina:
Difesa Pairetto Può riassumere la sua carriera?
Collina: Ho iniziato nel 1977: in A dal 91, internazionale dal 95 e ho arbitrato fino al 2005.
Difesa Pairetto: E dopo?
Collina: Dal dicembre 2007 ho assunto l'incarico di consulente alla Can A e B e da luglio 2007 al 30 giugno 2010 sono stato commissario.
Difesa Pairetto: Ha svolto il ruolo di designatore?
Collina: Sì, era il termine tecnico.
Difesa Pairetto: Con riferimento alla storia recenti può riassumersi l'esegesi delle designazioni?
Collina: Si è passati atraverso una fase di designazione soggettiva ad una scelta legata all'utilizzo di un computer al sorteggio legato all'inserimento di variabili fino alla designazione soggettiva, di nuovo.
Difesa Pairetto: Quando era designatore Lei ha scelto personalmente gli arbirtri?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-2005 che c'era?
Collina: Sorteggio.
Difesa Pairetto: Nel 1999-2000 arrivano Pairetto e Bergamo.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Prima di allora era stato previsto un tipo di sorteggio diverso?
Collina: Sì, un sorteggio integrale, arbitri divisi un due gruppi, a e b.
Difesa Pairetto: Questo è favorente o sfavorente per la crescita di un arbitro giovane?
Collina: Sfavorente.
Difesa Pairetto: E quello adottato negli anni successivi?
Collina: Certo migliore, ma non adeguato alla crescita, per la quale è meglio la scelta soggettiva.
Difesa Pairetto: Nel suo palmarès è stato nominato per sei anni di fila mighliore arbitro del mondo? Corrispondono questi anni alla gestione Pairetto-Bergamo?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-2005 Pairetto era anche designatore Uefa?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Lei era internazionale.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: L'atteggiamento di Pairetto era neutrale o con altre carattersitiche?
Collina: Era improntato a dare consigli, ad ottenere dagli arbitri il meglio.
Difesa Pairetto: E venne mai suggerito da Pairetto di assumere attegiamenti per favorire una o un'altra squadra?
Collina: No.
Difesa Pairetto: Ha mai visto Pairetto dire cose del genere nei confronti di suoi colleghi?
Collina: No.
Difesa Pairetto: In quegli anni vi erano attacchi mediatici nei confronti degli arbitri?
Collina: Sì, c'erano critiche.
Difesa Pairetto: Pairetto e Bergamo proteggevano la categoria o no?
Collina: E' il compito dei designatori proteggere.
Difesa Pairetto: Sì ma loro lo facevano?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-05 l'atteghiamento di protezione era diverso a seconda di chi elevava le proteste?
Collina: Non ho ragione di crederlo.
Difesa Pairetto: Ha arbitrato Siena-Milan.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: cChe risultato?
Collina: 2-1 per il Siena.
Difesa Pairetto: Qualcuno Le chiese di orientare il risultato?
Collina: Avrei denunciato la cosa.
Difesa Pairetto: Chi erano i suoi assistenti?
Collina: Farnetti e Baglioni.
Difesa Pairetto: Vi fu un episodio su Sheva segnalato da baglioni?
Collina: Fu annullata una rete sullo 0-0, per un fuorigioco.
Difesa Pairetto: La segnalazione era corretta?
Collina: Ho assecondato l'assistente dalla posizione in cui mi trovavo non potevo non tenere conto della segnalazione.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che le griglie del sorteggio rispettassero i criteri per la loro formazione?
Collina: I criteri oggettivi, le preclusioni, non possono che essere rispettate. Ricordo di un episodio nel quale era stata inserita una preclusione errata nei miei confronti, ero stato estratto col Palermo, poi si accorsero della cosa e venne rifatto il sorteggio, ed andai in B. Non la presi bene.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che, rispetto a Coverciano, le riunioni vertevano su commenti tecnici alle partite?
Collina: Veniva analizzata una serie di episodi che erano selezionati dai designatori.
Difesa Pairetto: Ritiene che questi commenti, selezioni, fossero mirate a seconda della squadra alla quale si riferivano?
Collina: Non in maniera rilevante. Può darsi che possa essere messa maggiore attenzione su un episodio che ha avuto rilevanza maggiore, ma non ho avuto riscontro di un atteggiamento deliberato in tal senso.
Difesa Pairetto: Ritiene che, talvolta, veniva calcata la mano su fatti per i quali non valeva la pena?
Collina: Volevo spiegare che la scelta dell'episdio è anche funzionale a determinati momenti, se mi rifaccio alla mia seperienza. Se ho un arbitro che sta vivendo un periodo negativo non vado ad enfatizzare un suo episodio, ma sono più deciso su chi sta vivendo un momento buono.
Difesa Pairetto: Lo facevano anche allora?
Collina: Non lo so con certezza, ma credo di sì.
Difesa Pairetto: Con riferimento alle partite del 2004-05, Atalata-Juve e Parma-Inter...
Collina: Potrebbe essere.
Difesa Pairetto: Non ricorda di punizioni che le vennereo impartite in quel campionato?
Collina: Difficile, ma ricordo di un non utilizzo dovuto a scelta voluta, ma non so se in quel campionato.
Difesa Pairetto: Lei conosce Meani?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Da tanto?
Collina: Da 22, 25 anni.
Difesa Pairetto: Con riferimento a quegli anni, Lei ritiene che il suo rapporto abbia avuto modo di influenzare la sua neutralità?
Collina: Da parte sua nei miei confronti, assolutamente no.
Difesa Pairetto: Lei è sempre stato corretto...
Collina: Sono stato valutato dagli organi di giustizia federale e dell'Aia, e sono stato prosciolto.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che quei provvedimenti corrispondano alla verità storica?
Collina: Assolutamete sì.
Difesa Meani: Opposizione, il teste ha già risposto.
Difesa Pairetto: Era possibile inserire variabili segrete nella redazione dei calendari?
Collina: Non ho mai partecipato alla redazione dei calendari.
Difesa Pairetto: Lei a maggio 2006 ha dichiarato che era perplesso sulla possibilità di inserire queste variabili.
Collina: Lo confermo, infatti.

Avv. Morescanti: Lei può spiegare il lavoro che facevano Bergamo e Pairetto nel preparare le griglie?
Collina: Esistevano dei vincoli ai quali si attenevano, derivanti dalla impossibilità di arbitrare squadre della provincia di residenza, non si poteva arbitrare una squadra per più gare nello stesso campionato o quelli legati ad eventuali conflitti di interessi.
Avv. Morescanti: In base a queste valutazioni il fatto che un arbitro era internazionale è giusto dire che gli internaqzioniali andavono sempre nella prima griglia?
Collina: Non necessariamente.
Avv. Morescanti: Che cos'era la prima griglia?
Collina: Erano inserite le partite ritenute più importanti ed era probabile che vi fossero abbinati gli arbitri più importanti.
Avv. Morescanti: Ricorda la posizione della Juventus nel campionato 2004/2005?
Collina: Ad un certo punto le due squadre che lottavano erano Juve e Milan.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante erano le gare che andavano in prima griglia ogni domenica?
Collina: Tre o quattro.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 Tombolini e Racalbuto non erano internazionali, ma si ricorda se furono mai inseriti in prima griglia?
Collina: Sicuramente sì.
Avv. Morescanti: Sa se questi due avevano disputato oltre 100 gare in A?
Collina: Non so il numero esatto ma avevano una grandissima esperienza.
Avv. Morescanti: Sa se un internazionale non può essere inserito in griglia nelle 48 ore successive all'utilizzo in gare UEFA?
Collina: Alla UEFA interessano le 48 ore precedenti, in quelle successive non interessa.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante gare ha fatto nel 2004-2005?
Collina: Non ricordo.
Avv. Morescanti: Se le dico 28?
Collina: Mi sembrano tante...
Avv. Morescanti: Quante sono le giornate di campionato?
Collina: 38.
Avv. Morescanti: Quindi lei ha arbitrato 28 volte su 38 turni?
Collina: Se lo dice lei...
Avv. Morescanti: L'arbitro ha necessità di turni di riposo?
Collina: Capita che ci sia un turnover.
Avv. Morescanti: Il suo rapporto con i designatori, può spiegare se può essere equiparato a quello che ha un allenatore con un giocatore?
Collina: Fa parte di un corretto svolgimento dell'attività. Gli anni in cui ho avuto Pairetto e Bergamo ero già ai vertici. Credo che determinati scambi di idee potevano avvenire con me e, magari, diversamente con altri.
Avv. Morescanti: Sa se è vero che Bergamo aveva intenzione di lasciare e di passare a lei l'incarico di designatore?
Collina: Sì, non so quando ma mi confidava che quando avessi smesso di arbitrare riteneva che fossi la persona più adatta a ricoprire quell'incarico, me ne parlava anche Carraro che voleva convincermi a non accettare di continuare un altro anno dopo il raggiungimento del 45 anno.
Avv. Morescanti: L'arbitro da chi viene retribuito?
Collina: Dalla figc.
Avv. Morescanti: Ricorda se era intenzione della volontà di organizzare incontri tra arbitri e rappresentanti delle società?
Collina: Sì, anche in quella stagione sono stati organizzati incontri con capitani, allenatori, dirigenti si faceva al termine del girone di andata non ricordo se in quella stagione era ancora in essere una cena che veniva organizzata dalla lega professionisti prima di natale con i dirigenti delle società.
Avv. Morescanti: Lo scopo di questi incontri?
Collina: Confrontarsi con le problematiche del gioco.
Avv. Morescanti: Anche per rasserenare?
Collina: Non era una questione di rasserenare, credo che fosse proprio una questione tecnica.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 ha avuto pressioni o momenti in cui ha capito che Bergamo faceva pressioni perchè lei arbitrasse una gara a favore o contro qualcuno?
Collina: No.
Avv. Morescanti: Non crede che le polemiche siano spesso provocate dalla differenza tra quello che vede l'arbitro e quello che le televisioni possono mostrare?
Collina: Certamente è così.
Avv. Morescanti: Che cos'è l'osservatore arbitrale?
Collina: In serie A viene inviato in tutte le gare e serve a fare una valutazione dell'arbitro, redige un rapporto che servirà al designatore per prendere le descisoni sulle future designazioni.

Avv. Gallinelli: Con riferimento al numero di gare del 2004-2005, questo numero era connesso al suo prestiugio di arbitro?
Collina: Credo che fosse legato anche al rendimento, ma anche un buon rendimento porta un arbitro a diventare internazionale, è una delle condizioni.
Avv. Gallinelli: In quell'anno De Santis era internazionale?
Collina: Sì.
Avv. Gallinelli: Da quanti anni?
Collina: Non ricordo ma certamente era uno degli internazionali più esperti.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se mezz'ora prima di una gara, e dopo la consegna del referto, era possibile per l'arbitro parlare con i dirigenti
Collina: La Lega professionisti aveva emanato una circolare che imponeva il divieto di accesso agli spogliatoi degli arbitri nei 30 minuti precedenti alla gara, tranne che per i dirigenti addetti agli arbitri o il presidente della società, per fare un saluto, ma doveva avvenire in un tempo precedente ai 30 minuti. Dopo la gara non esisteva un divieto di accesso allo spogliatoio. Le stesse persone che avevano accesso prima lo avevano dopo, ma poteva capitare che anche altri dirigenti chiedessero di entrare e a qualcuno veniva anche detto di no. C'erano dirigenti che venivano più spesso e qualcuno che non veniva quasi mai.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se Le è capitato di ammonire giocatori diffidati?
Collina: Ovviamenete sì.
Avv. Gallinelli: Al momento dell'ammoniszione era a conoscenza del fatto che fossero diffifati?
Collina: No, non ne ero a conoscenza.
Avv. Gallinelli: Milan-Juve dell'8 maggio 2005...
Collina: Sì...
Avv. Gallinelli: In quel momento era in corso una lotta per la conquista del titolo.
Collina: Si giocavano il campionato.
Avv. Gallinelli: Ricorda se il Milan aveva giocatori diffidati?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: E sa con chi giocava la gara precedente?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: Fiorentina-Milan.
Collina: Non ricordo.
Avv. Gallinelli: E l'ultima di campionato che ha arbitrato
Fiorentina-Brescia, ci furnono constetazioni nei confronti dell'arbitro alla fine?
Collina: Assolutamente no.
Avv. Gallinelli: E dalla stampa?
Collina: Credo che i guidizi della stampa il giorno successivo fossero tutti positivi.
Avv. Gallinelli: Mi ripete quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile?
Collina: L'impossibilità di far svolgere la gara.
Avv. Gallinelli: E quali sono gli accertamenti da fare?
Collina: Se esitono le condizioni che possono far disputare la gare, in concreto dipende dal tipo di condizione, se c'è acqua, che ci siano le condizioni per disputare la gara.
Avv. Gallinelli: Tipo far rimbarlzare il pallone?
Collina: Sì, è una delle verifiche ma anche farlo correre.
Avv. Gallinelli: Ricorda se prima della gara, e dopo, era lecito parlare con i designatori?
Collina: Certamente, ho parlato con i designatori prima della gara, rivevevo una chiamata di Bergamo alle 12 della domenica. Era una cosa che faceva piacere a Lui e anche a me.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i termini del cosiddetto "progetto arbitro campione", con la Ing Direct?
Collina: Ricordo la spoinsorizzazione.
Avv. Gallinelli: Lei fece anche uno spot.
Collina: Sì, con altri colleghi, De Santis, Paparesta e Trefoloni.
Avv. Gallinelli: C'era un accordo per i compensi?
Collina: Io avevo un accordo nn si se anche per gli altri.
Avv. Gallinelli: Lei percepì somme di denaro?
Collina: Sì, faceva parte di una proposta che mi venne fatta dal presidente Lanese.
Avv. Gallinelli: Quindi aveva un accordo scritto con l'Aia
Collina: Non so se era un accordo scritto, o verbale, ma ci fu la mia adesione sulla base di una richiesta specifica da parte dello sponsor.
Avv. Gallinelli: Sa se c'è stata una interrogazione parlamentare?
Collina: No.

Difesa Della Valle: Lei ha ricordato la gara Fiorentina - Brescia. Prima della gara ha ricevuto richiesta da Bergamo e Pairetto di favorire la Fiorentina e sfavorire il Brescia?
Collina: Non ho mai ricevuto richieste da Bergamo e Pairetto di indirizzare i risultati.
Difesa Della Valle: Ha ricevuto richieste analoghe da altre persone?
Collina: No.

Avv. Prioreschi: Fiorentina-Juventus 3-3 del 2005: c'è stato un episodio di gol/non-gol di Cannavaro?
Collina: Sì, l'assistente disse che il pallone non era entrato e facemmo proseguire il gioco. Ricordo che l'allenatore della Juve mi parlò di un pallone entrato di un metro... Ricordo che dopo la gara vidi l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda.
Avv. Prioreschi: Ricorda se per questa gara ebbe conversazioni con i designatori?
Collina: Sì, ricordo che dissi che mi aveva fatto piacere uscire dallo stadio in un'atmosfera serena da parte dei tifosi della Fiorentina.
Avv. Prioreschi: Lei a maggio 2006 è stato ascoltato dai carabinieri: quanto è durato l'interrogatorio?
Collina: Devo distinguere: aspettai circa 2 ore da quando entrai a quando iniziai l'audizione. Mi affacciai alla finestra per far capire che l'interrogatorio non era ancora iniziato.
Avv. Prioreschi: L'interrogatorio è iniziato poco dopo le 16.00 ed è terminato alle 20.45 per tre paginette dattiloscritte?
Collina: Non ricordo.
Avv. Prioreschi: E si è svolto in un clima sereno?
Collina: Assolutamente sì.
Presidente Casoria: Anche nella designazione diretta si tiene conto delle preclusioni?
Collina: Assolutamente sì
PM: Nessuna domanda.
Termina la deposizione di Collina.

Entra l'ex arbitro Tombolini.
Avv. Morescanti: Se le dico che nella prima griglia andavano gli arbitri internazionali dico giusto?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Lei era internazionale?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Ma andava in prima griglia..
Tombolini: Capitava.
Avv. Morescanti: Lei ha arbitrato più di 100 gare in serie A?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Anche se non internazionale quindi aveva una buona esperienza?
Tombolini: Certo.
Avv. Morescanti: In quante griglie venivano divisi gli arbitri?
Tombolini: Credo 5 o 6.
Avv. Morescanti: Quante erano le gare della prima griglia?
Tombolini: 3 o 4.
Avv. Morescanti: Lei ha mai ricevuto pressioni da Bergamo perché arbitrasse in un certo modo?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Secondo lei ci sono gare in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Tombolini: E’ normale.
Avv. Morescanti: Ma questa attenzione veniva posta anche dai designatori per le designazioni?
Tombolini: Immagino di sì.
Avv. Morescanti: Le è mai capitato di uscire dal campo con l'aiuto della forza pubblica?
Tombolini: La mia esperienza era di utilizzare la scorta se c'erano problemi.
Avv. Morescanti: Le risulta che nel 2005 Bergamo diede le dimissioni con una conferenza stampa?
Tombolini: Non la ricordo, ricordo che si dimise.
Avv. Morescanti: Non ho altre domande.

Difesa Pairetto: Pairetto le chiese mai di arbitrare in maniera di favorire o sfavorire una squadra?
Tombolini: No, mai.
Difesa Pairetto: Lo sentì dire a qualche suo collega?
Tombolini: No.
Difesa Pairetto: Quando eravate a Coverciano i commenti alle gare avevano natura tecnica o qualche altro scopo?
Tombolini: Era un'analisi tecnica.
Difesa Pairetto: Quindi è quello che fa Lei in tv?
Tombolini: Sì.
Difesa Pairetto: Ritiene che nel 2004/2005 venissero enfatizzati alcuni errori a discapito di qualche squadra o qualche arbitro?
Tombolini: No, gli errori venivano analizzati, ma se era un errore vistoso se ne parlava anche di più, anche se accaduto in B.
Difesa Pairetto: Grazie
Termina anche la testimonianza di Tombolini.

Entra Riccardo Bianchi giornalista della "Provincia di Como".
Avv. Morescanti: Lei ha partecipato ai sorteggi arbitrali?
Bianchi: Sì il 12 maggio 2005.
Avv. Morescanti: Solo?
Bianchi: Sì
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i giornalisti?
Bianchi: Dall'USSI, dal Presidente Antonello Capone (de La Gazzetta dello Sport, ndr)
Avv. Morescanti: Quanto tempo prima venne scelto?
Bianchi: Ero in ballo da due settimana ma mi arrivò la mail tre giorni prima.
Avv. Morescanti: Quando arrivavano i giornalisti al sorteggio?
Bianchi: Io sono arrivato 15 minuti prima e i designatori mi spiegarono velocemente.
Avv. Morescanti: Ce lo spiega?
Bianchi: Arrivai in aula, tra l'altro il mio sorteggio venne anche filmato dai carabinieri. Pairetto estrasse le palline con le partite e io estraevo gli arbitri. Ricordo molto la tensione che c'era a Coverciano, erano le ultime giornate, poi c'era Lazio-Roma. Mi ricordo Bergamo che era teso e la prima che estrassi era Collina e lui mi disse: "complimenti si vede che eri un ex arbitro..."
Avv. Morescanti: Lei ha estratto le sfere dall'urna. Ha notato qualcosa di anomalo?
Bianchi: No, erano sfere di ferro molto vecchie, forse non tutte esattamente gialle uguali ma se non sai che c'è dentro...
Avv. Morescanti: Lei ha preso la sfera. Si ricorda come era inserito il biglietto? Cioè se la sfera si fosse aperta per sbaglio, Lei avrebbe potuto leggere il nome?
Bianchi: Non lo ricordo.
Avv. Morescanti: Nel pubblico, c'era anche il giornalista dell'Ansa?
Bianchi: Sì era pubblico, io portai un mio amico che assistette.

Difesa Pairetto: Qualcuno Le suggerì di muovere la mano a seconda di colpi di tosse?
Bianchi: No.
Difesa Pairetto: Pairetto e Bergamo la indirizzarono in qualche modo?
Bianchi: No, se così fosse stato il giorno dopo avrei fatto lo scoop della vita e sarei diventato famoso.
Difesa Pairetto: Quindi si può dire che il sorteggio era regolarissimo?
Bianchi: Assolutamente si!

gabriele
01.10.2010, 16:11
Entra il teste Simone Nozzoli, giornalista.
Avv. Morescanti: Ha mai seguito i sorteggi
Nozzoli: Sì, nel 2003-2004 e 2004-2005
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i gionalisti?
Nozzoli: Dal presidente dell'Ussi regionale un giorno prima.
Avv. Morescanti: C'era un criterio?
Nozzoli: Di solito uno per ogni testata.
Avv. Morescanti: I designatori sapevano chi c'era al sorteggio?
Nozzoli: Non so lo, io mi sono presentato direttamente al sorteggio a Coverciano.
Avv. Morescanti: Come spettatore oltre a lei chi era presente in sala?
Nozzoli: Almeno 7-10 gionalisti
Avv. Morescanti: Ha mai fatto caso se qualcuno telefonava per comunicare il sorteggio?
Nozzoli: Certo, lo facevano in diretta durante lo svolgimento.
Avv. Morescanti: Quando Lei ha partceipato cosa è successo?
Nozzoli: Il sorteggio funzionava così: Pairetto estraeva da un'urna le palline contenenti le partite e leggeva la partita, poi il giornalista estraeva una pallina per volta, la dava a Bergamo che leggeva il nome dell'arbitro.
Avv. Morescanti: Sapeva quali erano i nomi inseriti?
Nozzoli: No.
Avv. Morescanti: Poteva capirlo in qualche modo?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Lei ha inserito la mano nell'urna ed ha estratto tutte le sfere. Ha notato se qualche sfera era diversa della altre?
Nozzoli: Le ho toccate tutte e non ho notato differenza.
Avv. Morescanti: Ma anche se fossero state diverse, poteva sapere che nome c'era dentro?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Quindi se il designatore, una volta estratta la gara, volessi fare capitare un certo arbitro avrebbe potuto farlo senza la compiacenza del giornalista?
Nozzoli: Assolutamente no
Avv. Morescanti: A Lei è stato chiesto qualcosa?
Nozzoli: No
Avv. Morescanti: Quindi può escludere qualunque pilotaggio del sorteggio?
Nozzoli: A quelli a cui ho assistito io sì.

Difesa Lotito: Lei, quando è arrivato per il sorteggio, le palline erano già nell'urna e contenevano già il nome dell'arbitro, o Lei ha partecipato al confezionamento?
Nozzoli: No, le palline erano in buste che venivano aperte e versate nell'urna.
Difesa Lotito: L'inserimento del fogliettino nelle palline del nome dell'arbitro è stata fatta in sua presenza?
Nozzoli: No, io ho solo estratto erano già pronte.
Difesa Lotito: E quando ha assistito nelle altre occasioni anche erano già pronte?
Nozzoli: Sì.

E' arrivato Franco Baldini.
Ed arriva il momento del teste Franco Baldini.
Avv. Prioreschi: Vuole ricostruire la sua carriera?
Baldini parla della sua carriera.
Avv. Prioreschi: Nel corso della sua attività i rapporti con Moggi come sono stati?
Baldini: Formali.
Avv. Prioreschi: Buoni, cattivi, pessimi?
Baldini: Nessuna delle definizioni, avevamo rapporti normali, ma non gli andavo a genio.
Avv. Prioreschi: Lei li aveva definiti pessimi.
Baldini: Lo sono diventati.
Avv. Prioreschi: Lei conosce un maggiore che si chiama Auricchio?
Baldini: Certo.
Avv. Prioreschi: Ah lo conosce... e come lo ha conosciuto?
Baldini: Nell'estate del 2003, quando i carabinieri indagavano sull'iscrizione della Roma al campionato, i carabinieri indagavano e io, come consilente sportivo, non avevo cognizione di causa, ma non essendoci il direttore generale e, stando male il presidente Sensi, la Roma fece una conferenza stampa mandando me. Alla fine della conferenza stampa conobbi Auricchio e nel pomeriggio sono andato a fare una denuncia contro ignoti nella caserma.
Avv. Prioreschi: Successivamente che rapporti ha avuto?
Baldini: E' successo che nel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che avevo visto in quegli anni, ho cercato di farlo ancora in carica e, quindi, prima di dimettermi feci le dichiarazioni televisve che sono agli atti. Auricchio mi chiese se avessi voluto mettere per iscritto le denunce che avevo fatto. Io dissi che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale e dissi che non sapevo su che cosa basarmi per fare una deposizione. Qualche tempo dopo me l'ha richiesto ed io accettai.
Avv. Prioreschi: Quindi il contatto con Auricchio sarebbe iniziativa del maggiore.
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E la colloca dopo le sue dimissioni.
Baldini: Tre, quattro settimane dopo, mi sono dimesso, a marzo 2005, e fui contattato qualche settimana dopo.
Avv. Prioreschi: Quindi se io Le chiedo tra l'agosto 2004 e marzo 2005 quante volte, e se ha visto Auricchio, la sua rfisposta è?
Baldini: Credo di averlo rivisto quando mi riferiva delle indagini sulle false fideiussioni, una o due volte.
Avv. Prioreschi: Lei ricorderà che io l'ho interrogata già a Roma
PM: C'è opposizione!
Presidente Casoria: Faccia la domanda diretta.
Avv. Prioreschi: Perché quando io l'ho interrogata nel processo Gea mi ha detto di non averlo mai visto?
PM: C'è opposizone, deve utilizzare i verbali non affidarsi ai ricordi.
L'avvocato Trofino consegna i verbali GEA al Presidente Casoria.
Rigettata l'opposizione del PM.
L'Avv. Prioreschi Legge il verbale dell'udienza Gea in cui Baldini dice di non avere mai visto Auricchio. Poi chiede: perché?
Baldini: In quel momento ero concentrato sullo sviluppo del caso fideiussioni, comunque confermo la realtà è che io l'ho incontrato
Avv. Prioreschi: A me delle fideiussioni non me ne frega niente. Ricostruiamo. Dopo l'agosto 2003 quante volte, e in quali circostanze formali ed informali ha incontrato il maggiore Auricchio?
Baldini: Tra l'agosto 2003 e marzo 2005 ho sentito o visto Auricchio una o due volte.
Avv. Prioreschi: Sia al processo Gea, che in questo, Auricchio ha detto che tra l'agosto del 2004 e il marzo 2005 Vi siete incontrati tre o quattro volte prima del suo interrogatorio, e tre o quattro volte dopo. Volevo capire, rispetto a questa dichiarazione chi sbaglia?
Baldini: Confermo quello che ho detto prima delle mie dimissioni l'ho incontrato una o due volte, dopo le mie dimissioni parecchie volte
Avv. Prioreschi: Come definisce i rapporti con Auricchio?
Baldini: Di conoscenza prima, di collaborazione dopo.
Avv. Prioreschi: Che intende per collaborazione?
Baldini: Poiché avevo dedciso che quel poco che avevo da dichiarare lo avrei fatto, mi sono prestato a collaborare, cosa di cui non mi dolgo, anzi ne vado fiero, ed ho indicato a Lui tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me per denunciare minacce e soprusi da parte di Moggi.
Avv. Prioreschi: In concreto che cosa ha detto?
Baldini: Ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me che, secondo me, hanno più di una ragione per denunciare. Poi sono andato da queste persone a chiedere la loro disponibilità.
Avv. Prioreschi: Questo quando è avvenuto?
Baldini: Dopo le dimissioni.
Avv. Prioreschi: E' sicuro?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Vuole fare qualche nome di queste persone?
Baldini: Lo faccia Lei.
Presidente Casoria: No, lo dica Lei.
Baldini: Io questi nomi non li ho fatti nemmeno da Auricchio se non dopo aver chiesto la loro disponibilità.
Avv. Prioreschi: Quali sono i nomi?
Baldini: Non ho problemi a farli, ma non voglio mettere in mezzo altra gente, ma erano Canovi, Antonelli, Nelson Ricci.
Avv. Prioreschi: Quindi lei ha contattato queste persone per sapere se erano diposti ad incontrare Auricchio?
Baldini: Sì
Avv. Prioreschi: Questa è stata la sua collaborazione, si è limitata a questo?
Baldini: Sì
Avv. Prioreschi: Non ha fatto altro?
Baldini: No
Avv. Prioreschi: Poi vedremo... io la voglio aiutare. Sempre nel processo GEA il 1 aprile 2008 è stato sentito Antonelli che ha riferito questa circostanza.
PM: C'è opposizione. Vanno fatte le domande e si possono far rilevare le divergenze ma non possono essere utilizate dichiarazioni di altre persone
Presidente Casoria: Per me può farle, vada avanti.
Avv. Prioreschi: In quel verbale Antonelli riferisce che la interlocuzione con lei è avvenuta nell'ottobre -novembre 2004 non dopo le sue dimissioni.
Baldini: Forse parlava delle situazioni che viveva non le mie richieste di andare da Auricchio.
Avv. Prioreschi: Ma Antonelli era stato interrogato il 1 febbraio 2005 e quindi prima delle sue dimissioni che erano di marzo!!!!
Baldini: Questo è l'esatto ricordo che ho, basta secondo me sono successive alle mie dimissioni.
Avv. Prioreschi: E perché Antonelli viene sentito a febbraio 2005?
Baldini: Non posso saperlo.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei dice di non avere fatto altro se non fare quei nomi?
Baldini: La mai colaborazione è questa.
Avv. Prioreschi: Lei conosce la giornalista di Milano Finanza Augelli?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Quando l'ha conosciuta?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Ma questa persona Lei l'ha incontrata con il maggiore Auricchio?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E quando io le avevo chiesto se c'era stata altra collaborazione perchè non le è venuta in mente?
PM opposizione.
Presidente Casoria: Ci spiegi, vada avanti.
Baldini: Io ho cercato di spiegare ad Auricchio come andavano alcune cose nel calcio e l'incontro con Augelli serviva a spiegare come funzionavano le società di calcio dal punto di vista economico.
Avv. Prioreschi: E allora perchè non me ne ha parlato?
Baldini: Collaborando con Auroicchio per fargli capire come funzionava il sistema calcio mi serviva qualcuno che gli spegassde come funzionavano le società.
Avv. Prioreschi: Insomma quando e dove vi siete incontrati?
Baldini: Non me lo ricordo.
Avv. Prioreschi: Prima o dopo le dimissioni?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Avete parlato anche di Capitalia o Geronzi?
Baldini: Si è parlato perché evidentemente fanno parte del sistema calcio.
Avv. Prioreschi: E di chi altri ha parlato del sistema calcio?
Baldini: Non posso ricordarmi di una conversazione avvenuta anni fa.
Avv. Prioreschi: Presidente Le chiedo di ammonire il teste perché reticente.
Baldini: Allora inventerò qualcosa.
Presidente Casoria: No deve essere vero che Lei non ricorda.
Avv. Prioreschi: E che ha detto la Augelli ad Auricchio?
Baldini: Si parlava di come le società fossero indebitate nei confronti delle banche.
Avv. Prioreschi: E' stata una sua iniziativa di dire ad Auricchio andiamo dalla Augelli?
Baldini: Sì credo di sì.
Avv. Prioreschi: Lei sa il maggiore Auricchio queste notizie appresa dalla Augelli quando le ha riferite all'autorità giudiziara?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Se le dico novembre 2004? C'è una intercettazine tra lei e Mazzini in cui lei dice: "ascolta tra un pò quando farò il ribaltone e butto tutti di sotto io ti salverò. Era il 4 aprile 2005 che voleva dire?
Baldini: Se oltre a riferire la telefonata si potesse sentire anche l'audio, si capirebbe che non si sa chi dei due scherza di più. Non c'è niente di serio, solo una speranza.
Avv. Prioreschi: E quando dice che non lo ha nominato, ma ha parlato solo di Moggi, Giraudo e Carraro, scherza anche?
Baldini: Certo, non è una telefonata di cui posso andare fiero ma era un tono scherzoso.
Avv. Prioreschi: Ma ha veramente parlato di Moggi, Giraudo e Carraro?
Baldini: Posso anche averli fatti, ero già stato contatatto dal maggiore Auricchio.
Avv. Prioreschi: Quindi non c'erano solo Antonelli, gli altri, abbiamo scoperto anche che c'era la giornalista, adesso Moggi, Carraro e Giraudo. Quando raccomanda Castagnini, scherzava?
Baldini: E' l'unico punto serio, ma non era una raccomandazione perché Castagnini aveva già avuto un colloquio con l'Arezzo e il senso era che Castagnini non c'entrava niente con Baldini, ad un certo punto dico "di a Moggi che io e Castagnini abbiamo litigato da bambini".
Avv. Prioreschi: E quando parla di Veltroni era serio?
Baldini: In quella parte dico che potevo parlare anche con Veltroni, ma il senso era quello.
Avv. Prioreschi: Ma poi questi nomi all'autorità giudiziaria li ha fatti, o no?
Presidente Casoria: Che intende come autorità gudiziaria?
Prioreschi (rivolto al presidente): Baldini ha avuto l'onore di essere interrogato da solo da Aurocchio. Li ha fatti 'sti nomi?
Baldini: Penso di sì, una cosa è il colloquio, una cosa la deposizione non ricordo cosa è stato detto in una e cosa nell'altra.
Prioreschi: Lei ha parlato di minacce e soprusi, a che si riferiva?
Baldini: Lei parla delle mie o di quelle degli altri?
Prioreschi: Tutte
Opposizione: Quelle de relato non si possono dire se non con nomi e cognomi.
Presidente Casoria: Dica le Sue.
Baldini: Le mie si riferiscono a quelle ricevute alla cena di Natale o del 2001 o del 2002 in cui mi disse: Come mai per mio figlio è così difficile ottenere contratti con giocatori della Roma: Ma vediamo che si può fare, sai com’è un anno si lavora qui un altro da altre parti, altri ancora non si lavora
Prioreschi: E quelli di altre persone?
Baldini: Giocatori che non potevano andare in una squadra, piuttosto che in un’altra.
Prioreschi: Ha mai ricevuto altre minacce?
Baldini: In tribunale quando si è avvicinato con le dita e mi ha detto 'stai attento pezzo di ***** che finisci male', prima di un'udienza Gea. In un’altra udienza durante la mia deposizione mi minacciò con la mano, ma ogni settimana c’erano dichiarazioni, diffamazioni.

Trofino: Lei ha detto che il suo atteggiamento era anche dovuto alla paura di perdere il posto; che intendeva?
Baldini: Che se Moggi avesse voluto avrebbe potuto disporre di tutto, questo è un uomo senza qualità.
Moggi si alza e cerca di intervenire, stoppato da Trofino.
Presidente Casoria: In che modo Moggi poteva influire sul suo posto alla Roma?
Baldini: Ma mi è stato chiesto se ho perso il posto o se ho ricevuto la minaccia? Io la minaccia l’ho ricevuta.
Prioreschi: Lei sa di alcuni giocatori ceduti dalla Juve al Messina?
Baldini: Sì.
Prioreschi: E come si è espresso su questi giocatori?
Baldini: Ho esposto delle perplessità.
Prioreschi: Quali sono state le Sue considerazioni che ha fatto quando è stato sentito da Auricchio?
Baldini: Ho detto che a parer mio erano delle cessioni forzate con valori non congrui al mercato e che secondo me c’era un accordo tra Messina e Moggi per giustificare squlibri di bilancio.
Trofino: Contestazione. A questa domanda Baldini rispondeva che cessioni di giocatori come Aronica, Lavecchia e Guzman che erano giocatori che nessuno avrebbe mai preso in prestito, erano operazioni fatte per ottenere anche favori arbitrali. Come fa a dire che erano sopravvalutati se non sapeva nemmeno il valore?
Baldini: Ma come, lo sapevo, era su tutti i giornali. Il mo pensiero era che il Messina, acquistando questi giocatori a quel valore, cercasse di ingraziarsi Moggi e attraverso lui il settore arbitrale che in qualche modo controllava.
Trofino: Peccato che quei giocatori erano in prestito!
Baldini: Se il trasferimento è avvenuto in mero e puro prestito e non con riscatto obbligatorio, non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato.
Trofino: Benissimo! Ma si è sbagliato anche su Taddei. Che poi è andato alla Roma.
Baldini: No, non quell’anno, mi fu detto che anche dopo aver fatto l’affare dovevo strappare tutto perché c’erano problemi e Taddei è rimasto a Siena ed è andato a Roma solo l’anno dopo a scadenza di contratto. La Roma non ha potuto avere il giocatore l’anno in cui lo voleva.
Trofino: Nel corso dell’audizione con Auricchio non ci sono state interruzioni, un caffè?
Baldini: Non ricordo.
Trofino: Siccome è durata molte ore… nel corso della deposizione Auricchio Le ha fatto ascoltare telefonate, Le ha riferito dichiarazioni di altri testi?
Baldini: Assolutamente no.
Trofino: È mai stato a pranzo con Auricchio a Trigoria?
Baldini: Se non è stato nell’occasione della conferenza stampa no.

UDIENZA TOLTA E APPUNTAMENTO AL 12 OTTOBRE.

bdc
01.10.2010, 19:06
L'obiettivo delle difese è di ottenere l'assoluzione.

Per questo motivo sono stati fin troppo prudenti sia con Collina (soprattutto con lui) che con Baldini.

Se la Juventus si fosse difesa avrebbe potuto massacrare questi 2 luridi personaggi.

AlexnelCuore
01.10.2010, 19:22
LIVE CALCIOPOLI - Tensione in aula, Baldini: "Moggi senza qualità". E l'ex dg reagisce


18:00 - Luciano Moggi, prima di lasciare l'aula, fa sapere di voler querelare Baldini. I legali dell'ex dg bianconero, intanto, hanno chiesto al presidente Casoria di acquisire centrotrentasei telefonate trascritte dai propri consulenti. Il tribunale si è riservato di decidere all'inizio della prossima udienza. Sarebbero state trascritte le intercettazioni di precedenti telefonate, che avrebbero tolto un dubbio: “Metti Collina” nella famosa telefonata tra Bergamo e Facchetti lo avrebbe detto lo scomparso presidente dell’Inter.


17:20 - L'Udienza è terminata. La prossima è fissata per il 12 ottobre.

17:15 - Prioreschi chiede poi conto a Baldini una telefonata del 2005: "C'è una intercettazine tra lei e Mazzini in cui lei dice: 'ascolta tra un pò, quando farò il ribaltone e butto tutti di sotto, io ti salverò'. Era il 4 aprile 2005 cosa intendeva dire?", chiede l'avvocato di Moggi. Baldini minimizza: "Se si potesse sentire anche l'audio, si capirebbe che non si sa chi dei due scherza di più. Non c'è niente di serio, solo una speranza. Certo, non è una telefonata di cui posso andare fiero ma era un tono scherzoso".
Riferendosi a Castagnini, Baldini dice: “E' l'unico punto serio, ma non era una raccomandazione perché Castagnini aveva già avuto un colloquio con l'Arezzo e il senso era che Castagnini non c'entrava niente con Baldini, ad un certo punto dico: 'Di a Moggi che io e Castagnini abbiamo litigato da bambini'. Se ero serio anche quando parlavo di Veltroni? In quella parte dico che potevo parlare anche con Veltroni, ma il senso era quello".
L’avvocato chiede se questi nomi li fa fatti anche al maggiore Auricchio, rammentando che Baldini ha avuto l'onore di essere interrogato da solo da Auricchio. Baldini non ricorda quando.
Viene domanda a cosa si riferisce quando parla di minacce e soprusi. Baldini spiega: “Mi riferisco a quelle che ho ricevute alla cena di Natale o del 2001 o del 2002 in cui mi disse: 'Come mai per mio figlio è così difficile ottenere contratti con giocatori della Roma: ma vediamo che si può fare, sai com’è un anno si lavora qui un altro da altre parti, altri ancora non si lavora'".
A Baldini viene domandato quindi se ha ricevuto altre minacce. L'ex dirigente romanista risponde: "In tribunale quando si è avvicinato con le dita e mi ha detto 'stai attento pezzo di ***** che finisci male', prima di un'udienza Gea. In un’altra udienza durante la mia deposizione mi minacciò con la mano, ma ogni settimana c’erano dichiarazioni, diffamazioni".
BALDINI FA INFURIARE MOGGI - Ad un certo punto, in aula, la tensione sale alle stelle. Trofino chiede a Baldini: "Lei ha detto che il suo atteggiamento era anche dovuto alla paura di perdere il posto; che intendeva?". Baldini, a questo punto, risponde lanciando un attacco diretto a Moggi, seduto poco più in là: "Che se Moggi avesse voluto avrebbe potuto disporre di tutto, questo è un uomo senza qualità", punge l'ex ds della Roma. Moggi scatta dalla sedia imbufalito e viene fermato dall'avvocato Trofino.
Prioreschi chiede quindi a Baldini se sa di alcuni giocatori ceduti dalla Juve al Messina. L'ex ds giallorosso risponde affermativamente e spiega: "Ho detto che a parer mio erano delle cessioni forzate con valori non congrui al mercato e che secondo me c’era un accordo tra Messina e Moggi per giustificare squilibri di bilancio”. C’è opposizione dell’avvocato Trofino: ”A questa domanda Baldini rispondeva che cessioni di giocatori come Aronica, Lavecchia e Guzman che erano giocatori che nessuno avrebbe mai preso in prestito, erano operazioni fatte per ottenere anche favori arbitrali. Come fa a dire che erano sopravvalutati se non sapeva nemmeno il valore?”. Baldini controbatte: "Era su tutti i giornali. Il mio pensiero era che il Messina, acquistando questi giocatori a quel valore, cercasse di ingraziarsi Moggi e attraverso lui il settore arbitrale che in qualche modo controllava". Trofino lo stronca: "Peccato che quei giocatori fossero in prestito!". A Baldini non resta che ammettere l'errore: "Se il trasferimento è avvenuto in mero e puro prestito e non con riscatto obbligatorio, non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato". E Trofino gli fa presente che si è sbagliato anche su Taddei, che poi è andato alla Roma.
Infine il legale di Moggi domanda a Baldini se è mai stato a pranzo con Auricchio a Trigoria. L'ex ds giallorosso risponde che "se non è stato nell’occasione della conferenza stampa, no".

16:30 - Prioreschi va subito al nocciolo della questione ed incalza Baldini sui suoi rapporti con il Maggiore Auricchio: "Se lo conosco? certo - afferma l'ex dirigente della Roma -. L'ho conosciuto nell'estate del 2003, quando i carabinieri indagavano sull'iscrizione della Roma al campionato. Conobbi Auricchio alla fine di una conferenza stampa e nel pomeriggio sono andato a fare una denuncia contro ignoti nella caserma. Che rapporti ho avuto con lui successivamente? Nel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma si era logorato, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che avevo visto in quegli anni, ho cercato di farlo ancora in carica e, quindi, prima di dimettermi feci le dichiarazioni televisive che sono agli atti. Auricchio mi chiese se volessi mettere per iscritto le denunce che avevo fatto. Io dissi che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale e dissi che non sapevo su che cosa basarmi per fare una deposizione. Qualche tempo dopo me l'ha richiesto ed io ho accettato".
Prioreschi chiede a Baldini quante volte abbia visto Auricchio tra agosto 2004 e marzo 2005: "Mi pare di averlo rivisto quando mi ha riferito delle indagini sulle false fideiussioni, una o due volte". Il legale di Moggi però lo mette alle strette e gli fa notare che durante il processo Gea aveva dichiarato di non aver mai visto Auricchio. La risposta di Baldini: "In quel momento ero concentrato sullo sviluppo del caso fideiussioni. Comunque confermo, la realtà è che io l'ho incontrato. Prima delle mie dimissioni l'ho incontrato una o due volte, dopo le mie dimissioni parecchie volte".
Il legale di Luciano Moggi vuole sapere da Baldini che tipo di rapporti avesse con Auricchio: "Di conoscenza prima, di collaborazione dopo - risponde Baldini -. Cosa intendo per per collaborazione? Poiché avevo dedciso che quel poco che avevo da dichiarare lo avrei fatto, mi sono prestato a collaborare, cosa di cui non mi dolgo, anzi ne vado fiero, ed ho indicato a lui tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me per denunciare minacce e soprusi da parte di Moggi. Gli ho detto che secondo me ci sono delle persone che hanno più di una ragione per denunciare. E poi sono andato da queste persone a chiedere la loro disponibilità. Questo è avvenuto dopo le mie dimissioni".
Prioreschi chiede a Baldini di fare i nomi di queste persone che avrebbero potuto denunciare i presunti soprusi e le presunte minacce di Moggi. Dopo qualche resistenza, Baldini fa alcuni di questi nomi: "Non ho problemi a farli, ma non voglio mettere in mezzo altra gente: erano Canovi, Antonelli, Nelso Ricci". Baldini conferma di aver solo contattato queste persone per sapere se fossero disposte ad incontrare Auricchio e precisa che la collaborazione col Maggiore si è conclusa qui.
L'avvocato di Moggi fa notare a Baldini un'altra contraddizione: "Nel processo GEA, l'1 aprile 2008, è stato sentito Antonelli che ha riferito questa circostanza....In quel verbale Antonelli riferisce che la interlocuzione con Lei è avvenuta nell'ottobre-novembre 2004, non dopo le sue dimissioni". Baldini si arrampica ancora sugli specchi: "Forse parlava delle situazioni che viveva, non delle mie richieste di andare da Auricchio". L'avvocato Prioreschi mette ancora all'angolo l'ex dirigente romanista: "Ma Antonelli è stato interrogato il 1 febbraio 2005, dunque prima delle sue dimissioni che erano di marzo". Baldini taglia corto: "Questo è il ricordo esatto che ho, basta. Secondo me sono successive alle mie dimissioni. Perché allora Antonelli viene sentito a febbraio 2005? "Non posso saperlo".
Baldini è chiamato a spiegare quindi i suoi rapporti con la giornalista di Milano Finanza Augelli: l'ex dirigente della Roma conferma di averla conosciuta (anche se non si ricorda quando e dove) e di averla incontrata con il maggiore Auricchio. "Io ho cercato di spiegare ad Auricchio come andavano alcune cose nel calcio e l'incontro con Augelli serviva a spiegare come funzionavano le società di calcio dal punto di vista economico".

15:40 - L'avvocato di Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, chiede subito a Franco Baldini come fossero i suoi rapporti con l'ex direttore generale della Juventus: "Formali - risponde Baldini -. Buoni, cattivi o pessimi? Nessuna delle definizioni, avevamo rapporti normali, ma non gli andavo a genio. Li avevo definiti pessimi? Lo sono diventati".

15: 35 - Inizia a deporre Franco Baldini.

15:30 - Simone Nozzoli afferma di aver seguito i sorteggi nel 2003-2004 e nel 2004-2005 e spiega come funzionavano: "Pairetto estraeva da un'urna le palline contenenti le partite e leggeva la partita, poi il giornalista estraeva una pallina per volta, la dava a Bergamo che leggeva il nome dell'arbitro". Anche Nozzoli non ha notato alcuna anomalia durante le operazioni del sorteggio: "Sfere diverse dalle altre? Le ho toccate tutte e non ho notato differenza", ha risposto il giornalista, che ha anche sottolineato di non conoscere i nomi inseriti all'interno delle varie palline e di non poterli neppure intuire in nessun modo. L'avvocato Morescanti, in chiusura, gli pone la solita domanda: "Può escludere dunque qualunque pilotaggio del sorteggio?". La risposta di Nozzoli: "A quelli a cui ho assistito io sì".

15: 07 - Ora è il turno del giornalista Simone Nozzoli. Quindi toccherà a Franco Baldini, che è appena arrivato in aula.

14:55 - Riccardo Bianchi afferma di aver partecipato ad un solo sorteggio, quello del 12 maggio 2005. L'avvocato di Paolo Bergamo, Silvia Morescanti, gli domanda chi fosse a scegliere i giornalisti: "Il presidente dell'Ussi, Antonello Capone (giornalista de La Gazzetta dello Sport, ndr) -. risponde Bianchi -. Quando venni scelto? Io ero in ballo da due settimane, ma mi avvisarono tre giorni prima con una mail". Il giornalista, quindi, racconta ciò che ha fatto e ciò che ha visto quel 12 maggio 2005: "Io arrivai 15 minuti del prima del sorteggio e i designatori mi spiegarono velocemente. Il mio sorteggio venne anche filmato dai carabinieri. Pairetto ha estratto le palline con le partite, mentre io ho estratto gli arbitri. C'era tensione a Coverciano, perchè erano le ultime giornate di campionato e poi c'era Lazio-Roma. Mi ricordo Bergamo che era teso e la prima che estrassi era Collina e lui mi disse: 'complimenti si vede che eri un ex arbitro'". L'avvocato Morescanti chiede a Bianchi se avesse riscontrato qualche anomalia mentre estraeva le sfere dall'urna: "No - spiega il giornalista -, erano sfere di ferro molto vecchie. Probabilmente non erano tutte esattamente gialle uguali, ma se non sai che c'è dentro...". Poi si parla dei famosi "colpi di tosse". "Se qualcuno mi suggerì di muovere la mano a seconda di colpi di tosse? No", replica il giornalista della "Provincia di Como". Anche Riccardo Bianchi "scagiona" i designatori: "Se Bergamo e Pairetto mi indirizzarono in qualche modo? No, se così fosse stato il giorno dopo avrei fatto lo scoop della vita e sarei diventato famoso". Infine gli domandano se il sorteggio fosse regolarissimo. "Assolutamente sì", conclude Bianchi.


14: 35 - E' chiamato a deporre Riccardo Bianchi, il giornalista della "Provincia di Como" che ha partecipato ai sorteggi arbitrali.

14:30 - Anche a Tombolini viene chiesto se abbia mai ricevuto pressioni dai designatori. "Pressioni da Bergamo per arbitrare in un certo modo? No - la secca risposta dell'ex arbitro -. Se Pairetto mi chiese mai di arbitrare in maniera di favorire o sfavorire una squadra? No, mai".

14: 18 - Tocca all'ex arbitro Tombolini.

14:15 - Prioreschi, legale di Luciano Moggi, interroga Collina in merito alla gara Fiorentina-Juventus del 2005, terminata 3-3: "Se c'è stato un episodio di gol/non-gol di Cannavaro? Sì - risponde Collina -, l'assistente disse che il pallone non era entrato e facemmo proseguire il gioco. Mi ricordo che l'allenatore della Juve mi parlò di un pallone entrato di un metro. Ricordo che dopo la gara vidi l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda".

13:30 - Collina riassume la sua carriera e l'esegesi delle designazioni. Quindi inizia a parlare dell'operato di Pairetto: "L'atteggiamento di Pairetto era improntato a dare consigli, ad ottenere dagli arbitri il meglio - risponde Collina -. Se mi ha mai detto di favorire una o l'altra squadra? No". La difesa di Pairetto chiede all'ex designatore se il risultato della partita da lui arbitrata, Siena-Milan (2-1 per i bianconeri), sia stato "orientato" in qualche modo: "No, avrei denunciato la cosa", risponde Collina, che successivamente spiega di "non ho mai ricevuto pressioni da Bergamo e Pairetto per influenzare gli esiti degli incontri", come peraltro asserito da tutti gli altri arbitri interrogati prima di lui.

12:40 - E' il turno dell'ex arbitro ed ex designatore arbitrale Pierluigi Collina. E' un'altra deposizione molto attesa.

12: 30 - E' arrivato in aula anche il pm Narducci.

12:20 - Capitolo definitivamente chiuso riguardo alla questione sorteggi truccati. A parlare è il giornalista di Repubblica Fulvio Bianchi che, in aula, conferma la regolarità delle designazioni arbitrali nella stagione 2004/05, ricordando l'episodio che lo vide protagonista. "Sorteggiai Racalbuto per Roma-Juventus del marzo 2005 - spiega Bianchi - è vero che arbitrò male ma l'estrazione fu estremamente corretta e regolare. Non c'erano segni sulle palline ne erano calde o fredde e tengo a precisare che non ci fu alcuna pressione, altrimenti avrei immediatamente denunciato il tutto al notaio li presente. Per assistere ai sorteggi non serviva nessun accredito e potevano entrare tutti. C'erano anche altri colleghi delle agenzie di stampa, che erano subito pronti per il lancio della notizia". Speriamo che ora pure i più restii a questa teoria cedano davanti all'evidenza dei fatti.

12.00 - Abete è chiamato a fornire spiegazioni sulla telefonata del 25/11/2004 tra lui e Mazzini, "in cui si parlava di un suo intervento nei confronti del dottor Lucchesi, dg della Roma, per una questione che riguardava Totti". "Ricordo che c'era un contenzioso - replica Abete - ma non ricordo molto di tale richiesta di intervento".
Abete parla quindi della telefonata del maggio 2005 tra lui e Mazzini, fatta dopo Lazio-Fiorentina: "C'era stato un episodio clamoroso, non fu dato un rigore alla Fiorentina per un mani (di Zauri, ndr) sulla linea di porta, e questo ebbe una eco clamoroso. L'arbitro? Era Rosetti. Questo aveva determinato una situazione critica sul versante della conclusione del campionato; dopo c'era il raduno della Nazionale a Coverciano, e poteva esserci un clima difficile. Le conversazioni con Mazzini? Lo facevamo dopo tutte le partite che avevano comportato qualche problema, anche solo per l'immmagine della Federazione. Non avevo interesse specifico per la Fiorentina, io riconosciuto come trasparente e trasversale. Amico di Della Valle? Sono amico di tanti presidenti".

11:50 - Ora è chiamato a deporre il dg della Federcalcio Valentini.

11:45 - L'avvocato Gallinelli interroga Abete in merito ad un contratto di sponsorizzazione tra la Ing Direct e la Federazione Arbitri e chiede con quale criterio fossero stati scelti gli arbitri per tale sponsorizzazione, perchè fu scelto proprio Collina e se quest'ultimo incassò dei soldi. Abete spiega che per questo contratto fu fatta anche un'interrogazione parlamentare e che i soldi furono in parte utilizzati per sponsorizzare le attività del mondo arbitrale, mentre un'altra è confluita alla Federazione. Secondo il presidente federale, Collina fu scelto perchè era l'arbitro più rappresentativo, il migliore arbitro al mondo per sei anni di fila. Tutti ebbero soldi, ha motivo di ritenere Abete, che però non sa se le somme percepite fossero uguali per tutti.

11: 33 - In aula, intanto, non si vede ancora il pm Narducci.

11:29 - Ora tocca all'avvocato Paolo Gallinelli, che difende l'ex arbitro Massimo De Santis.

11:13 - L'avvocato Prioreschi osserva che secondo l'accusa Abete venne defenestrato dalla cosiddetta cupola. Quindi il legale di Moggi chiede al presidente federale se la sua elezione fosse stata condivisa da tutte le componenti della Federazione. Abete risponde affermativamente: "E' andata così, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento".

11:05 - Prioreschi, legale di Moggi, incalza Abete e gli chiede come mai si arrivò alla nomina di Carraro al vertice della Federcalcio, ricordandogli che all'epoca era candidato e poi si ritirò dalla corsa. Abete replica che "eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i mondiali. Dissi a Carraro che volevo candidarmi. In quell'anno, nel 2004, c'era una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, ovvero sarebbe servito un terzo dei voti di tutte le componenti, perciò non sarebbe bastato neanche il 93% dei voti per essere eletti, mancando il terzo di una delle componenti. Alla luce di questa situazione, c'erano solo due sbocchi: il confronto elettorale, che però non avrebbe ad eleggere nessuno, oppure, un accordo tra le varie componenti, che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questa era la soluzione obbligata, per scongiurare il commissariamento. L'accordo venne firmato da tutte le componenti. Ci furono fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l'accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento".

10: 55 - Abete "ricostruisce" sue cariche in Figc, a partire dal suo primo incarico, nel 1988: presidente del Settore Tecnico fino al 1990, poi presidente della Lega di C fino al 1997, quindi vicepresidente della Federazione fino al 2000, ruolo ricoperto nuovamente nel 2001, fino al commissariamento nel maggio 2006. Ancora capo delegazione ai Mondiali 2006, poi una delega amministrativa fino al luglio 2006 e infine presidente federale dall'aprile del 2007.


10: 52 - Ora prenderà la parola il primo teste: il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete.

10: 49 - Prioreschi, legale di Luciano Moggi, chiede l'acquisizione di altre 160 telefonate. Il pm si oppone ("Se continuiamo così in ogni udienza bisognerà chiamare il perito e così non andiamo mai avanti"). Il giudice si riserva di decidere il 12 ottobre, data della prossima udienza.

10: 43 - Il pm replica che le prove erano a disposizione della difese già da anni, alla chiusura indagini, e considera solo dilatoria la richiesta dell'avvocato di Pairetto.

10:37 - Il legale dell'ex designatore Pairetto spiega che i cd richiesti nel mese di maggio sono stati acquisiti a settembre, precisando però che anche in questi file contenenti i "brogliacci" non si aprivano. E' stata così reperita una chiave elettronica ed è stato possibile visionarli in ritardo, fa sapere l'avvocato, che ha chiesto altri 2 mesi di tempo per leggere i cinque cd.

10:29 - L'udienza è iniziata, nonostante l'assenza del pm Narducci. In aula c'è solo il suo collega Capuano.

10:10 - E' iniziato l'appello.

10:05 - In aula è appena arrivato Luciano Moggi. Presenti anche De Santis, Bertini e Bergamo con i rispettivi avvocati.


10:00 - Riprende oggi a Napoli il processo di calciopoli con un’udienza fondamentale, destinata a lasciare il segno. La difesa di Luciano Moaggi chiederà di mettere agli atti centosessanta nuove intercettazioni telefoniche. Tra queste alcune vedono protagonisti alcuni teste che oggi saranno presenti in aula: Galliani, Cellino, Abete, Collina, Spinelli, Baldini, Pieroni; altre invece riguardono Petrucci, Rosetti, Facchetti, Nucini e Ghirelli. Non ci saranno solamente volti noti, ma anche uno dei notai che assistevano al sorteggio arbitrale di Coverciano così come alcuni giornalisti chiamati all'epoca a estrarre le palline con i nomi deigli arbitri. Come risaputo, mancheranno Moratti, Tronchetti Provera e Tavaroli.

alessandro magno
01.10.2010, 19:34
baldini fa una deposizione sconcertante dice '' il messina acquisto giocatori per avere favori arbitreali da moggi'' e quando l'avvocato gli dice '' ma non sono acquistati erano in predtito'' dice '' allora mi sono sbagliato''???

sti ***** e ti sei sbagliato mica di poco.


tuttavia la cosa che mi viene in mente e che jhon elkan meriterebbe un plotone di esecuzione per aver cercato di portare questo uomo alla juve , uomo che grazie a dio nella sua pochezza ha avuto almeno il buon gusto di rifiutare.

eldavidinho94
01.10.2010, 22:25
ormai è guerra aperta,
moggi querela chiunque osi insultarlo,
poichè, come noterete, non fanno attacchi sensati,
degni di una risposta, ma solo ed esclusivamente insulti...

alessandro magno
02.10.2010, 11:32
beh ma se queste son le deposizioni mi sa che l assoluzione di moggi e' molto probabile
Postato via Mobile Device

gabriele
02.10.2010, 11:44
beh ma se queste son le deposizioni mi sa che l assoluzione di moggi e' molto probabile
Postato via Mobile Device


Infatti fino ad oggi tutti i grandi accusatori di Moggi non hanno prodotto uno straccio di prova a conferma delle loro ( deliranti ) accuse

eldavidinho94
02.10.2010, 13:36
Calciopoli, Del Piero e Ibra sono chiamati a testimoniare

http://www.tuttosport.com/images/27/C_3_Media_1146327_immagine_l.jpg


De Santis prepara una lista testi da finale di Champions: ci sono anche Ledesma, Nesta, Seedorf e Frey, arbitra Tagliavento. Il 12 si riprende con Rosetti e altri

NAPOLI, 2 ottobre - Giornata proficua per la ripresa del processo Calciopoli: qualche defezione, ma anche presenze doc. I legali di Moggi hanno prodotto altre 160 telefonate: la giudice Casoria si riserva di ammetterne un po’ la prossima udienza del 12. Si lavora alle liste testi: le difese hanno rinunciato a Galliani, probabile che per Tavaroli e Cipriani valgano gli atti processuali di Milano sui pedinamenti a Moggi, resta il punto interrogativo di Moratti. Mentre De Santis prepara una lista testi da finale di Champions: Ibrahimovic, Del Piero, Ledesma, Nesta, Seedorf, Frey; arbitra Tagliavento... Il 12 si riprende con Rosetti e altri.

ABETE - La Figc sfila col presidente Abete che ricorda: «Il Patto della staffetta tra me e Carraro fu condiviso», rispon*dendo a chi ricordava come l’accusa pretendesse una coerci*zione politica del Moggi su quell’elezione. Poi sulle telefonate con Mazzini e l’interessamento per la Fiorentina: «Ho letto da un giornale sportivo (Tuttosport, ndr): le conversazioni ci sono state. La svista colossale sul mani di Zauri in Lazio-Fiorentina ci preoccupava in chiave azzurra. Io legato parti*colarmente alla Fiorentina? No, mi ritengo trasparente e trasversale. E con Della Valle sono amico come con molti al*tri presidenti». Il dg Valentini, ma anche i giornalisti Fulvio e Riccardo Bianchi e Nozzoli sui sorteggi praticamente al*l’unisono: «Sorteggi regolari, mai avuto dubbi. E le palline non erano riconoscibili». Collina (ma anche l’assistente Pa*pi, come Tombolini) parla della gestione di Bergamo e Pai*retto: «Non ho mai subito pressioni per arbitrare in un certo senso. Le avrei denunciate. E fu proprio Bergamo a indicar*mi come suo successore come designatore. Quanto a Meani, mai mi sono sentito condizionato dalla sua amicizia: i proce*dimenti Aia e Figc me lo hanno confermato».

<cite class="txt_Author">Alvaro Moretti</cite>

maurizio
02.10.2010, 13:53
Facchetti disse: vabbé, metti Collina
Calciopoli, il perito cancella i dubbi





+ (http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quiinter/articolo/lstp/346432/#)



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GUGLIELMO BUCCHERI


INVIATO A NAPOLI
Quando, il 13 aprile scorso, il perito del tribunale di Napoli, Roberto Porto, cominciò a trascrivere le 224 intercettazioni su Calciopoli inedite e «scoperte» dai legali di Luciano Moggi, l'Inter, Massimo Moratti e l'allora numero uno nerazzurro Giacinto Facchetti erano stati già strattonati dentro lo scandalo mai visto. Un coinvolgimento di parte, si disse. Una svolta che provocava scossoni e malumori, ma che, per essere certificata e super partes, doveva attendere il lavoro di un tecnico nominato dal collegio giudicante.

Ora che le fatiche dell'ingegner Porto sono terminate, l'Inter, Moratti e Facchetti si ritrovano ancor più al centro di Calciopoli. Che peso avranno le trascrizioni delle 224 intercettazioni depositate nella cancelleria del tribunale di Napoli? L'Inter e i suoi dirigenti parlavano con i designatori dell'epoca, ma anche con qualche fischietto, ha certificato il lavoro del perito. Fra i colloqui, uno in particolare aveva fatto segnare il punto di non ritorno nel duello verbale a distanza fra le parti: Facchetti e Bergamo vengono ascoltati al telefono il 26 novembre del 2004, una telefonata dove si sente una voce dire «...vabbè, ma metti Collina...» a proposito di griglie arbitrali. È stato il compianto presidente nerazzurro, così i legali di Moggi. «È in atto una strumentalizzazione vergognosa della memoria di mio padre: metti Collina l'ha detto Bergamo, basta con queste falsificazioni inaccettabili. Intervengano gli organi della Figc», tuonò Gianfelice Facchetti, il figlio del grande campione nerazzurro.

A distanza di cinque mesi e mezzo, ecco la verità. Quella frase («...metti Collina...») l'ha pronunciata Facchetti, così scrive il perito del tribunale. La Juve è in attesa di una risposta della giustizia sportiva all'esposto con il quale si chiede alla Figc la revoca dello scudetto della stagione 2005/06. La tesi del club di corso Galileo Ferraris è nota, così come risaputo è il fondamento giuridico alla base dell'assegnazione di un titolo sportivo a tavolino: un campionato può essere assegnato senza averlo vinto sul campo a una società senza macchia. Parlare di griglie arbitrali con i designatori indicando un fischietto che tipo di comportamento configura? Per la Juve non ci sono dubbi, e per il pm del pallone Stefano Palazzi il tempo stringe. Gli 007 della Federcalcio sono al lavoro da una settimana e sul loro tavolo c'è il faldone con le 224 intercettazioni già trascritte, compresa quella con la voce «ma metti Collina...». Dall'udienza penale di ieri a Napoli emergono altre novità. La difesa di Moggi sembra intenzionata a rinunciare alla convocazione di Moratti come teste perché, fanno sapere, «la nostra linea difensiva è già passata». Il 19 prossimo ottobre potrebbero sfilare in aula Alessandro Del Piero e Zlatan Ibrahimovic per ribadire come gli scudetti vinti siano stati regolari. Intanto le difese chiedono la trascrizione di altre 136 telefonate.

bdc
02.10.2010, 17:50
baldini fa una deposizione sconcertante dice '' il messina acquisto giocatori per avere favori arbitreali da moggi'' e quando l'avvocato gli dice '' ma non sono acquistati erano in predtito'' dice '' allora mi sono sbagliato''???

sti ***** e ti sei sbagliato mica di poco.


tuttavia la cosa che mi viene in mente e che jhon elkan meriterebbe un plotone di esecuzione per aver cercato di portare questo uomo alla juve , uomo che grazie a dio nella sua pochezza ha avuto almeno il buon gusto di rifiutare.

E' sicuramente un gran bell'errore che merita un enorme richiesta di risarcimento danni!!

eldavidinho94
10.10.2010, 17:22
Processo Calciopoli, suspense Moratti

http://www.tuttosport.com/images/93/C_3_Media_1096093_immagine_l.jpg


La decisione sul presidente dell’Inter verrà presa nelle prossime settimane: uno dei legali di Moggi lo ritiene superfluo, l’altro lo vuole incalzare sulle telefonate di Facchetti e sui pedinamenti. La sentenza tra febbraio e marzo


TORINO, 10 ottobre - «Moratti stia pure a casa sua, non ho più bisogno di lui come testimone. A questo punto per noi può anche andare bene così, visto che i cinquanta testimoni dell’accusa si sono rivelati testimoni a nostro favore». Insomma, Luciano Moggi scarica Massimo Moratti, che doveva comparire come testimone al processo del Tribunale di Napoli venerdì scorso, ma che era stato trattenuto a New York da impegni di lavoro. A questo punto potrebbe non dover più comparire, anche se lo stesso Moggi poi spiega: «La mia è una provocazione, anche alla luce dell’ultima udienza che ha evidenziato ancora una volta l’inconsistenza delle accuse nei miei confronti». Come dire: non è detto che Moratti, alla fine, non debba fare un salto al Palazzo di Giustiza di Napoli.

DUE OPINIONI - La situazione è questa: Paolo Trofino, uno dei due avvocati di Moggi, sarebbe più propenso a non chiamare Massimo Moratti sul banco dei testimoni, soddisfatto di come in questa fase del processo stiano andando le cose. I soli interrogatori ai testi dell’accusa sono serviti, a suo parere, a smontare in modo sostanziale l’accusa di associazione a delinquere e, dunque, sarebbe superfluo chiamare dei testimoni “a discarico” se non c’è niente “da scaricare”. Maurilio Prioreschi che con Trofino ha proficuamente lavorato per la difesa di Moggi sarebbe, invece, dell’idea di chiamare Moratti, approfittando per chiedergli conto delle telefonate che lo coinvolgono o coinvolgono Giacinto Facchetti, presidente dell’Inter all’epoca dei fatti, così come delle indagini private che avrebbe commissionato per scandagliare la vita dell’arbitro De Santis.

IL DILEMMA - Una decisione verrà concordata nelle prossime settimane, visto che i legali di Moggi si sono ancora riservati di elencare i loro testimoni. Il che crea una sorta di “suspance Moratti” intorno alla possibilità della testimonianza del presidente interista, che potrebbe risultare comunque clamorosa dal punto di vista mediatico, visto che sarebbe l’occasione del primo faccia a faccia fra Moratti e Moggi da quattro anni a questa parte.

<cite class="txt_Author">Guido Vaciago

</cite>

alessandro magno
11.10.2010, 11:25
Calciopoli, la notifica che smonta il teorema Auricchio

http://www.tuttosport.com/images/24/C_3_Media_1034724_immagine_l.jpg



© Foto Liverani

In attesa della prima mossa di Palazzi, domani riprende il processo di Calciopoli a Napoli: al centro dell’attenzione il documento che svela le incongruenze sul caso De Santis

ROMA, 11 ottobre - Sarà la settimana dei calciatori al processo Calcio*poli, potrebbe essere (se cadessero le ultime riserve giuri*diche e i problemi di Premiopoli) anche quella in cui la Procura federale apre la cassaforte, toglie lucchetti e cate*ne di recente fatte piazzare da Palazzi davanti a scaffali e armadi in via Po e comincia ad esaminare le telefonate trascritte dal perito Roberto Porto sul coinvolgimento del*l’Inter.

ALEX, NESTA, LEDESMA - Domani si torna in aula, a Napoli, e all’ordine del giorno ci sono le testimonianze evo*cate da Massimo De Santis dei protagonisti delle gare contestate come prove della frode e dell’associazione del*l’ex arbitro di Tivoli. Ad ora non sono giunte al legale di De Santis, Gallinelli, giustificazioni dei big del calcio chiama*ti a deporre: Del Piero e Ledesma, capitani di Juve e Lec*ce, risponderanno sulla gara del Via del Mare; Nesta sul*le ammonizioni mai ricevute - nonostante la diffida - che gli consentirono di giocare il match-scudetto con la Juve dell’8 maggio; Tagliavento e altri assistenti, ma anche Galante e Alberto protagonisti di una espulsione consi*derata reato dai pm in un celebre Livorno-Siena 3-6. Non ha risposto né sì, né no Ibrahimovic, convocato dalla Sve*zia per il match contro l’Olanda. Ci dovrebbero essere Frey e Gamberini. Col dubbio sulla chiamata di Moratti, che la difesa Moggi si riserva ancora per qualche giorno, il 12 dovrebbero testimoniare il notaio di Coverciano Tavassi, mentre in arrivo direttamente dall’affaire Telecom c’è lo 007 Cipriani, gran pedinatore di calciatori, dirigenti e ar*bitri che ha denunciato le prassi di Tavaroli e gli input aziendali di cui dovrebbe parlare Tronchetti.

AURICCHIO TIME - Ma il vero colpo di scena in chiave De Santis dovrebbe essere il ritrovamento di un documento: la notifica recapitata all’ex arbitro di proroga delle indagi*ni napoletane firmata il 9 maggio 2005 dalla Procura (con notifica risalente a giugno). E’ importante - forse fonda*mentale - questo particolare perché in una delle lunghe au*dizioni del tenente colonnello Auricchio proprio all’avvo*cato Gallinelli disse che De Santis (l’unico arbitro nella Cupola ipotizzata da Auricchio e dai pm) era uscito dall’as*sociazione a gennaio perché ormai a conoscenza del fatto di essere intercettato, visto l’invio della richiesta di proro*ga delle indagini a suo carico. Auricchio dice in tribunale: «Aprile 2005 è un periodo investigativo piuttosto chiaro, De Santis riceve una notifica di proroga delle indagini... Il comportamento storico del De Santis in questo momento storico del campionato è un comportamento oggettivamen*te contrario alla Juventus. Secondo noi De Santis a parti*re dal febbraio, in merito alle sue attività di acquisizioni sulle inchieste che lo stavano andando a riguardare, ha fat*to questo tipo di valutazione. Parliamo di febbraio, marzo e aprile. A febbraio aveva le esigenze conoscitive, ad apri*le ha avuto direttamente cognizione. E’ stata notificata la richiesta di proroga delle indagini ai soggetti sottoposti a indagine. Lecce-Parma? Invece rientra nell’associazione , evidentemente il signor De Santis ricambia». Insomma: un’altra crepa nell’ipotesi investigativa di Auricchio. Che potrebbe sottrarre De Santis dall’ipotesi associativa per il tempo necessario a far finire il campionato, Lecce-Parma compresa. Perché proprio per quella gara ha beccato 4 an*ni scontati dalla giustizia sportiva.

<cite class="txt_Author">Alvaro Moretti</cite>

eldavidinho94
11.10.2010, 18:36
News, 11 ottobre 2010.
De Santis ha ritrovato il documento preannunciato da Penta. Le eterne accuse di Simoni.


Aggiornamento: De Santis lo ha trovato - Il documento cui accenna Penta, in risposta alle nostre domande di ieri sera, ha connotati più chiari e stamane ne ha parlato anche Moretti su Tuttosport. Si tratterebbe, come preannunciato da Penta, di un documento della difesa di De Santis, un avviso di richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari, datato 9 maggio 2005 e notificato a giugno 2005. Ricordiamo che Auricchio, quando Gallinelli gli aveva chiesto di indicare una data dello "sdoganamento" dell'arbitro, aveva detto: "Secondo noi De Santis a partire dal febbraio, in merito alle sue attività di acquisizioni sulle inchieste che lo stavano andando a riguardare, ha fatto questo tipo di valutazione. Parliamo di febbraio, marzo e aprile. A febbraio aveva le esigenze conoscitive, ad aprile ha avuto direttamente cognizione". Questo documento autentico dimostra che De Santis ha "diretta cognizione" di essere indagato a campionato finito. Nell'udienza del 30 marzo l'avvocato Gallinelli aveva preannunciato il deposito di questo documento che, però, De Santis non riusciva a trovare in originale. Ora è stato trovato e domani dovrebbe essere depositato.


In arrivo un documento importante? - Voci circolate ieri riferivano che le difese avrebbero in mano un documento importante per smontare una ipotesi dell'accusa. Sull'argomento abbiamo interpellato Nicola Penta, consulente della difesa di Luciano Moggi, per cercare di approfondire la fondatezza di queste voci e i contenuti di questo documento.

La notizia è che ci sarebbe un nuovo interessante documento utile alle difese, ce lo può confermare?
"La notizia risponde a verità. Infatti nella prossima udienza del Processo sarà presentato un documento originale che smentirà i PM e il Colonnello Auricchio. I dettagli verranno resi noti nei prossimi giorni, ma riteniamo possa riguardare la posizione di De Santis".

Oltre a questo documento, Lei prevede che possano esserci altre sorprese, in particolare sul fronte intercettazioni?
"Senza dubbio, stiamo entrando nella fase calda del dibattimento e, quindi, produrremo altra importante documentazione audio. In particolare abbiamo selezionato e stanno per essere rese pubbliche decisive intercettazioni sulle partite Juventus-Lazio, Juventus-Milan e Bologna-Fiorentina, quella in cui De Santis viene accusato di aver ammonito preventivamente alcuni giocatori per causargli la squalifica e impedirgli di giocare contro la Juventus nel turno successivo. In merito a questi episodi verranno rese note intercettazioni tra gli osservatori arbitrali e i designatori che contribuiranno a chiarire definitivamente le circostanze e la buonafede dell'ex arbitro. Ma la portata succulenta sarà costituita dalle intercettazioni riguardanti Juventus-Milan, con Bertini protagonista, che faranno definitivamente chiarezza su quella partita e sul famoso teorema delle 40 telefonate che gli imputati avrebbero fatto per taroccarla."

A proposito di taroccare, Simoni ancora lancia accuse verso la Juventus in particolare verso il famoso campionato del 1998...
"Simoni a volte sembra che sia stato rapito dagli alieni! Per lui il tempo sembra essersi fermato al presunto fallo di Iuliano. Dimentica la partita di andata, persa dalla Juve 1-0, arbitrata da Braschi, in cui ci fu un rigore sacrosanto su Inzaghi non dato e un gol regolarissimo annullato allo stesso Inzaghi per un fuorigioco inesistente. Ma a parte questo mi pare che continui a lanciare accuse a sostegno del teorema della "cupola", un teorema che la sfilata dei testimoni dell'accusa a Napoli ha dimostrato essere poco credibile. In ogni caso Calciopoli è nata anche per il clima di sospetto e per le chiacchiere, tutte prive di fondamento, che persone come lui hanno messo in circolazione in questi anni. Se Simoni ritiene di avere riscontri oggettivi alle sue accuse, può sempre chiedere di venire a Napoli ed essere ascoltato. Non mi risulta che finora lo abbia fatto. Si faccia interrogare e porti dei riscontri. Altrimenti stia zitto. I tifosi del calcio sono stanchi di ascoltare le lamentele dei perdenti che, per giustificare i propri insuccessi, alimentano il sospetto e spargono veleni."
Nota della redazione. Qui il racconto della partita citata da Penta, con le immagini:
A San Siro va in scena una bianconera lezione di sport (http://www.ju29ro.com/dossier/i-piagnoni/1010-a-san-siro-va-in-scena-una-bianconera-lezione-di-sport.html)

(http://www.ju29ro.com/dossier/i-piagnoni/1010-a-san-siro-va-in-scena-una-bianconera-lezione-di-sport.html)
Il veleno di Simoni - A buttare sul fuoco la benzina che ha alimentato la risposta di Penta, era stato infatti Gigi Simoni che, intervistato da Sportpaper.it, ha detto: "La Juventus rivuole gli scudetti, ma la verità è che dovrebbero restituirne un altro: quell’anno subimmo una grande ingiustizia. A parte quel giorno al Delle Alpi, fummo danneggiati anche in molte altre occasioni, su tutte ricordo la trasferta di Empoli. Inoltre c’è da dire che in quel periodo, oltre ad arbitraggi sospetti, i bianconeri erano coinvolti anche nell’inchiesta sul doping a seguito del grido di allarme lanciato da Zeman". A proposito di quest'ultimo argomento, consigliamo a Simoni, e a tutti, qualche istruttiva lettura: il dossier doping (http://www.ju29ro.com/dossier/doping.html?layout=default) e le sette puntate della serie 'Perizia D'Onofrio Reloaded' (prima (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1528-perizia-donofrio-reloaded-1.html), seconda (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1533-perizia-donofrio-reloaded2.html), terza (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1557-perizia-donofrio-reloaded-3.html), quarta (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1567-perizia-donofrio-reloaded4.html), quinta (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1576-perizia-donofrio-reloaded-5.html), sesta (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1608-perizia-donofrio-reloaded6.html), settima (http://www.ju29ro.com/contro-informazione/1664-perizia-donofrio-reloaded7.html)).

eldavidinho94
12.10.2010, 13:53
ESCLUSIVA TJ - ECCO IL DOCUMENTO CHE SMONTA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA MOGGI E DE SANTIS
dal nostro inviato a Napoli
di Vincenzo Ricchiuti (http://www.tuttojuve.com/?action=contatti&idutente=153&id=31595)


<table align="center"> <tbody><tr> <td align="center">http://www0.tccstatic.com/storage/tuttojuve.com/img_notizie/thumb1/0ab3462862b328e89cc033f3e024741b-94080-1286873946.jpeg</td></tr></tbody></table>

CLICCA IN FONDO PER LEGGERE IL DOCUMENTO!

Facciamola breve. Massimo De Santis è stato accusato di far parte di una Cupola che avrebbe condizionato il campionato di calcio 2004-2005. La Cupola facente capo a Luciano Moggi. L’accusa si basa sul lavoro investigativo dell’allora maggiore Attilio Auricchio al comando di una squadretta di carabinieri per l’occasione. Auricchio ha accusato De Santis di aver fatto parte della Cupola e di essersene fintamente allontanato a partire dalla ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse. Inchiesta, è da aggiungere, sfociata in un nulla di fatto per gli arbitri indagati. La notizia di essere sotto osservazione investigativa da parte degli organi giudiziari avrebbe spinto De Santis, sino ad allora colluso con Moggi, a “sdoganarsi”. Ossia, a simulare un comportamento arbitrale insospettabile onde sviare sospetti e fugare dubbi. Un trasformismo furbo, all’italiana. Auricchio ha asserito in aula, l’unico momento che conti, che De Santis si sarebbe sdoganato a partire dal Febbraio 2005 quando avrebbe avuto una spiata informale in tal senso. Spiata confermata poi dalla ricezione materiale del documento nel mese di Aprile di quell’anno. De Santis sodale di Moggi sa a partire da Febbraio che ogni sua mossa è sotto osservazione. Si regola dunque di conseguenza smarcandosi apparentemente dal sodalizio criminale. E’ la cosiddetta teoria dello sdoganamento. Teoria tutt’altro che secondaria, anzi.
La teoria dello sdoganamento è essenziale perché altrimenti non si capirebbe come mai De Santis pur facendo parte della Cupola di Moggi abbia “danneggiato” dal Febbraio in poi la squadra di Moggi in diverse occasioni. Non si spiegherebbe Parma-Juventus con un rigore netto negato a Del Piero. Non si capirebbe Fiorentina-Milan, quella Fiorentina-Milan arbitrata una settimana prima dello scontro diretto Milan-Juventus valevole per lo scudetto durante la quale avrebbe potuto ammonire importanti diffidati del Milan come Nesta, Seedorf, Rui Costa decimando la squadra rossonera in favore della Juve di Moggi. E ce ne sono tanti altri di episodi “antimoggiani” del genere, sia prima che dopo quel benedetto Febbraio. Insomma, senza lo sdoganamento bisognerebbe pensare a un De Santis che pur associato a Moggi non lo favorisca. Un paradosso. Una forzatura.
Senza lo sdoganamento a Febbraio 2005, Massimo De Santis non può essere considerato a rigor di logica un membro della Cupola. Oggi questa è diventata una verità processuale.
Auricchio ha datato a Febbraio-Aprile la ricezione del documento che avrebbe sdoganato De Santis. Febbraio a voce, Aprile ufficialmente. Invece non è più così.
L’avvocato Gallinelli oggi 12 Ottobre del 2010 ha presentato il documento in questione, peraltro già preannunciato durante il riesame di Auricchio del 30 Marzo scorso. Il documento è datato 09/05/05. Maggio, non Febbraio. E sarebbe stato ricevuto materialmente da Massimo De Santis a fine Giugno del 2005, di ritorno da una trasferta. E’ la prassi. Ci vogliono dai venti ai trenta giorni per ricevere atti del genere. Quindi arriviamo a Giugno 2005. Giugno, non Febbraio. Con la serie A finita da un mese. E allora ?
Il documento dice dunque una cosa molto semplice.
L’arbitro Massimo De Santis ha saputo di essere sotto indagine a campionato 2004-2005 oramai terminato.
L’arbitro Massimo De Santis avrebbe “condizionato” o “controcondizionato” come vi pare a luci spente, a giochi oramai fatti.
L’associazione a delinquere tra l’arbitro Massimo De Santis e Luciano Moggi non è stata provata. Ergo, non esiste.
L’avv.to Gallinelli presenterà nell’udienza odierna insieme al documento in questione istanza di falsa testimonianza nei confronti dell’investigatore, l’ex maggiore Auricchio.
Comunque vada, finisce un’epoca.
E’ un atto dovuto, dice. O l’inizio dovuto di qualcosa che da quattro anni si deve a tanta gente. Al processo, certo. E alle sue verità. Ma è qualcosa che si deve non solo alla legge. Si deve alla giustizia, a Moggi, De Santis. Di più. Tutti noi. Fate voi.



CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO ORIGINALE DEL PROCESSO DI NAPOLI! (http://img705.imageshack.us/img705/9336/desantislibero.jpg)

eldavidinho94
12.10.2010, 13:58
LIVE CALCIOPOLI - Del Piero assente. Rosetti "scagiona" i designatori. Nesta smemorato. Auricchio querelato. Notaio: "Sorteggi regolari". (http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=31588)

13.30 Dopo aver ascoltato una dichiarazione spontanea di Massimo De Santis e di Luciano Moggi su Baldini, il giudice Teresa Casoria ha concluso l'udienza. Prossimo appuntamento il 19 ottobre alle 9.30 12.55 Chiamato a deporre Antonello Capone, all'epoca giornalista della Gazzetta dello Sport e presidente dell'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), risponde alle domanda di Prioreschi. "E' mai stato sentito dai carabinieri?". "No".
12.40 Tocca al notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, che conferma quanto già dichiarato da altri testimoni. "I erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi ha inoltre domandato se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "No, e mi sono anche meravigliato di questo"
12.30 Ecco la notizia della giornata. L'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio.
12.10 - Alessandro Nesta smemorato. Interrogato sulla posizione di diffidati di Seedorf e Rui Costa alla vigilia di Milan-Juventus dell' 8 maggio2005, ha dichiarato di non ricordare così come non ricorda nulla della partita in cui era in campo. "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve".
12.00 - Sentiti anche l'assistente Calcagno e Pirondini. Non è emerso nulla di rilevante.
11.30 - Molto breve la dichiarazione del centrocampista Cristian Ledesma chiamato a testimoniare su Lecce - Juventus. "Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve". Altro punto a favore della difesa.
10:45 - Come gli altri direttori di gara che hanno testimoniato nelle udienze precedenti, Rosetti "scagiona" gli ex designatori, confermando di non aver subito "nessuna pressione". "Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini. Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, in campo è diverso dalla televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi semplicemente un fallo di mano. Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli essistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tito, anche il telcronista se ne accorse al quarto replay"
10:35 - Il primo a deporre è l'ex arbitro Roberto Rosetti.
10.30 - Confermata l'assenza di Alessandro Del Piero. Il capitano non ha ricevuto la notifica e forse sarà ascoltato nelle prossime udienze. Presenti invece Alessandro Nesta e Cristian Ledesma (dovrà parlare di Lecce - Juventus), oltre agli arbitri Rosetti, Bergonzi e Calcagno. Per quanto riguarda gli assenti (Del Piero, Ibrahimovic, Domizzi, Galante, Lucarelli e l'arbitro Tagliavento) il giudice Casoria ha espresso il proprio disappunto, ipotizzando anche di farli venire accompagnati dai carabinieri.

Altra tappa fondamentale quella che si svolge nella giornata di oggi nel processo penale di Calciopoli. A Napoli il collegio giudicante presieduto dal giudice Teresa Carosi deve stabilire se, e quali, altre 136 intercettazioni recuperate da Nicola Penta, prezioso consulente di Luciano Moggi, saranno ammesse e dunque valide come prove. Si tratta di telefonate che i carabinieri guidati da Auricchio avevano cestinano frettolosamente giudicandole non pertinenti e non importanti. Se dovessero entrate nel procedimento, Palazzi - in teoria a breve, ma la strada tra Napoli e Roma è lunga - potrà ascoltare la telefonata tra Bertini e Bergamo dove il primo definisce "imbarazzante" la visita di Facchetti nel suo spogliatoio prima di Cagliari - Inter valido per la Coppa Italia. In calendario è prevista la sfilata di giocatori di primissima fascia nelle vesti di testimoni convocati dalla difesa di Massimo De Santis. La presenza di Alessandro Del Piero e Alessandro Nesta è però in dubbio.

eldavidinho94
12.10.2010, 23:07
sono estremamente deluso dall'assenza di del piero.
in un processo cosi importante in cui tutta la verità non è stata detta,
è fondamentale che almeno gli organi juventini
diano tutta la loro disponibilità, sia per un fatto di correttezza
che per una questione puramente giudiziaria,
dato che, secondo me, chi è assente spesso ha qualcoa da nascondere

una chiamata del tribunale non si dovrebbe mai disdegnare!

AlexnelCuore
12.10.2010, 23:21
Mica ha rifiutato non ha ricevuto la notifica

eldavidinho94
13.10.2010, 19:31
Calciopoli, udienza del 12 ottobre: la dichiarazione spontanea di Luciano Moggi

Mi riferisco alla testimonianza di Franco Baldini dell’1 ottobre.
Ho sofferto molto in questi anni, e quando sento dire cose distorte, mi dispiace. Sono prove confutate.
Voglio soltanto dirle (si riferisce alla Presidente Casoria) che lui (Baldini) ha detto in testimonianza che io, in pratica, avrei esercitato una pressione per mandarlo via dalla Roma. In particolare, in un incontro al Campidoglio con l’onorevole Veltroni, Giraudo e la Sensi. Leggo quello che ha detto la Sensi quando è stata chiamata: «L’incontro in Campidoglio, eravamo presenti solo io, il sindaco e Giraudo. Tale incontro è avvenuto nel luglio del 2004, per quel che so io, su iniziativa di Veltroni. In Campidoglio, Giraudo, non mi ha mai prospettato la necessità di allontanare Baldini dalla direzione tecnica della Roma».
Allora, quando questo (Baldini) va a fare queste dichiarazioni e, soprattutto, visti i suoi comportamenti, ha paura di essere mandato via, ha paura di essere mandato via per quello che ha fatto nell’ambito della Roma, e non per quello che possono fare altri. Le leggo un’altra dichiarazione della presidentessa della Roma, la dottoressa Sensi, su Baldini: «Circa i motivi per i quali Baldini si è dimesso dalla carica di direttore sportivo, gli stessi devono essere ravvisati sia dalla criticabile campagna acquisti, dallo stesso effettuata per il campionato 2004/05, e tra l’altro devo anche ricordare che il rapporto di fiducia tra noi e Baldini era stato minato da problemi sorti a seguito delle modalità d’acquisto del giocatore Mexes». Il quale Mexes (riprende Moggi) doveva venire gratuitamente alla Roma, invece successivamente la Roma stessa, prima dovette pagare 5 miliardi per (prendere) il giocatore, e successivamente fu anche squalificato (Baldini) per un anno e non potè partecipare alla trattazione dei giocatori. Questo è il signor Baldini.

(Credits: GiulemanidallaJuve (http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=1102))

juventinadelsud
17.10.2010, 08:47
moggi se la caverà e la juve che ne uscirà sconfitta....anzi ha rinunciato a difendersi!!!!

cmq io so che se non ti presenti a testimoniare c'è solo una multa figurati cosa importa a moratti

bdc
17.10.2010, 21:43
Un paio di volte puoi evitare di presentarti.

Pero se continui a scappare ti ritrovi le forze dell'ordine che ti vengono a prendere a casa.

Comunque Moratti devono chiamarlo a testimoniare. Devono tartassarlo di domande e rendere pubbliche le porcate che ha compiuto in questi anni.

juventinadelsud
18.10.2010, 14:58
Un paio di volte puoi evitare di presentarti.

Pero se continui a scappare ti ritrovi le forze dell'ordine che ti vengono a prendere a casa.

Comunque Moratti devono chiamarlo a testimoniare. Devono tartassarlo di domande e rendere pubbliche le porcate che ha compiuto in questi anni.

è solo un sogno!moratti resterà impunito io ormai non ci credo piu che possa esser fatta giustizia

alessandro magno
19.10.2010, 07:38
andranno in prescrizione. Se la prendono comoda proprio per questo.
Postato via Mobile Device

bdc
19.10.2010, 13:03
è solo un sogno!moratti resterà impunito io ormai non ci credo piu che possa esser fatta giustizia

Quasi sicuramente l'uomo che ha rovinato il calcio la fara franca.

Ma gli avvocati di Moggi potrebbero massacrargli l'immagine. Portarlo in tribunale a testimoniare ed obbligarlo a spiegare come ha potuto commettere tanti illeciti sportivi e farla franca.

Davanti all'opinione pubblica dovrebbe spiegare:
1) Bilanci truccati
2) Passaporti tarocchi
3) Rapporti con la banda di Tavaroli e Cipriani
4) Come ha acquistato 2 giocatori da un presidente squalificato

Ma soprattutto dovrebbe spiegare davanti ai mass media come ha potuto fare questo senza essere mai sanzionato.

Gli avvocati di Moggi possono distruggere legalmente l'immagine di questo sporco personaggio.

La prescrizione non puo risparmiargli la distruzione della falsa immagine di persona onesta.

Lo voglio in tribunale!!!!

alessandro magno
20.10.2010, 09:19
difficille , non basterebbero le sentenze. Ci vorrebbe un impegno serio dei media che ora proprio non c'e'.
Postato via Mobile Device

juventinadelsud
20.10.2010, 09:26
Quasi sicuramente l'uomo che ha rovinato il calcio la fara franca.

Ma gli avvocati di Moggi potrebbero massacrargli l'immagine. Portarlo in tribunale a testimoniare ed obbligarlo a spiegare come ha potuto commettere tanti illeciti sportivi e farla franca.

Davanti all'opinione pubblica dovrebbe spiegare:
1) Bilanci truccati
2) Passaporti tarocchi
3) Rapporti con la banda di Tavaroli e Cipriani
4) Come ha acquistato 2 giocatori da un presidente squalificato

Ma soprattutto dovrebbe spiegare davanti ai mass media come ha potuto fare questo senza essere mai sanzionato.

Gli avvocati di Moggi possono distruggere legalmente l'immagine di questo sporco personaggio.

La prescrizione non puo risparmiargli la distruzione della falsa immagine di persona onesta.

Lo voglio in tribunale!!!!

io credo che a moggi e ai suoi avvocati non interessa massacrare l'immagine di moratti ma solo uscire indenni da questo processo!
questo era compito della juve, infangare chi ha infangato l'immagine della signora ma a quanto pare in casa juve non interessa a nessuno!
ripeto questa è la mia piu grande rabbia,questo è il motivo per cui non seguo piu la squadra,l'hanno massacrata e violentata ma nessuno in casa juve muove un dito o fa qualcosa e allora l'unica cosa che posso pensare è che proprio in casa abbiamo i traditori

gabriele
20.10.2010, 16:15
Intanto anche la Juve incomincia a farsi viva al processo ( ERA ORA )


Per la prima volta un avvocato della società Juventus nel controesame. Il legale Vitiello interroga Del Piero: «Diaspora di campioni dopo la sentenza del 2006»

NAPOLI, 19 ottobre - Durante l'audizione di Del Piero per la prima volta nel processo entra in scena la difesa della Juventus, chiamata in causa come responsabile civile. L'avvocato Vitiello prende la parola e domanda a Del Piero: «Nell'anno 2004 arrivarono alla Juve campioni ex tricolori della Roma, Emerson e Zebina, il più forte difensore del campionato, Cannavaro, Blasi e Ibrahimovic e dalla Roma Fabio Capello?». Alex risponde: «Certo, quella era una squadra con tantissimi campioni. Poi venne Vieira, il miglior centrocampista d'Europa nel 2005». Ancora Vitiello: «Conferma che dopo le sentenze del 2006 ci fu una diaspora che non la rigurdò con campioni ceduti a Real Madrid (Cannavaro), Barcellona (Zambrotta), Inter (Vieira e Ibra)?». Alex: «Certo, era un telaio di campioni. Ne avevamo nove nella finale mondiale del 2006». «Anche Iaquinta, che arriverà poi alla Juve, e Zidane che c'era stato pochi anni prima erano in quella finale mondiale?» «Sì, anche Henry era stato da noi: lo sottolinearono tutti, questo dato nel 2006». E la classifica recitava Juve campione a 86 punti e 91 nel 2006. «Sì e i tanti gol fatti da me, Ibrahimovic, Trezeguet in quegli anni erano nostri, mica regalati dagli arbitri. Potevamo segnare senza rigori e i numeri lo testimoniano». Vitiello incalza per dimostrare il valore di uella squadra sventrata da Calciopoli: «Altre squadre in quegli anni fecero investimenti pari alla Juve?» «So che la Juve investì almeno 150 milioni, di certo l'Inter investì molto, lo ha fatto sempre».

bdc
20.10.2010, 18:25
L'avvocato della juve è entrato in scena solo ora.

Ed ha fatto subito una figura del cavolo!

eldavidinho94
09.11.2010, 12:18
Calciopoli, udienza lampo. Zoff: "Nessun complotto. Tribunale autorizza citazione Tavaroli. Le difese: "Vogliamo sapere dei pedinamenti e degli atteggiamenti di Nucini"

Stamane si è svolta a Napoli una nuova udienza del processo "Calciopoli". E come previsto è stata un'udienza abbastanza fulminea, dal momento che le difese hanno rinunciato a convocare numerosi testimoni inseriti inizialmente nella lista presentata in tribunale (non sfileranno dunque in aula il presidente e il vicepresidente dell'Inter Moratti e Tronchetti Provera, il premier Berlusconi, rappresentanti delle istituzioni, ed ex calciatori tra i quali anche Maradona).
Oggi è stato il turno di Dino Zoff, testimone citato dalla difesa della Fiorentina. La sua deposizione era molto attesa, in quanto l'allenatore friulano era alla guida della Fiorentina nel finale della stagione sotto inchiesta, quella in cui i viola ottennero la salvezza in extremis.

Ecco il riassunto dell'udienza lampo, seguita dagli amici dello Ju29ro Team, grazie alla collaborazione con Francesco (Frales) del forum J1897network.com,

Ore 9.50 - Sono già presenti i aula i pm Narducci e Capuano, De Santis, e gli avvocati Morescanti e Gallinelli.
Ore 10.10 - Iniziato l'appello degli imputati. Al momento mancano sia Moggi che tutto il suo collegio difensivo. Assente anche Paolo Bergamo. Per i mezzi di informazione siamo ai minimi storici. Assente anche Tuttosport, forse per la contemporaneità dell'appello del processo GEA.
Ore 10.20 - La difesa di Innocenzo Mazzini rinuncia ad Ulivieri, l’unico teste che aveva convocato. È arrivato l’avv. Trofino, mentre Prioreschi è impegnato a Roma con l'appello GEA. Il Presidente Teresa Casoria ribadisce che entro il 23 deve terminare l'esame di tutti i testimoni. Viene introdotto il teste Dino Zoff.
DEPOSIZIONE DINO ZOFF.
Avv. Picca (difesa Della Valle): Se può riassumere le sue esperienze nel calcio, sia come calciatore che come allenatore.
Zoff: È una storia abbastanza lunga. Non credo che al tribunale interessi. Sono stato calciatore per 25 anni, passando in diverse squadre Udinese, Mantova, Napoli e Juventus, poi dirigente e presidente della Lazio. Poi prima nell’ambito della Nazionale, poi allenatore della Juventus, Lazio e della Fiorentina.
Avv. Picca: L'ultima stagione da allenatore è stata nel 2004-2005?
Zoff: Sì ma subentrai a febbraio 2005.
Avv. Picca: Quindi a stagione già iniziata?
Zoff: Sì quasi nell’ultima metà.
Avv. Picca: A chi subentrò?
Zoff: Mondonico, credo.
Avv. Picca: E rimase allenatore fino alla fine?
Zoff: Sì fino a giungo 2005.
Avv. Picca: Lei è citato per una specifica partita Lazio-Fiorentina del maggio 2005.
Zoff: Sì.
Avv. Picca: Ricorda il risultato?
Zoff: Credo 0 a 0.
Avv. Picca: Ricorda l’arbitro?
Zoff: Sì, Rosetti.
Avv. Picca: Ricorda se si verificò un episodio legato ad un’azione?
Zoff: Sì un fatto successe, un giocatore della Lazio respinse la palla con la mano sulla linea di porta e molti giocatori si lamentarono per questo, perché l’arbitro non lo sanzionò. Credo che non l’abbia visto.
Avv. Picca: Le fu riferito dai suoi giocatori del fallo evidente?
Zoff: No, era abbastanza evidente.
Avv. Picca: Questa gara era importante?
Zoff: Eh sì, poteva essere determinanate, una vittoria ci portava fuori, non del tutto, dalla zona retrocessione.
Avv. Picca: Ricorda se la squadra era fortemente coinvolta nella lotta per non retrocedere?
Zoff: Certo, eravamo alle ultime partite in una posizione più che precaria.
Avv. Picca: Per effetto di questo risultato l’ultima giornata diventò determinante?
Zoff: Indubbiamente, dovevamo vincerla, l’abbiamo vinta. Sarebbe stato diverso vincendo con la Lazio.
Avv. Picca: La difficoltà di salvarvi era anche legato al risultato di partite concomitanti?
Zoff: Beh sì, indubbiamente.
Avv. Picca: Ricorda quando assunse l’incarico di guida della Fiorentina quale era la condizione della squadra?
Zoff: Era in crisi, del resto quando si cambiano tre allenatori vuol dire che la situazione è difficile.
Avv. Picca: Lazio-Fiorentina: prima della gara ha ricevuto indicazione dalla dirigenza della squadra di un intervento da parte loro finalizzato a garantire un risultato positivo per la Fiorentina?
Zoff: Assolutamente no.
Avv. Picca: Di fatto le ebbe a ricevere dai Della Valle?
Zoff: Da nessuno.
Avv. Picca: Ricevette notizia da Andrea Della Valle che c’era stata un’azione della dirigenza?
Zoff: No, assolutamente no, mai ricevuto notizia.
Avv. Picca: E da Mencucci?
Zoff: No.
Avv. Picca: Nella gare successive, e anche in quelle precedenti, ha mai ricevuto dalla dirigenza indicazioni che ci fossero state delle iniziative assunte per garantire il risultato positivo degli incontri?
Zoff: Confermo, mai.
Avv. Picca: Le preoccupazioni della dirigenza erano legate ad una tenuta della squadra per una permanenza in A?
Zoff: Le preoccupazioni erano per la posizione in classifica, niente altro.
Avv. Picca: Di queste preoccupazioni la dirigenza ne facevano oggetto di discussioni con Lei?
Zoff: Beh si poteva discutere dei risultati, della possibilità di venirne fuori niente altro.
Avv. Picca: Erano dei discorsi che si possono riassumere come discorsi normali di preoccupazione sportiva?
Zoff: Ma certamente.
Avv. Picca: Lei ha parlato dell’errore di Rosetti. Ha registrato nella partite precedenti situazioni nelle quali gli arbitri avevano assunto decisioni particolari?
Zoff: Beh succede che uno veda le cose in un modo di parte, ma non ho trovato niente di particolarmente negativo.
Avv. Picca: Nessuna altra domanda.
Avv. Gallinelli (difesa De Santis): Vorrei che indicasse quanti anni ha svolto l’attività agonistica nella Juve.
Zoff: Da calciatore 11 anni.
Avv. Gallinelli: Poi è stato allenatore.
Zoff: Sì, un anno nello staff tecnico, poi sono rientrato diversi anni dopo come allenatore della prima squadra.
Avv. Gallinelli: In quel periodo quanti titoli ha vinto la Juve?
Zoff: Io ne ho vinti sei.
Avv. Gallinelli: Si ricorda di gare della Juve arbitrate da De Santis?
Zoff: Non vorrei fare un torto a De Santis, ma l’arbitro non è una cosa che ricordo.
Avv. Gallinelli: Nessuna domanda.
Presidente Casoria: Zoff, può andare.
- L’avv. Gallinelli, difesa De Santis, deposita un documento del 18/10/2006, firmato da Borrelli, in cui si chiedeva al procuratore della Repubblica di Milano di conoscere quante volte Tavaroli era stato incaricato di prendere informazioni su De Santis ed altri soggetti.

- Il Presidente Casoria lo acquisisce agli atti del processo.

- Cipriani non ci sarà, ha dichiarato che si avvale della facoltà di non rispondere perché imputato nel processo Telecom. L'avv. Morescanti, difesa Fabiani, rinuncia a Cipriani e chiede di citare Tavaroli.
- L'avvocato Morescanti, difensore di Fabiani, chiede anche di poter depositare il verbale di interrogatorio di Tavaroli al momento dell’arresto, invece di chiamarlo come teste. La procura si oppone.

- Allora l'avvocato Morescanti chiede di chiamarlo come teste.

Avv. Morescanti: Perché Tavaroli dichiara che Nucini aveva raccontato alcune cose dalle quali erano scaturiti pedinamenti per alcuni soggetti, tra cui Fabiani. Io voglio chiedere la circostanza di quando è venuto a conoscenza che Nucini era stato chiamato per le stesse dichiarazioni dalla Boccassini, e che lui non confermò. Insomma è una questione un po' particolare. Tavaroli dichiara che Nucini si era dichiarato disposto a dire tutti questi fatti in cambio di un posto di lavoro nella società Inter. Questo voglio chiedergli.

- L'avvocato Gallinelli si associa e si riporta al documento che ha consegnato

Presidente Casoria: Per oggi ha già citato Tavaroli?
Avv. Gallinelli: No.

- Il tribunale si ritira in camera di consiglio.

PM: Non c’è opposizione sul capitolo di prova, se non nel punto che Tavaroli fornisca informazioni sui comportamenti di Nucini.
Avv. Trofino: La difesa Moggi ha rinunciato a Tavaroli perché era citato già da altre difese, quindi l’interesse nostro c’è. I pedinamenti furono fatti per una ragione per la quale Tavaroli fu informato e questo vogliamo sapere da lui, quindi anche gli atteggiamenti di Nucini ne fanno parte. Insistiamo perché il teste venga sentito.

- Il tribunale autorizza la citazione di Tavaroli, che sarà obbligato a comparire altrimenti sarà condotto coattivamente.
- Non ci sarà nemmeno Ciro Venerato, in qualità di testimone (è anche imputato, ndr), perché è impegnato in Pescara-Piacenza come giornalista, e verrà sentito nella prossima udienza.


- L'udienza è gia conclusa.