eldavidinho94
04.06.2010, 14:08
Calciopoli, Napoli accelera
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Quattro intense udienze prima della pausa estiva: la sentenza entro Natale. Galliani convocato per martedì, poi via ai testimoni di Moggi
ROMA, 4 giugno - Non sarà un finale di stagione, di quelli che troppo spesso vediamo nei nostri campionati, quello del processo Calciopoli. La pau*sa estiva è vicina, ma nono*stante lo slalom delle testi*monianze coi mondiali suda*fricani (assenti giustificati Rosetti e Calcagno), nelle quattro udienze program*mate da martedì al 22 giu*gno (ripresa il 1° ottobre) as*sisteremo ad una vera e pro*pria Acceleropoli: mancano all’appello alcuni testimoni di Pairetto, tra i quali Colli*na citato anche da Paolo Bergamo, ma proprio l’altro ex designatore livornese sta lavorando alla sua lista testi. E, a sorpresa, anziché atten*dere l’estate proprio nelle ul*time udienze del processo sa*ranno i legali di Moggi ad entrare in scena con la loro lista di testimonianze. Il fat*to è che, facendo i calcoli e ri*guardando alla durata delle recenti udienze testimoniali, pensare che la giudice Caso*ria riesca a centrare il suo obiettivo di andare a senten*za prima di Natale pare sem*pre più concreta. Di certo chi telefonava ed è stato pizzica*to nelle intercettazioni di Calciopoli 2 sarà chiamato a ottobre ( Moratti, per esem*pio, ma anche quel Franco Baldini amico di Auricchio che è impegnato con l’Inghil*terra in Sudafrica) ma di “vip” di Calciopoli e collate*rali ( Tavaroli, Cipriani, quelli dello scandalo Tele*com, ma anche alti papaveri di Figc e istituzioni) se ne ve*dranno in questo giugno at*teso come caldo a Napoli.
GALLIANI&SPINELLI - Do*po il notaio Iori, quello che certificava i sorteggi avvenu*ti a via Tevere, sede dell’Aia, e al giornalista Pesciaroli, l’altro ex designatore chia*merà a parlare dei sorteggi di Coverciano l’altro notaio, Tavassi, ma anche altri gior*nalisti chiamati a tirar fuori palline dalle urne in discus*sione. La strategia è chiara: sentirsi dire che nessuna ta*roccamento è stato commes*so anche a Firenze. La parte più interessante della stra*tegia difensiva di Bergamo è però quella evidenziata negli ultimi mesi con la pubblica*zione delle telefonate nuove*vecchie coi dirigenti di altri club e non solo quelli coinvol*ti in Calciopoli 1. Ma non so*lo: la chiameremmo strate*gia presidenziale, e prevede la chiamata sul banco dei te*stimoni di uno dei protagoni*sti in sede sportiva di impor*tanti dirigenti del calcio di club. A partire da Galliani: presidente di Lega e ad del Milan, sul banco non tanto o troppo per le spericolate te*lefonate di Meani, quanto per rispondere sul fatto che di griglie si parlasse tutti, che il sistema era quello per*ché c’era un accordo politico*economico tra Figc e Lega, coi soldi pagati per il sistema arbitrale che venivano stor*nati dal bilancio federale grazie alla rinuncia della Confindustria del contributo federale. Ma non solo Gallia*ni, a capo di un grande club, ma anche del livornese Spi*nelli e anche di quel Pieroni, ai tempi presidente dell’An*cona. Il concetto era «così parlavamo tutti», in attesa delle trascrizioni e di altri te*lefonatori. Quel che è certo è che lo sforzo sarà quello di spiegare come le griglie non fossero oggetti misteriosi («se ne parlava a Coverciano sen*za misteri», diceva Trenta*lange) e come nella prima griglia (quella di Milan, In*ter e Juve) fosse riservata ai 10 internazionali (Collina ar*bitrò 28 match nel 2004*2005, record italiano; ma praticamente sempre in campo anche Paparesta, De Santis, Farina, Messina eTrefoloni) o a chi come Tombolinie Racalbuto ave*va almeno 100 gare in A.
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Quattro intense udienze prima della pausa estiva: la sentenza entro Natale. Galliani convocato per martedì, poi via ai testimoni di Moggi
ROMA, 4 giugno - Non sarà un finale di stagione, di quelli che troppo spesso vediamo nei nostri campionati, quello del processo Calciopoli. La pau*sa estiva è vicina, ma nono*stante lo slalom delle testi*monianze coi mondiali suda*fricani (assenti giustificati Rosetti e Calcagno), nelle quattro udienze program*mate da martedì al 22 giu*gno (ripresa il 1° ottobre) as*sisteremo ad una vera e pro*pria Acceleropoli: mancano all’appello alcuni testimoni di Pairetto, tra i quali Colli*na citato anche da Paolo Bergamo, ma proprio l’altro ex designatore livornese sta lavorando alla sua lista testi. E, a sorpresa, anziché atten*dere l’estate proprio nelle ul*time udienze del processo sa*ranno i legali di Moggi ad entrare in scena con la loro lista di testimonianze. Il fat*to è che, facendo i calcoli e ri*guardando alla durata delle recenti udienze testimoniali, pensare che la giudice Caso*ria riesca a centrare il suo obiettivo di andare a senten*za prima di Natale pare sem*pre più concreta. Di certo chi telefonava ed è stato pizzica*to nelle intercettazioni di Calciopoli 2 sarà chiamato a ottobre ( Moratti, per esem*pio, ma anche quel Franco Baldini amico di Auricchio che è impegnato con l’Inghil*terra in Sudafrica) ma di “vip” di Calciopoli e collate*rali ( Tavaroli, Cipriani, quelli dello scandalo Tele*com, ma anche alti papaveri di Figc e istituzioni) se ne ve*dranno in questo giugno at*teso come caldo a Napoli.
GALLIANI&SPINELLI - Do*po il notaio Iori, quello che certificava i sorteggi avvenu*ti a via Tevere, sede dell’Aia, e al giornalista Pesciaroli, l’altro ex designatore chia*merà a parlare dei sorteggi di Coverciano l’altro notaio, Tavassi, ma anche altri gior*nalisti chiamati a tirar fuori palline dalle urne in discus*sione. La strategia è chiara: sentirsi dire che nessuna ta*roccamento è stato commes*so anche a Firenze. La parte più interessante della stra*tegia difensiva di Bergamo è però quella evidenziata negli ultimi mesi con la pubblica*zione delle telefonate nuove*vecchie coi dirigenti di altri club e non solo quelli coinvol*ti in Calciopoli 1. Ma non so*lo: la chiameremmo strate*gia presidenziale, e prevede la chiamata sul banco dei te*stimoni di uno dei protagoni*sti in sede sportiva di impor*tanti dirigenti del calcio di club. A partire da Galliani: presidente di Lega e ad del Milan, sul banco non tanto o troppo per le spericolate te*lefonate di Meani, quanto per rispondere sul fatto che di griglie si parlasse tutti, che il sistema era quello per*ché c’era un accordo politico*economico tra Figc e Lega, coi soldi pagati per il sistema arbitrale che venivano stor*nati dal bilancio federale grazie alla rinuncia della Confindustria del contributo federale. Ma non solo Gallia*ni, a capo di un grande club, ma anche del livornese Spi*nelli e anche di quel Pieroni, ai tempi presidente dell’An*cona. Il concetto era «così parlavamo tutti», in attesa delle trascrizioni e di altri te*lefonatori. Quel che è certo è che lo sforzo sarà quello di spiegare come le griglie non fossero oggetti misteriosi («se ne parlava a Coverciano sen*za misteri», diceva Trenta*lange) e come nella prima griglia (quella di Milan, In*ter e Juve) fosse riservata ai 10 internazionali (Collina ar*bitrò 28 match nel 2004*2005, record italiano; ma praticamente sempre in campo anche Paparesta, De Santis, Farina, Messina eTrefoloni) o a chi come Tombolinie Racalbuto ave*va almeno 100 gare in A.