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Visualizza versione completa : Spedire mail su questi casi


amorejuve
24.04.2010, 13:09
Apro questo topic per facilitare l'invio di mail sui casi eclatanti che di volta in volta emergono.

Fare una mail per ogni singolo caso.






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Titolo suggerito:

Tavaroli dichiara: "Moratti mi fece indagare su Juventus e De Santis"




Buongiorno, a riguardo dello scandalo Calciopoli bis vi segnalo questo articolo il cui contenuto dovrebbe essere del massimo interesse per gli organi di informazione e soprattutto per la FIGC. Pensiamo che Tavaroli dovrebbe essere ascoltato sia dagli inquirenti del processo di Napoli a Luciano Moggi, sia dal dott. Palazzi per la giustizia sportiva.




da Tuttosport 18 aprile 2010


«Moratti mi fece indagare su Juventus e De Santis»



L'ex responsabile della sicurezza di Pirelli e Telecom attacca il presidente dell'Inter: «Mi ha chiesto lui di controllare i bianconeri». Negli atti del processo Telecom il club nerazzurro accusato di avere anche sorvegliato i telefoni di Bergamo, Pairetto e Gea»


TORINO, 18 aprile - Secondo Giuliano Tavaroli, che lo ha dichiarato sotto giuramento, Massimo Moratti aveva organizzato un’indagine su Calciopoli con più di due anni d’anticipo ri*spetto al maggiore Attilio Auricchio, ordinando indagini ai limiti della legalità su arbitri, designatori e Juventus. Il presidente dell’Inter ha sempre negato, o ammesso molto parzialmente, ciò che l’ex responsabile della sicurezza di Pirelli prima e di Telecom poi ha dichiarato nel processo che lo vede protagonista. Indagini che il Tavaroli ha ricostruito nei suoi interrogatori presso la Procura della Re*pubblica di Milano del 2006, le cui trascrizioni, insieme ad altri documenti riguardanti quella vicenda, furono tra*smessi alla Figc nel marzo 2007 e fecero scattare un’inchiesta. Così come scattò, però, l’inchiesta fu archiviata, non perché i pesantissimi e circostanziati addebiti di Tavaroli a Moratti vennero considerati falsi o inconsistenti, ma perché i fatti erano prescritti. Si parlò, il 23 giugno del 2007, al termine dell’inchiesta iniziata da Francesco Saverio Borrelli e chiusa da Stefano Palazzi di “archivia*zione pesante”, visto che nel comunicato ufficiale la Figc non definì irrilevanti i comportamenti, ma solo prescrivibili. I fatti erano del 2002, l’indagine era iniziata nel 2006: quattro anni dopo, fuori tempo massimo.

OPERAZIONE LADRONI - Ma la vicenda non è chiusa e qualche ombra sul comportamento di Massimo Moratti rimane. Perché se quello che sostiene Tavaroli fosse vero (il processo Telecom è in corso), al di là della prescrizione con la quale la Figc ha archiviato la vicenda, ci sarebbe qualcos’altro - oltre alle ultime intercettazioni telefoniche - a stridere con la lealtà e limpidezza sportiva in nome della quale fu assegnato all’Inter lo scudetto del 2006.
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Titolo suggerito:

Infrazione all'art. 10 comma 1 del Codice di giustizia sportiva.




Buongiorno, a riguardo dello scandalo Calciopoli bis vi segnalo questo articolo il cui contenuto dovrebbe essere del massimo interesse per gli organi di informazione e soprattutto per la FIGC. Pensiamo che sia stato commessa un'infrazione all'art. 10 comma 1 del Codice di giustizia sportiva.




Dal sito di giulemanidallajuve


per darvi ulteriore prova della giustizia sportiva italiana che usa due pesi e due misure:

Il lupo perde il pelo… e finisce in B!

A metà aprile 2007, vale a dire circa tre anni fa, la Commissione Disciplinare della Lega Calcio inflisse ad Enrico Preziosi, presidente del Genoa, cinque anni di inibizione in seno alla Figc, con proposta di radiazione. Non torniamo sull’argomento, più volte raccontato sul nostro sito e all’interno del nostro forum. Ciò che conta è che, da allora, anche se la sua costante presenza quando c’è di mezzo il Genoa non lo lascerebbe intendere, il sig. Preziosi ha l’obbligo di rimanere completamente fuori dal mondo calcistico. Di fatto, la sua posizione è identica a quella di Luciano Moggi: per farci un’idea della situazione, è bastato che Secco ammettesse di avere intrattenuto qualche telefonata con l’ex-Direttore Generale della Juve perché scattassero anche per lui provvedimenti disciplinari.
Come tutti ricorderanno, due importanti rinforzi interisti, parliamo di Milito e Thiago Motta, sono arrivati a Milano l’estate scorsa proprio dal Genoa. A dare l’annuncio del trasferimento dall’Inter al Genoa fu lo stesso Enrico Preziosi, che il 20 maggio 2009 all’emittente TeleNord raccontò: «Ci siamo privati di due pedine importanti. Mi sono incontrato a colazione con il presidente Moratti e abbiamo raggiunto l'accordo ». Strano a dirsi, la procura sportiva, tanto solerte quando c’era da punire Secco per avere conversato al telefono con l’inibito Moggi, nulla trovò da eccepire sul fatto che Moratti si trovasse con l’ugualmente inibito Preziosi a discutere di mercato.
Ma c’è di più. Il Codice di Giustizia Sportiva (art. 10 comma 1) recita: « Ai dirigenti federali, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 è fatto divieto di svolgere attività comunque attinenti al trasferimento, alla cessione di contratto o al tesseramento di calciatori e tecnici, salvo che avvengano nell’interesse della propria società. È fatto altresì divieto, nello svolgimento di tali attività, di avvalersi di soggetti non autorizzati e di avere comunque contatti con tesserati inibiti o squalificati. In questi casi gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto ».
Insomma, il codice parla chiaro: è assolutamente vietato svolgere attività di “mercato” con soggetti inibiti. Nel caso in cui questo avvenga, eventuali trasferimenti concordati sono privi di effetto. In parole povere, questo cosa significa? Significa che i trasferimenti di Milito e Thiago Motta non sono validi.
Quali effetti potrebbe comportare tutto ciò nell’attuale stagione? Milito è stato schierato in campionato 31 volte (19 reti), nelle coppe nazionali (Supercoppa e Coppa Italia) 5 volte (una rete) e in Champions League 9 volte (4 reti). Thiago Motta è stato schierato in campionato 22 volte (3 reti), nelle coppe nazionali 5 volte e in Champions League 6 volte.
Per quanto riguarda il solo campionato, vale l’art. 17 comma 5, che così dispone: «La punizione sportiva della perdita della gara è inflitta, nel procedimento di cui all’art. 29, commi 7 e 8, alla società che fa partecipare alla gara calciatori squalificati o che comunque non abbiano titolo per prendervi parte». Quindi, essendo il tesseramento di questi due giocatori evidentemente irregolare, è logico attendersi che in ogni partita in cui anche solo uno dei due sia stato schierato (anche per pochi minuti) scatti la sconfitta a tavolino.
Per la Champions League, le regole sono analoghe: qualsiasi partita che abbia visto in campo Milito o Thiago Motta deve essere considerata persa a tavolino.
E allora ci chiediamo solo una cosa. Per richiedere la retrocessione dell’Inter, è davvero necessario andare a riascoltare vecchie registrazioni? No. È sufficiente rammentare il detto che recita: il lupo perde il pelo, ma non il vizio!

juventinadelsud
24.04.2010, 13:16
le notizie sono sempre piu eclatanti speriamo non vengano messe a tacere

amorejuve
24.04.2010, 13:24
Speriamo!

Inutile dirlo mettiamo un titolo diverso per ogni caso

Luca
24.04.2010, 18:31
Ottimo!

Noi non ci dobbiamo mai stancare di ripetere le stesse cose.
Una guerra va vinta anche così.

Le ripetiamo sempre queste cose, ma continuiamo pure a ripeterle..

Seguite tutti questo invito

alessandro magno
24.04.2010, 20:00
inviamo inviamo
Postato via Mobile Device

eldavidinho94
15.05.2010, 18:53
questo è da far notare

IL METODO C.A.F. (APPLICHIAMOLO ALL'INTER)

Quanto segue è una delle motivazioni redatte nel 2006 dalla Corte di Appello Federale riguardo Calciopoli. Facciamo un giochino: premesso che non è riferita a Luciano Moggi, vediamo se, tra le “nuove” telefonate non rientranti nelle vecchie informative dei Carabinieri sulle quali si è basato il processo sportivo, vi siano telefonate “di altri” che corrispondano a questa descrizione. E, senza ipocrisia, diciamo pure che le cercheremo tra quelle dell’Inter, per evidenti ragioni.

Ritiene la CAF che violi i principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dalla disposizione in esame l’attività di un Presidente di società che, in virtù di un suo rapporto “privilegiato” con il designatore, in prossimità temporale dello svolgimento di gare, riceva da costui – a differenza delle altre società – notizie circa la composizione e la designazione della terna arbitrale, spingendosi a commentarne con lo stesso l’attitudine e la competenza oltre che a sollecitarne un intervento ancorché asseritamente al solo scopo di ribadire l’esigenza di un attento e corretto comportamento in campo. Ciò significa, quanto meno, strumentalizzare un rapporto confidenziale o amichevole con il designatore per accedere a notizie e formulare sollecitazioni in violazione conclamata di tutti quei principi di lealtà, probità e correttezza enunciati all’art. 1, 1 comma C.G.S..

Partiamo col giochino. Gli “accoppiamenti” li metto colorati. Parliamo di Presidente (nella CAF) e vi cito un Presidente pure io, Giacinto Facchetti.
Telefonata 11 febbraio 2005: Pairetto comunica a Facchetti i designati per l’andata e il ritorno di Champions e parla di Trefoloni.

[..]
Facchetti: Ok, grazie grazie
Pairetto: Bene Giacinto, in bocca al lupo ci sentiamo
Facchetti: Grazie grazie
Pairetto: A presto mi raccomando eh, sai che sono sempre cose private eh, non si sanno, ecco queste cose qui
Facchetti: Sì si sono d’accordo
Pairetto: proprio una cosa tra noi
Telefonata del 25 novembre 2004: Facchetti riceve in anticipo notizie sulla designazione degli arbitri

Mazzei: «Sono in macchina che vado a Coverciano».
Facchetti: «Sceglili bene per domenica sera eh…».
Mazzei: «Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta».
Facchetti: «Ivaldi e Pisacreta?».
Mazzei: «Eh sono il numero 1 e il numero 2».
Facchetti: «Sì certo, e il numero 1 degli arbitri…».
Mazzei: «Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1».
Facchetti: «No lì non devono fare i sorteggi, ci devono».
Mazzei: «Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna».
Facchetti: «Ma dai…».
[..]
Nota: gli assistenti non erano sorteggiati.

Telefonata del 11 maggio 2005, vigilia dell’andata della semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari.

Facchetti: “Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (ndr quando ha arbitrato l’Inter)…quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte…”
Bergamo: “***** miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora…eheheh”
Facchetti: “Eheheh…”
Bergamo: “Ma vittorie però…”
Facchetti: “Digli che è determinante domani”
Bergamo: “Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere”
Facchetti: “E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro…”
Bergamo: “Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per “V””
Facchetti: “Quella giusta, quella giusta, quella giusta”
Bergamo: “Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai”

Ho citato – per comodità – solo tre telefonate “famose” di Facchetti con Bergamo. Il giochino lo si potrebbe fare pure seriamente (lo stiamo preparando, magari si fa un vero dossier!): c’è da restare a bocca aperta.
Ah, per la cronaca il Presidente in oggetto della CAF è Lillo Foti. Per lui la richiesta di condanna di Palazzi fu di 5 anni con proposta di radiazione. Per la sua squadra, essendo lui Presidente e rappresentante diretto, la sentenza fu: declassamento all’ultimo posto nel Campionato di Serie A 2005-2006 con conseguente retrocessione in Serie B, più 15 punti di penalizzazione nel Campionato di Serie B 2006-2007.
La CAF squalificò Foti per 2 anni e 6 mesi; penalizzò la Reggina di 15 punti con 300.000 € di ammenda.
Se queste telefonate di Facchetti fossero state analizzate dalla CAF nel 2006 cosa sarebbe successo? Peccato non poter continuare il giochino con un altro colore, confrontando le due sentenze..

uccellinodidelpiero.it

alessandro magno
15.05.2010, 19:27
ottimo spediamo

mplatini62
16.05.2010, 08:08
ATTENZIONE!
scusatemi, ma noto una gran confusione...
ad esempio:
a chi inviare la mail sulla finale di CL?
quali sono gli indirizzi tedeschi? dove sono?

inoltre, farei una lista di mail da spedire sui vari argomenti
e un'altra completa per gli indirizzi dei destinatari.

sennò vedo tutto troppo dispersivo.
io non mi ci raccapezzo:
quali mail mandare, a chi?

chiarimenti please.

eldavidinho94
16.05.2010, 12:28
allora mplat, in questo topic ci sono spunti interessanti
che possiamo spedire a tutti i siti postati in alto(e che sono italiani)
e che non hanno alcun collegamento con i siti tedeschi:
in questo topic la lettera tedesca non c'entra niente

nel topic della lettera tedesca, invece,
alessandro sta facendo una ricerca ed entro lunedi
postera tutti i siti tedeschi ai quali inviare la lettera

questo, e quel topic, quindi
non hanno nessuna congruenza tra loro :icon_wink:

mplatini62
16.05.2010, 12:36
ok elda grazie, ho compreso.

io però riunirei una sotto l'altra, le mail
da inviare e sotto gli indirizzi dove
destinarle. tutto di seguito,
magari in un unico post, o post conseguenti.
non sparpagliati.
farei un pò d'ordine insomma.
in modo da non fare confusione e rendere
le cose più facilmente gestibili e fattibili.

grazie.

eldavidinho94
16.05.2010, 20:19
ok elda grazie, ho compreso.

io però riunirei una sotto l'altra, le mail
da inviare e sotto gli indirizzi dove
destinarle. tutto di seguito,
magari in un unico post, o post conseguenti.
non sparpagliati.
farei un pò d'ordine insomma.
in modo da non fare confusione e rendere
le cose più facilmente gestibili e fattibili.

grazie.

si su questo hai ragione,
qualche tempo fa volevo proporlo anch'io

si potrebbero riunire anche le cose piu compromettenti,
tipo le incongruenze del processo telecom,
oppure alcune dichiarazioni scottanti

difficile, ma vediamo cosa si puo fare

amorejuve
18.05.2010, 13:26
Da vecchiasignora ho tratto un resoconto della puntata di Report del 16 maggio 2010





I denti stretti, le labbra sigillate,
una maschera. Il viso imperscrutabile
di Marco Tronchetti
Provera, nei corridoi
del Tribunale di Milano. Il testimone,
l’ex presidente di Telecom,
il numero uno di Pirelli. La
domanda di una cronista: “Cono -
sce Cipriani?”. Nessuna risposta.
Emanuele Cipriani, l’uomo dei fascicoli
segreti su dirigenti e politici.
E poi Giuliano Tavaroli, ex
brigadiere, ex responsabile della
sicurezza Telecom. E ancora Fabio
Ghioni, l’occhio furbo e informatico
di Telecom. E infine Marco
Mancini, l’ex numero due del
controspionaggio italiano. Nomi
e facce che ritornano nell’esem -
plare inchiesta di Sigfrido Ranucci
per Repor t (stasera su R a i t re ). Il
Fatto quotidiano ha visto in anteprima
la puntata: particolari inediti
che corrono in parallelo con il
processo di Milano, arrivato
all’udienza preliminare, alle richieste
di patteggiamento di
Ghioni, Tavaroli e delle società
Telecom e Pirelli. La telecamera
fissa lo sguardo sfuggente di Cipriani:
“Mi verrebbe da dirle, con
le cautele che la situazione mi impone
di avere, che ci dovevano
essere altri responsabili in questo
processo: altri indagati, o meglio
i m p u t a t i . .”. Secondo l’accusa sono
stati spiati oltre 4mila tra dirigenti
interni, esterni e società
concorrenti. Un’e n c i cl o p e d i a
compilata tra il '97 e il 2005. Due
parentesi tra l’era Tronchetti Provera
che, nelle deposizioni, negò
di conoscere Cipriani (almeno sino
al 2005) e la sua società Po l i s
D’Istinto. Francesco Caroleo Grimaldi,
avvocato dell’investigato -
re privato, prova a costruire un
ponte di collegamento tra la Po l i s
e Tronchetti: “Noi abbiamo mostrato
una fattura, emessa da Po l i s
D’Istinto di circa 30 mila euro, a lui
intestata e a lui personalmente diretta
presso la sua abitazione privata,
che si riferiva al servizio di
scorta e di sicurezza organizzato
da Cipriani in occasione del matrimonio
della figlia a Portofino”.
Una prima campata del ponte.
Poi la seconda: un aiutino al fratello
di Afef, la compagna di Tronchetti.
Parla Cipriani, stavolta:
“Su richiesta della direzione Security,
mi dissero del presidente
che doveva riconoscere una
commissione al fratello della signora
per un’inter mediazione
fatta per Pirelli...”. Il gran cervello
della Telecom pulsava per i grandi
e anche per i piccini. Il signor
Fialdini è un pensionato e azionista
dell’azienda, da semplice
utente aveva difficoltà con il modem
per la connessione alla rete.
Esasperato scrive al presidente:
“Ricordo che iniziai con ’Ver gogna!’”.
Telecom risolve il problema
al cliente Fialdini che, nel frattempo,
viene spiato e schedato
da Cipriani. Non gratis: per 13 mila
euro, precisa Ranucci. La “Po -
lis” ha eseguito due operazioni
che, rispetto alle innumerevoli altre,
c’entrano poco con le telecomunicazioni.
L’arbitro De Santis e
il calciatore Vieri: “Quella di De
Santis fu richiesta e pagata da Pirelli.
Su Vieri arrivò sempre da Pirelli,
però come indicazione di
fatturare all’Inter”, spiega Cipriani.
Quando Ranucci gli chiede dei
rapporti con il Sismi attraverso
l’amico Mancini, perde l’eloquio
prolisso e convinto: “L’ho detto
nella memoria depositata: segreto
di Stato”. Ecco l’uomo del Tiger
Team, Ghioni. La sua intrusione
ai danni della storica agenzia
Kroll. Nei “tafferugli” tra Telecom
Italia e Brasile: “Ovviamente
tutto autorizzato, perché io prima
di fare l’operazione ho chiamato
Tavaroli: gli ho detto abbiamo
questo, si procede? Sì! Ok. Lui
mi diceva che informava, stava informando
il top management e il
presidente di questo in tempo
re a l e ”. Ranucci cerca di stuzzicare
Ghioni sul conto del presidente:
“È stato usato anche per la consulenza
di oltre otto milioni per la
Sette a Maurizio Costanzo. Dallo
stesso conto – racconta il giornalista
di Report - sono stati pagati
26 milioni al mediatore faccendiere
Naji Nahas, per l’affaire Telecom
Brasile e spesso le fatture
non riportavano i dettagli”. Ghioni
è pronto: “Consentiva di
bypassare tutte le procedure di
controllo che un’azienda, specialmente
quotata in Borsa ha e
quindi uno poteva veramente fatturare
qualunque cosa, con qualunque
evidenza fittizia e farsi pagare
degli importi elevati”. Altre
chicche dell’inchiesta. Dov’è Tavaroli?
Lavora a Brescia, alla Dual
Risk Management, una società di
consulenza e servizi (c’era persino
la sua foto sul sito, poi cancellata).
Security, il settore di Tavaroli.
Come ai tempi della Telecom.
La Dual ha sponsorizzato un
convegno sulla sicurezza: c’era -
no il sindaco Moratti, il ministro
Maroni e il generale dei carabinieri
Clemente Gasparri, fratello di
Maurizio.

da Il fatto quotidiano 16/5/10




Non ho avuto tempo di vedere i video caricati nel topic apposito da Benedetto ma penso che se il trafiletto in grassetto corrisponde a quanto detto in televisione si debba fare l'ennesimo sollecito alla FIGC ad aprire un inchiesta.
Ricordiamo che Palazzi nel 2007 archiviò un'inchiesta su fatti di spionaggio interista non perchè i fatti non fossero rilevanti ma per la solita prescrizione essendo i fatti del 2002.

figc.procura@figc.it
figc.indagini@figc.it


ovviamente non nuocerebbe inviare anche alla solita lista dei giornali e tv

bdc
18.05.2010, 14:47
Ed ora anche "Il Fatto" ha dovuto parlare delle porcate commesse da Tavaroli e dai suoi superiori.

Ma quando gli verrà voglia di "approfondire" questi scandali anche per il settore calcio?

Visto che avevano tanta voglia di condannare Moggi ora vorranno parlare anche di Facchetti e Tronchetti, giusto?

amorejuve
18.05.2010, 15:25
Il Fatto è quello dove scrive l'emerito "juventino" Travaglio?

Chissà se dopo l'organizzazione "militare" di Moggi si sentirà ugualmente scandalizzato
da questa organizzazione spionistica.

mplatini62
19.05.2010, 05:49
per il Fatto, è un Travaglio parlare d'altro...
che non sia berlusca e/o moggi!

un giornale e un giornalista(?)
inattendibili!

amorejuve
22.05.2010, 14:23
Anche questa è una notizia notevole che i media stanno insabbiando:



TuttoSport

Calciopoli, Galliani a Meani: “dica a Paparesta che il dossier lo ha Letta” (http://juvemania.it/calciopoli-galliani-a-meani-dica-a-paparesta-che-il-dossier-lo-ha-letta/)

Una telefonata tra Leonardo Meani, ex addetto agli arbitri per conto del Milan, e l’ad dei rossoneri Adriano Galliani, nella quale il primo comunica al secondo, il 19 aprile 2005, la coppia di arbitri (il greco Vassaras e il norvegese Hauge) che dirigerà le due semifinali della Champions League con il Psv Eindhoven, finite 2-0 per il Milan al Meazza e al ritorno 3-1 per gli olandesi. poi eliminati. Questa una delle intercettazioni, l’ennesima, prodotta dalla difesa di Luciano Moggi nel processo Calciopoli. Meani poi chiede a Galliani: “Ho lavorato bene?”. Prima Meani comunica ad un collaboratore di Galliani che “l’arbitro di domani è Paparesta”.
Meani: “Dottore… sono Vassaras e Hauge i due arbitri della semifinale” Galliani: “Bene”. Meani: “Va bene?’ Galliani: “Stupendo…” Meani: “Sto lavorando bene?” Galliani: “Stupendo… bravo, bravo bravo…” Meani: “Grazie…” Galliani: “Complimenti, saluti…”.
In un’altra telefonata, datata 27 aprile 2005 e prodotta sempre dalla difesa di Luciano Moggi, Meani e Galliani parlano di un “dossier” che è all’attenzione “del sottosegretario Gianni Letta” e l’ad del Milan dice a Meani di riferire la notizia a Paparesta. Galliani: “Dica a Paparesta che il dossier è nelle mani di Letta… del dottor Letta, che questa mattina mi ha chiamato, che conosce la vicenda e che interverrà… quindi se lui ha anche le sue persone eccetera, può dirgli che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta…”. Meani: “Benissimo dottore, lo chiamo subito…”. Galliani: “Me lo saluti molto…”.




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