PDA

Visualizza versione completa : Facchetti jr.: «Lasciare scudetto 2006? Mossa vincente»


eldavidinho94
14.04.2010, 18:47
Facchetti jr.: «Lasciare scudetto 2006? Mossa vincente»

http://www.tuttosport.com/images/30/C_3_Media_1020630_immagine_l.jpg


«Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia…. Ci sarà comuqnue chi rivorrà indietro i suoi, ma secondo me sarebbe una mossa vincente»

TORINO, 14 aprile - All’indomani dell’infuocata udienza di Napoli legata al processo Calciopoli 2006, in cui la difesa di Luciano Moggi ha chiesto di mettere agli atti alcune intercettazioni telefoniche tra cui quella tra l’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, le Iene hanno intervistato il figlio dell'ex presidente nerazzurro Gianfelice Facchetti. Ecco uno stralcio dell'intervista che andrà in onda stasera alle 21.10:

Negli anni d’oro di Moggi che ruolo ha avuto tuo padre? Gianfelice Facchetti:
«È stato vicepresidente e presidente negli ultimi due anni circa».

Hai mai avuto dei sospetti su Calciopoli?
«Sì»

In famiglia ne avete mai parlato?
«Sì, tante volte. Abbiamo par la to di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all’inizio facevo fatica a credere e poi sono felice di essere stato sbugiardato».

Hai mai pensato che qualcuno lo stesse fregando?
«Spesso».

Ha mai peccato un po’ di ingenuità?
«Sicuramente».

Avrebbe potuto fare qualcosa per portare al la luce Calciopoli prima?
«Penso che abbia fatto tutti i tentativi nelle sue possibilità perché ciò accadesse».

Tuo padre parla va con i designatori arbitrali?
«Sì».

Quindi faceva come Moggi?
«No, faceva diversamente perché il contenuto delle telefonate era differente».

Perché lo stanno tirando in mezzo proprio ora?
«Perché nel momento in cui il processo fa verso la sua fase cruciale la difesa di Moggi sta cercando di fare il suo lavoro. Sicuramente i sistemi sono in parte inaccettabili, quello che è accaduto ieri lo dimostra».

Tutta Italia par la di una telefonata tra Facchetti e il designatore degli arbitri. Di cosa l’accusano?
«Lo accusano di aver indicato il nome dell’arbitro Collina per una partita».

Hai qualcosa in contrario se sentiamo la telefonata?
«Volentieri, sono felice». (Si ascolta la telefonata)

Cosa c’è di strano in questa telefonata?
«C’è di strano che per tutta la giornata di ieri e che per i giorni che hanno anticipato l’udienza è stato detto che c’era questa “madre di tutte le intercettazioni” in cui mio padre dettava la griglia degli arbitri, in cui mio padre avrebbe dato indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nel la telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dal la trascrizione che è stata usata in au la ieri, che è stata diffusa dai giornali, in rete, nei vari siti, che è stata riportata da varie tv private e non e quindi c’è proprio una falsificazione dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile».

Quindi pensi ci sia una manipolazione di questi contenuti?
«Non so se ci sia stata una manipolazione, però sicuramente c’è stata un’alterazione del significato delle cose , anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed è diverso, è quasi comico».

Chi vuole coinvolgere tuo padre in questa intercettazione? Chi lo vuole sporcare?
«Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose».

Quindi tutti colpevoli nessun colpevole?
«Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare».

Perché no?
«Non si può accettare perché basta ascoltare… la sostanza è assolutamente differente. Chiedere il miglior arbitro per giocare una partita mi sembra la richiesta di giocare una partita in condizioni di legalità nel campionato più taroccato nel la storia del campionato italiano».

Chi ha calunniato tuo padre?
«Troppe persone, ho perso il conto».

Qualcuno si è mai scusato con la famiglia Facchetti?
«Sì, l’ex arbitro Massimo De Santis che noi avevamo quere la to perché aveva fatto delle insinuazioni su mio papà e poi ha firmato una lettera di pubbliche scuse, salvo poi negli ultimi giorni di cercare di tornare sui suoi passi…».

Come definisci Calciopoli?
«Una degna conclusione di una pagina del calcio italiano orribile durata più di dieci anni».

Come definisci Luciano Moggi?
«Non voglio definirlo, non voglio spendere altre parole». Vi siete mai incontrati? «No».

Senza Calciopoli l’Inter avrebbe vinto quattro scudetti di fila?
«No, assolutamente no, per un sacco di motivi».

Lo scudetto del 2006 l’Inter lo deve riconsegnare?
«Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia…. Anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi, ma secondo me sarebbe una mossa vincente».

Il calcio è più pulito dopo il 2006?
«Un po’ di più sì».

L’Inter vince lo scudetto?
«Non voglio dirlo per scaramanzia».

Ti stai toccando?
«Sì».

E la Champions?
«Non lo voglio dire come lo scudetto e mi sto toccando».

E la Coppa Italia ?
«Idem».

Adesso l’Inter è ostacolata dagli arbitri?
«No».

C’è un complotto contro l’Inter?
«No, penso proprio di no».

Glielo dici tu a Mourinho?
«Se ho occasione sì».

Cosa diresti a tuo padre se ci fosse ancora?
«Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l’Avvocato Prisco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula».

Cosa pensi del la richiesta di Vieri?
«Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere del la grande Inter».

AlexnelCuore
14.04.2010, 23:24
IRREMOVIBILE INTER: "Non restituiremo lo scudetto del 2006"

Fonte: Ansa


L'Inter non ha alcuna intenzione di restituire lo scudetto 2005-06 assegnatole a tavolino dopo le sentenze sportive di Calciopoli. Non c'è nessun commento ufficiale alle parole di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, ex presidente nerazzurro, ma questa è la posizione lasciata filtrare dal club. Si tratta - è in sintesi il pensiero diffuso fra la dirigenza interista - di una scelta di coerenza affinchè non passi, ora e in futuro, il pensiero che l'Inter adottava gli stessi comportamenti dei personaggi puniti dalla giustizia sportiva e imputati nel processo penale a Napoli.
Restituire lo scudetto, fanno notare da corso Vittorio Emanuele, "non sarebbe affatto un bel gesto ma un brutto gesto nei confronti dei tifosi interisti".

juventinadelsud
15.04.2010, 11:24
ho visto le iene per me dice chiaramente collina poi se vogliono far credere il contrario è un'altra storia

gandialex
15.04.2010, 12:11
boh io sinceramente sentendo l'intercettazione ho l'impressione che Collina lo dica Bergamo...e credo che questo sia chiaro...le voci si sovrappongono ma è Bergamo a dire Collina perchè inizia a fare l'elenco dei 4 nell'urna...il problema è che stanno facendo passare questa come "madre di tutte le telefonate" ed essendo all'ascolto chiaramente sbagliata si rischia di far crollare il tutto...adesso anche con sta storia della restituzione dello scudetto rischiano anche di passare per i poveracci che pur di evitare inutili bufere fanno i superiori...questa svolta non è molto positiva secondo me...si doveva puntare sul fatto che al contrario di quello dichiarato anche e soprattutto loro parlavano coi designatori e arbitri, non puntare tutto o quasi su un'intercettazione a mio parere palesemente errata...chiudo qui il discorso calciopoli, ho deciso di non discuterne in attesa di eventuali condanne e sviluppi...

mplatini62
15.04.2010, 13:16
nessuno mi concederà qualcosa che è
sempre stata mia.
la loro falsa generosità, la carità pelosa
se la posson schiaffare...proprio lì.

io voglio ben d'altro e soprattutto da el can:
che ci ridiano tutto o facciano in modo
di punire gli altri colpevoli quanto lo
siamo stati noi!
sennò...adios nh e calcio italiano!

alessandro magno
16.04.2010, 17:45
attenzione qui si parla oltretutto di ridare lo scudetto alla figc non alla juve.

un altro scudetto che nella migliore delle ipotesi, allo stato attuale , non verrebbe assegnato.

pensateci bene , ridarci lo scudetto significherebbe per la figc : ''scusate ci siamo sbagliati non avevate fatto niente questo scudetto è vinto da voi''

quindi perchè la B?

quindi perchè moggi e giraudo squalificati?

questo sarebbe il crollo di tutto il loro castello.


quindi ripeto: questi sciacalli nerazzurri vorrebbero restituire lo scudo di cartone ,alla figc , per prendere le distanze dalla nube tossica che li sta asfisiando ma lungi da loro ridarrcelo a noi, da parte loro e da parte della federazione.


quindi a noi che se lo tolgono e lo mettono in un cassetto frega qualcosa veramente?

direi di no , anzi ,per assurdo piu continuano a difenderlo e a fregiarsene piu squallidi si rendono davanti all'opinione pubblica e al fatto che vengono alla luce nuove intercettazioni.


tenetevelo.

AlexnelCuore
17.04.2010, 18:18
Facchetti jr: «Restituire scudetto? Una provocazione»


Il figlio dell'ex presidente nerazzurro aveva affermato che l'Inter dovrebbe restituire il tricolore del 2006, ma fa marcia indietro: «Sono un pochino impulsivo, non ho le strategie di comunicazione di una società. Il senso della mia uscita era e resta una provocazione. Non penso che la Juve abbia accettato la serie B così come Giraudo il rito abbreviato solo perché aveva fretta»


ROMA, 17 aprile - Restituire lo scudetto del 2006? Non lo pensa neanche Gianfelice Facchetti: «La mia era solo una provocazione» dice il figlio dell'ex presidente dell'Inter Giacinto, al programma in onda su Radio1 'Ventura Football Club'. «Io sono un pochino impulsivo - ha spiegato - non ho le strategie di comunicazione di una società. Il senso della mia uscita era e resta una provocazione».

PROCESSO - Sul processo di Napoli non si sbilancia più di tanto: «C'è un processo sportivo che si è concluso. Però non penso che la Juventus abbia accettato la serie B così, come pure Giraudo abbia scelto il rito abbreviato solo perché aveva fretta. Sarà il Tribunale di Napoli a stabilire cos'è successo. Questo è un processo differente».


Ma vaff*******

alessandro magno
17.04.2010, 18:27
menomale tanto non lo volevamo.


bella provocazione comunque .

rubi una cosa che non è tua a qualcuno, poi gli dici '' dai te la restituisco '', per provocazione .

e se qualcuno accoglie la provocazione e ti spacca la faccia facchetti junior?

niente da fare tale padre tale figlio.

AlexnelCuore
17.04.2010, 18:29
Benny attento a non nominare il padre che è morto

alessandro magno
17.04.2010, 18:43
e si , è morto solo lui :vomito:

mplatini62
18.04.2010, 08:36
il figlio dell'ex mentecatto
è stato subito richiamato all'ordine
dal mentecatto in carica!
ed e' subito tornato nella sua calda cuccia.
come g.rossi quando fu mandato a
riprendere il bastone lanciato e di riportarlo
al suo padrone!
(mandare la juve in b e tornare in telecom)

eldavidinho94
21.04.2010, 17:35
Facchetti jr.: «Mio padre attaccato da quattro barboni»




Lo sfogo di Gianfelice Facchetti è feroce: «Con tutto il rispetto per i barboni. Sono giorni di attacchi vili e volgari. Quando nel 2006 mio padre morì il suo nome fu iscritto al Famedio di Milano. Calciopoli? Si stanno raccontando tante barzellette per gettare fumo negli occhi in un processo più mediatico che giudiziario»
MILANO, 21 aprile - «La credibilità di mio padre non può essere attaccata da quattro barboni, con tutto il rispetto per i barboni». Lo sfogo di Gianfelice Facchetti dopo la pubblicazione delle intercettazioni di telefonate del padre Giacinto nel corso del processo su Calciopoli, è arrivata durante la presentazione a Milano dell'iniziativa 'Un gol per la vità, della Fondazione intitolata all'ex presidente dell'Inter. «Sono giorni di attacchi vili e volgari - ha affermato Gianfelice - quando nel 2006 mio padre morì il suo nome fu iscritto al Famedio di Milano, segno che la memoria di Giacinto Facchetti non è solo nostra ma è condivisa da tutta la città e ora va difesa insieme e con i denti».

IL PARERE - Per il figlio di Giacinto Facchetti, infatti, la pubblicazione delle nuove intercettazioni tra il padre e i designatori arbitrali rappresenta «un estremo tentativo, condotto in modo poco civile, della difesa di un imputato». Gianfelice non ha mai voluto nominare Luciano Moggi, l'ex direttore generale della Juventus finito al centro dello scandalo di Calciopoli e responsabile della diffusione delle nuove intercettazioni, e ha assicurato che d'ora in poi la sua famiglia si trincererà nel silenzio, come gesto di fiducia nella magistratura. «Si stanno raccontando tante barzellette - ha concluso Facchetti junior - per gettare fumo negli occhi in un processo che è più mediatico che giudiziario».

IL CORDOGLIO DEL CIO - «Il Comitato olimpico internazionale è profondamente rattristato per la morte di Juan Antonio Samaranch», è scritto in una nota del Cio. Samaranch era stato ricoverato in ospedale a Barcellona domenica per problemi cardiaci acuti. È morto alle 13.25 di oggi per insufficienza cardio-respiratoria.

AlexnelCuore
21.04.2010, 19:38
E bastaaaaaaaaaaaaaaa

alessandro magno
21.04.2010, 21:56
ma il figlio di sua onestà facchetti perchè non chiedel a beatificazione per il padre.

Luca
23.04.2010, 18:42
A voi il rispetto? A noi giustizia!

23.04.2010 19:30 di Gianluca Scatena (http://www.tuttojuve.com/?action=contatti&idutente=84&id=19929)

Spesso, travisare la realtà dei fatti è il concreto esempio di una digestione che ha avuto esiti negativi, oppure, di un ingozzamento malandato. In giro circolano tizi autoillusori che non riescono ad assimilare la verità come è giusto che sia. Perchè per l'eccessiva idolatria, non è espressamente gradito che alcuni grandi eroi dell'amarcord calcistico vengano nominati invani o depredati di valori da sempre attribuiti alla loro immensa personalità.
Il che è ancora più ripugnante se si cerca di fuorviare l'effettività tramite affermazioni del tipo "come possono mettere in ballo un eroe del calcio passato ormai defunto?", o peggio ancora "perchè "utilizzare" un uomo colpito malignamente da un tumore al pancreas per difendere la propria causa?". Per carità, nulla da recriminare al grande (calciatore) Giacinto Facchetti, ma quelle concezioni sono inconcepibili e fastidiosissime all'udito...Il nostro compito è fortificare le difese di Moggi, essendo più consapevoli di quello che ci è stato tolto ingiustamente ed è stato cucito in maniera spavalda su altri tipi di stoffa. La restituzione di tutto quello che ci spetta dovrebbe essere il primo cambiamento dopo l'apertura ufficiale delle nuove indagini, anche se il quadro dei profetismi sembra essere frutto di un'immaginazione che vede il bicchiere non mezzo pieno, ma colmo fino all'orlo. Eppure "l'ottimismo è il profumo della vita" e di certo non ha un costo, specialmente se a Napoli qualsiasi novità o dichiarazione spontanea (leggi e ascolta "l'esplosione" di Massimo De Santis (http://www.forzajuveblog.com/2010/04/lesplosione-di-massimo-de-santis-video.html)) agevola questa straziante battaglia...
Gli onesti chiedono sia portato rispetto verso Giacinto Facchetti. E' il suo stesso "discendente" Gianfelice Facchetti a reclamare maggiore considerazione dopo aver accostato segni di "paraculismo" ad altri tentativi di arresa: "Restituiamo lo scudetto 2006" - "No, scusate, era una semplice provocazione". Ebbene, è evidente che esistano pressioni e verità non digerite. E' evidente che quei "quattro barboni" di cui ha recentemente parlato hanno esposto in pubblico comportamenti di suo padre che mai nessuno avrebbe creduto esistessero, ma che dimostrano e rivelano le esattezze di una farsa stratosferica. Voi volete rispetto? Noi esigiamo giustizia!

alessandro magno
23.04.2010, 18:49
bravo bell'articolo

bdc
24.04.2010, 12:57
Ma perchè i figli di Facchetti non chiedono a Moratti di vuotare il sacco?

Per sapere le malefatte dell'Inter è proprio necessario sentire le intercettazioni di un morto?

Per lasciare in pace il povero defunto sarebbe sufficente che Moratti confessasse quello che hanno fatto anche (e soprattutto) loro.

Se il proprietario dell'Inter continua a negare l'iinegabile io inviterei i figli di Facchetti a chiedere giustizia nei confronti del loro disonesto datore di lavoro.

eldavidinho94
28.04.2010, 13:38
Calciopoli2, interrogato Gianfelice Facchetti

http://www.tuttosport.com/images/90/C_3_Media_1031990_immagine_l.jpg


Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pm del processo. Il figlio del dirigente dell'Inter ha a lungo parlato delle questioni arbitrali che avevano interessato il padre

NAPOLI, 28 aprile - Svelato il mistero sul materiale probatorio depositato dai pm del processo Calciopoli, Narducci e Capuano, stamane presso la Cancelleria della Nona sezione del tribunale partenopeo: il 26 aprile è stato, infatti, interrogato il figlio di Giacinto Facchetti, Gianafelice, che ha a lungo parlato delle questioni arbitrali che avevano interessato il padre. Nella deposizione si fa riferimento alle informazioni fornite dall'arbitro Nucini a Facchetti senior e che riguardavano Moggi, De Santis e altri protagonisti della vicenda Calciopoli, ma in anni antecedenti a quelli dell'indagine ora sfociata nel processo. Facchetti Jr avrebbe anche presentato una serie di appunti del padre e probabilmente chiarito alcuni particolari relativi ai pedinamenti e alle indagini priovate confluite nel processo Telecom. Dalla cancelleria fanno sapere che il materiale potrebbe essere a disposizione delle difese solo venerdì.
Facchetti Jr ha probabilmente anche risposto sulle telefonate del padre al designatore Bergamo e a De Sanrtis sui quali proprio l'Inter in anbni precedenti aveva disposto pedinamenti.<cite class="txt_Author">

</cite>

eldavidinho94
04.05.2010, 14:25
Calciopoli: Moratti non seguì Facchetti su Giraudo e Galliani (http://juvemania.it/calciopoli-moratti-non-segui-facchetti-su-giraudo-e-galliani/)

Si è parlato tanto del memoriale di Giacinto Facchetti, delle sue pagine di appunti consegnate dal figlio Gianfelice, dopo una scoperta avvenuta proprio nei giorni in cui emergevano le intercettazioni di chi – senza essere juventino, laziale, fiorentino e milanista – parlava con arbitri e designatori. Il tutto ora è agli atti del processo di Napoli. La lettura delle considerazioni di Gianfelice Facchetti, che parla e spiega il senso di quegli appunti o dei ritagli di giornale prodotti, si presta però a una lettura più profonda, storica diremmo. La filigrana del tempo e del susseguirsi degli atti concreti che sorpassano le parole e i pensieri: nei giorni caldi di Calciopoli ci si chiedeva tutti dove fossero i soldi? Ogni scandalo ha donne o soldi come pretesto, insegna il giornalismo gridato d’Inghilterra. Ebbene di donne – in questa storia – se ne sono scoperte davvero poche, finora. E i soldi erano soprattutto – stando a chi accusava – nelle designazioni a gettone dei fischietti (più arbitri, più guadagni) o nell’avanzamento di carriera. Non sono girati soldi, o fatti movimenti strani su conti correnti di chi venne visurato e pedinato e intercettato dalla Security Telecom (l’Operazione Ladroni commissionata dall’Inter fu un flop investigativo per i Tavaroli Boys: niente di rilevante su Bergamo e De Santis). Beh, i soldi – lo scriveva nel 2006 anche Borrelli col suo sguardo d’assieme e le miopie sulle telefonate dichiarate da Bergamo con Facchetti, Meani, Capello, Sacchi e molti altri – erano nel giro dei diritti tv.

UN UOMO SOLO – E proprio lì che Facchetti, il Facchetti presidente e simbolo interista, ha avuto forse la più grande delusione: lui considerava poco di buono Moggi, Galliani, Giraudo e Carraro (pagina 2 della deposizione del figlio a Napoli), ma si teneva caro caro Nucini con cui s’incontrava a Bergamo per avere riferimenti sui movimenti della cricca che comandava il sistema arbitrale, poi telefonava cordialmente a De Santis definito come longa manus del “Nemico” Moggi e – nonostante il parere negativo della moglie – accettava l’invito (e le telefonate) di Bergamo. Ma le idee le aveva chiare, soprattutto, e questo dicono di nuovo gli appunti di Facchetti, su quello che non andava bene nella politica portata avanti dal patron Moratti. «Nella sede dell’Inter si sono formati tre gruppi, ognuno riferisce a un suo capo: Ghelfi, Moretti, Slack. Serve una persona unica che gover*ni la sede».
LOBBY INTER – «È necessario - scrive Facchetti – mettere in campo la forza e la credibilità del Presidente (Moratti, ndr), unita al potere del gruppo Tronchetti, dell’Unicredito, della Banca Popolare di Milano e di altri personaggi del mondo dell’imprenditoria e della finanza che ci dovrebbero mettere in grado di poter pretendere e ottenere molto di più nell’ambito federale della Figc e della Lega. Non dimentichiamo che è la Figc che sceglie i designatori». Juve e Milan sono il coacervo del potere cattivo, marcio per lui, Galliani, Moggi e Giraudo i cardinali di una chiesa da non venerare. Quella chiesa officiava, però, sempre con l’appoggio dell’Inter.
FIRME PESANTI - Dal 1998 a spingere per la Legge D’Alema del 1999 che rendeva individuali i contratti per i diritti tv furono Milan e Juve, seguite a stretto giro dall’Inter e dal Napoli. È l’Inter il 19 marzo 1999 in Lega a mettere a verbale «la titolarità individuale dei diritti» e a dare il via alla scissione che porterà al cartello Telepiù al quale si opporranno quelli di Stream. Facchetti era per il ritorno alla vendita collettiva: «Mettersi alla guida di un movimento di società che aspettano l’Inter come club trainante, basta con l’egemonia dell’asse Milan-Juve» . Chi non scompagina mai l’asse è però Moratti: il 30 aprile 2004 (proprio quando quegli appunti e le confessioni di Nucini vengono raccolti) ecco la firma del maxiaccordo Milan*Juve-Inter con Sky: spiazzati i piccoli club, perché a ruota la Roma (dopo il patto Rosella Sensi-Giraudo, Emerson compreso e russi addio) per il digitale Mediaset allargano l’oligopolio. Lavorano ai contratti Galliani e Cantamessa per il Milan, Giraudo e gli avvocati dello studio Grande Stevens per la Juve, Ghelfi e l’avvocato Nicoletti (allievo di Guido Rossi e poi vicecommissario Figc col professore durante Calciopoli). Moratti benedice l’accordo, anche quello con cui si prolunga ed estende la politica delle Tre Sorelle: gli egemoni Milan e Juve, con l’Inter a far naufragare i tentativi di Sensi Franco prima e Della Valle Diego poi di scalare la Lega che resterà nelle mani di Galliani. Facchetti scriveva: «Il calcio italiano è certamente malato, ma l’Inter non deve permettere che la terapia per guarire venga imposta da quei due- tre manager di ottimo livello, ma che ragionano solo per i propri interessi». Beh, davvero di ottimo livello se poi a ruota della Juve (23 dicembre 2005: 248 milioni per due anni) anche Inter e Milan firmano con Mediaset per vendere (a 220 milioni) tutti i diritti fino al 2010 il 13 gennaio 2006. Il resto dei diritti, quelli delle medio piccole che tanto aveva a cuore Facchetti, finiranno a Telecom di Tronchetti. Pochi giorni dopo, però, un esposto di Della Valle (metà gennaio 2006) all’Antitrust può far saltare il banco, cui si opponeva Facchetti, stando ai suoi appunti e alla testimonianza del figlio. Per opporsi al lacciuolo dell’Autorità statale ecco che dal cilindro di Moratti, Galliani e Giraudo spunta un nome eccellente: chi meglio del padre dell’antitrust italiana per opporsi a Della Valle. Incarico conferito indovinate a chi? Guido Rossi.
UNO COME MOU - In quegli appunti anche altre riflessioni: «Abbassare la mutualità a carico dei grandi club, vendita collettiva che alla lunga farà saltare la mutualità per la B, favorendo più risorse per la serie A, un manager di Lega che non faccia gli interessi del proprio club, non vendere lo stesso prodotto su più mezzi di comunicazione» . E il sogno di un tecnico con le fattezze di Mourinho: «Via la psicologa, il massimo sarebbe avere un tecnico con la qualità di essere anche un preparatore mentale, visto che la squadra fallisce l’obiettivo quando si trova di fronte a un impegno importante».


Credits: Alvaro Moretti per TuttoSport

amorejuve
06.05.2010, 21:19
«Abbassare la mutualità a carico dei grandi club, vendita collettiva che alla lunga farà saltare la mutualità per la B, favorendo più risorse per la serie A

Un pensiero davvero nobile... :icon_rolleyes: