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Visualizza versione completa : Berlino si prepara alla grande festa


AlexnelCuore
08.11.2009, 22:02
BERLINO SI PREPARA ALLA GRANDE FESTA



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<!-- span class="publicationdatedetails"> 14.50 </span -->
Grandi festeggiamenti per il ventennale dalla caduta del Muro. Nella capitale tutto è pronto. Attese più di centomila persone e decine di capi di stato. Domani tramissioni speciali per tutta la giornata su radio e tv.




Berlino si prepara a celebrare il 2oesimo anniversario della caduta del Muro. La "Festa della Libertà" ospiterà non meno di 100mila persone e decine di capi di stato da tutto il mondo.La caduta del Muro sarà riprodotta
con la "wall gallery" la mostra dei mille blocchi di poliestere che simboleggeranno la caduta del Muro con un enorme effetto domino. Sarà l’ex presidente della Polonia, Lech Walesa, a far cadere la prima ‘pietra’ del
gigantesco domino, mentre dall’altro capo del ‘Muro’, ci saranno il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e il presidente dell’europarlamento, Jerzy Buzek. Oltre ai leader internazionali,
la cancelliera tedesca Angela Merkel ha invitato tutti i capi di Stato e di governo dei Ventisette e Berlino ci tiene affinché tutti i paesi dell’Ue siano rappresentati. Tra gli altri, ci saranno il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, il presidente francese Nicolas Sarkozy, il premier britannico Gordon Brown, ma anche il segretario di Stato americano Hillary Clinton (il presidente Usa, Barack Obama, sarà impegnato in un viaggio
in Asia) e il presidente russo Dnitri Medvedev. Nel corso del pomeriggio, prima dell’appuntamento davanti alla Porta di Brandeburgo, i leader mondiali si incontreranno nella residenza del presidente della Repubblica, Horst Koehler. La Merkel, insieme a Mikhail Gorbaciov e Lech Walesa, farà anche una passeggiata simbolica sul ponte Boesebruecke, ex passaggio di confine della Bornholmer Strasse che veniva utilizzato per l’ingresso dei cittadini della Repubblica federale a Berlino Est. Radio e televisioni faranno a gara per trasmettere gli speciali: da Bruno Vespa alle radio grandi e piccole previsti collegamenti e speciali.

alessandro magno
08.11.2009, 22:05
me lo ricordo. mi sembra ieri e son già passati 20 anni. ricordo quando giocavamo a calcio contro la germania ovest . ricordo gli elettrodomestici con scritto west germany .

un ricordo lo voglio dedicare a tutti quelli che son stati ammazzati perchè volevano andare al di la del muro.

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:07
Pensa se 20 anni fa ci fosse stato l'attuale Papa il muro sarebbe ancora la

alessandro magno
08.11.2009, 22:09
http://3.bp.blogspot.com/_FFCpxbWcue8/SRVkCfxebBI/AAAAAAAAAYU/jqhOGdIJQ3E/s400/muroberlino.jpg

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:11
è qualcosa a cui si fatica credere sia esistito

alessandro magno
08.11.2009, 22:16
si . ricordo pure che dicevano quando se ne inizio a parlare che non gli avrebbero mai consentito la riunificazione

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:19
sembra un film, purtropo è stata una dura realtà

alessandro magno
08.11.2009, 22:20
le 2 germanie

http://blog.deutschnet.it/public/cover.gif

alessandro magno
08.11.2009, 22:22
la mappa di berlino con tutta la parte ovest circondata dal muro. pensa questi che vivevano dentro il muro eran quelli liberi e quelli che vivevano fuori eran quelli sottomessi. !!! che assurdo.

http://www.bananiele.it/berlino/berlino25.jpg

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:23
Gorbaciov e Kohl portano a teatro la storia del Muro


http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/esteri/200911images/muro_berlino01g.jpg

Berlino in festa per il grande show
della memoria. I protagonisti del
crollo ricordano la frenesia di quei giorni
ENZO BETTIZA
BERLINO
Mi ritrovo dopo anni in una Berlino frastornata dalla vigilia del 20° anniversario della caduta del Muro. La città sta rievocando in manifestazioni, nelle televisioni, nei giornali, il duplice mistero dell’inatteso crollo del 9 novembre 1989 e della fulminea riunificazione del 3 ottobre 1990 fra le due Germanie fino a quel giorno separate.

Tutto quel che vedo, rivedo, ascolto, che stento a riconoscere, che in certi momenti fatico perfino a capire e decifrare, mi comunica un senso di angoscia festosa e di surrealtà scenografica. La storia e la cronaca che due decenni orsono l'hanno impastata si confondono, in questi giorni d'attesa e di turbamenti oscuri, davanti agli occhi dello spettatore ipnotizzato e insieme quasi imbarazzato.

Per esempio, si è potuto assistere sabato, 31 ottobre, a un passo dall’austero Berliner Ensemble di Brecht, nel vecchio settore orientale della megalopoli ricongiunta, alla più strana delle recite allestita chissà perché in un frivolo teatro d'operetta e di cancan: circa duemila persone vi hanno ascoltato in religioso silenzio tre protagonisti di punta dell’Evento Ottantanove, un disinibito Michail Gorbaciov, un divertito George Bush senior, un ex cancelliere Helmut Kohl in sedia a rotelle, i quali, attori alacri di se stessi, hanno replicato parole e mimato gesti con cui 20 anni prima avevano o avrebbero preparato il terreno per l'abbattimento del Muro e l'integrazione tedesca. In disparte si poteva notare un'Angela Merkel muta, pensierosa, forse un po’seccata dall’eccessiva enfasi della rievocazione storica; all'epoca la futura cancelliera della Germania riunita era una giovane signora ignota che, nelle ore fatali in cui la Ddr stava evaporando, faceva la sauna in uno stabilimento dell’Est.

Non è cosa consueta assistere all'anniversario di una svolta epocale d'un secolo passato a nutrirsi ancora di cronaca per il tramite di ex protagonisti viventi e parlanti. Dà un certo brivido alla memoria rivedere in una sala pubblica, o in video, coloro che hanno sostenuto con fermezza il terremoto come Bush padre, che l'hanno subìto con rassegnato realismo come Gorbaciov, che l'hanno agguantato con scaltra prontezza come Kohl; oppure coloro che l'hanno ostacolato come Andreotti e la Thatcher; o infine coloro, come certi personaggi governativi di secondo piano di Berlino Est, che lo hanno involontariamente accelerato con errori d'interpretazione degli ordini superiori.

Nella ricorrenza della data, la stampa tedesca continua a farsi un esame di memoria, più che di coscienza, seguitando giorno dopo giorno a domandarsi: il Muro, nella sera del 9 novembre, cominciò a crollare per l'errore di comunicazione mediatica di un portavoce delle autorità comuniste, Günther Schwabowski, che nel corso di un'agitata conferenza stampa dichiarò forse prematuramente che i cittadini della Ddr potevano recarsi «da sùbito» all'estero: cioè a Berlino Ovest. O crollò invece per caso, o calcolo, o addirittura per un tacito accordo triangolare fra il segretario del Pcus Gorbaciov, il presidente americano Bush e il cancelliere tedesco Kohl?

Interrogarsi minuziosamente e senza requie sul proprio passato è una specialità analitica molto tedesca. L'ultima risposta che si fa strada fra tante domande è anche la più romantica e la più eroica: fu l'istinto insieme libertario e umiliato delle masse tedesche che, in quelle ore decisive, contò più della volontà politica di alcuni singoli capi di Stato. Tutte le grandi rivoluzioni sono germinate dal basso, dal popolo, trovando la loro saldatura esplosiva nel momento in cui i soldati e i poliziotti, anziché reprimere il sollevamento dei ribelli, si alleavano a questi. Così, hanno concluso diversi autorevoli rievocatori, è avvenuto nel 1989 anche nella Germania comunista e in particolare a Berlino. La strana rivoluzione passiva degli «Ossis», o tedeschi orientali, si è realizzata non tanto nello scontro di una minoranza agguerrita con il potere quanto, piuttosto, nella fuga in massa di un popolo intero da uno Stato totalitario. Un fenomeno, fino allora mai visto, di dissociazione massiccia, di disobbedienza civile, di fuggitivo sciopero generale di una quasi nazione nei confronti di uno Stato ormai considerato dai più oppressivo, artificiale e illegittimo. In estate, la grande fuga verso l'Austria attraverso l'Ungheria e la Cecoslovacchia; nel tardo autunno, dopo il «via» forse erroneo di Schwabowski, la valanga umana dei berlinesi a ridosso del Checkpoint Charlie. Un tempo per i Vopos, le guardie di frontiera comuniste, era doveroso e facile sparare su isolati fuggiaschi. Ma che dovevano o potevano fare una cinquantina o anche un centinaio di poliziotti esterrefatti al cospetto di quell'oceanico esodo biblico? Provocare, dopo la sanguinosa insurrezione del 1953, un altro massacro in una Berlino che si andava d'altronde sfaldando e desovietizzando sotto i loro occhi? Si saldava in quel momento, sul filo del rasoio di una carneficina evitata quasi per miracolo, una sorta di alleanza passiva tra i Vopos in stato di paralisi e un popolo in fuga. Uno scatto rivoluzionario alla rovescia, se vogliamo alla tedesca, ma pur sempre rivoluzionario. In questi giorni appare spesso sui teleschermi berlinesi la faccia bonaria di un pensionato che dice agli intervistatori e agli spettatori: «Potevo forse dare ai miei uomini tedeschi l'ordine di sparare contro tutti quei tedeschi? Certamente no». Il pensionato, che vive a Berlino occidentale, era a quel tempo un colonnello della Stasi da cui, nei pressi del leggendario checkpoint americano, oggi ridotto a malinconica attrazione folcloristica, dipendeva il più importante dispositivo di sicurezza intorno al Muro.

Dalla grandiosa capitale, sfiorata da raffiche di nevischio, urbanisticamente unita ma psicologicamente meno, mi dicono che spiri già da qualche tempo un'aria di struggente curiosità turistica. Nella mia vita, prima del Muro e subito dopo, ho visto e visitato molte Berlino, ogni volta una città nuova, ogni volta diversa. Mai però come in questo viaggio, dopo un'assenza prolungata, ho avuto l'impressione di ritrovarmi in una città irriconoscibile. Camminando non so più in quale settore delle due Berlino mi trovo. Se sto nei pressi della Porta di Brandeburgo so quel che devo fare. Devo alzare lo sguardo in alto, fino alla famosa quadriga verde muschio che ne sovrasta il colonnato; se ho i cavalli di fronte, vuol dire che sono nel settore Est; se li ho di coda significa che sono a Ovest. Ambedue i settori infliggono una sublime e arcana indigestione architettonica. Nei lenti anni di trasloco politico e amministrativo da Bonn a Berlino, è stata data mano libera, come in nessuna parte del mondo, alla più sfrenata fantasia creativa dei maggiori architetti internazionali, fra cui spiccano le firme di Renzo Piano, Helmut Jahn, Norman Foster, Richard Rogers, Arata Isozaki. Gli innesti, gli accostamenti, talora violenti, che rimbalzano dal trionfale edificio ocra prussiano ai più stupefacenti illusionismi ottici della Potsdamer Platz, suscitano in chi guarda sensazioni di ubiquità e di rincorse dal passato al futuro con effetti da vertigine atemporale. Immense gru arancione ruotano e incombono su terreni in costruzione perenne. Squarci da Disneyland costeggiano i grigi e luttuosi parallelepipedi del monumento alle vittime dell'Olocausto, mentre brandelli di muro, volutamente non abbattuto, esibiscono i graffiti più arditi e sfacciati, autentici affreschi pop a cielo aperto. Il lugubre, l'allegro, l'infantile si rimescolano ad ogni passo, e può capitare che, andando e girando, non sappiamo di aver appena calpestato la spianata che seppellisce il bunker di Hitler. Infine, quella che le insegne designano come la «Topografia dell'Orrore», cioè il perimetro che conteneva le sedi della Gestapo e delle SS, ultima ed estrema attrazione turistica di una metropoli in balìa delle sue contraddizioni storiche.

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:25
Angela Merkel: "La mia meravigliosa infanzia nella Ddr"


La cancelliera racconta l'apertura delle frontiere: "Passai all'Ovest con un'amica, ci regalarono una birra"
ALESSANDRO ALVIANI
Sesto piano della cancelleria federale a Berlino. Angela Merkel, in tailleur grigio scuro, accoglie sorridendo un ristretto gruppo di giornalisti stranieri al tavolo ovale in cui di solito si riunisce il Consiglio dei ministri tedesco. Sul suo volto il viaggio di ritorno dagli Stati Uniti e le frenetiche discussioni sul futuro di Opel hanno lasciato i loro segni. Dietro di lei una finestra panoramica apre un suggestivo squarcio sul Tiergarten e su Potsdamer Platz, la piazza che fino al 1989 era terra di nessuno e che oggi è diventata il simbolo del nuovo volto della capitale tedesca.
Frau Bundeskanzlerin, lunedì il mondo si ritroverà a Berlino per festeggiare i vent’anni dalla caduta del Muro. Come fu il suo 9 novembre 1989?
«Allora lavoravo all’Accademia delle Scienze, a Berlino e, come ogni giorno, avevo iniziato alle 7,30 - un orario pessimo per chi fa ricerca - e finito alle 16,30. Intorno alle 17 feci ritorno a casa, sulla Schönhauser Allee e, vista l’atmosfera di quei giorni, accesi la tv e seguii in diretta la conferenza stampa di Günter Schabowski».

Quella che porterà migliaia di berlinesi dell’Est a concentrarsi davanti al Muro per chiedere di passare dall’altra parte. Andò anche lei?
«Prima telefonai a mia madre, visto che avevamo un accordo: andare a mangiare ostriche all'hotel Kempinski non appena la frontiera fosse stata aperta - cosa che non ho ancora fatto. Poi, come ogni giovedì, andai in una sauna con un’amica. Tornando a casa, camminammo dalle parti di Bornholmer Straße e da lì passammo all’Ovest, dove qualcuno ci diede un barattolo di birra. C’era un’atmosfera emozionante».

Cosa fece col «Begrüßungsgeld», la «somma di benvenuto» che la Germania occidentale consegnò a ogni cittadino orientale al suo arrivo all’Ovest?
«Ormai non lo ricordo più. Comunque era qualcosa di pratico, per chi non aveva marchi occidentali, nulla di arrogante. Tanto più mi fecero arrabbiare dichiarazioni come quella di Otto Schily - un politico che poi ho imparato a stimare - secondo cui i cittadini dell’Est non erano interessati che alle banane (introvabili nella Ddr, ndr). Un’arroganza completamente fuori luogo».

In questi mesi la Germania è tornata a chiedersi se la Ddr fosse o no un «Unrechtsstaat», cioè uno «Stato non di diritto». Qual è la sua opinione al riguardo? «La Ddr era un “Unrechtsstaat”, in quanto non era fondata sul diritto. Non c’era libertà di espressione, non c’era libertà di voto. C’era, semmai, la dittatura del proletariato. Tuttavia nessuna esistenza era segnata esclusivamente dalla dittatura. Ognuno tentava di sviluppare delle proprie forme di vita individuali, cercava margini per la vita privata: si festeggiava il Natale, si andava in vacanza. I 35 anni passati nella Ddr sono stati importanti nella mia vita, ho fatto esperienze preziose. E ho dei meravigliosi ricordi d’infanzia».

Alla caduta del Muro, però, c’era un’intera generazione, quella più anziana, che all’improvviso si trovava a che fare con novità assolute.
«Certo, volendo fare un riferimento all'Italia: avevamo sentito parlare di carpaccio, parmigiano o rucola. Ma la rucola non c’era e il parmigiano sapevamo vagamente che andava sulla pasta, e comunque non c’era neanche quello».

Lei si è anche opposta attivamente al regime tedesco-orientale?
«Non ero certo una sostenitrice del regime, ma non ero neanche una esponente del movimento per i diritti civili, nel senso che non ero una oppositrice attiva. Tuttavia ho sempre mantenuto una distanza molto critica verso la Ddr, sin dall’infanzia. Ciò ha a che vedere anche con la famiglia in cui sono cresciuta».

In che misura l’aver vissuto nella Germania dell’Est ha influenzato il suo stile politico?
«Il mio stile è il risultato di un mix di fattori: la mia personalità, la mia formazione scientifica come fisica (se avessi studiato giurisprudenza sarei certamente diversa), la mia provenienza dal Nord della Germania (in Baviera sono più espansivi e già in Sassonia sono abituati a parlare molto di più), l’essere una donna e anche l’essere cresciuta nella Ddr. Nella Germania dell’Est mi sono abituata a non apparire troppo, perché apparire troppo era qualcosa di negativo. E poi nella Ddr sapevamo leggere tra le righe, cosa che avevamo appreso sfogliando il giornale del partito, la Neues Deutschland. Nella Germania occidentale ho invece imparato che bisogna essere molto più espliciti: una cosa va sottolineata cinque volte per indicare che si tratta di qualcosa di nuovo».

Venti anni dopo la caduta del Muro, Berlino è davvero riunificata?
«Le due Berlino erano dei casi particolari: Berlino Ovest era una “isola in un mare rosso”, visto che era circondata dalla Ddr, Berlino Est era considerata il vanto del regime comunista tedesco-orientale: era meglio rifornita, le possibilità di acquisto erano migliori. Oggi la città sta crescendo bene insieme».

Crede siano stati fatti anche degli errori nel processo di riunificazione della Germania?
«Sarebbe sbagliato dire che non sono stati commessi errori. Ma si tratta di una strada che veniva percorsa per la prima volta. Se venisse percorsa di nuovo, di sicuro alcune cose verrebbero fatte diversamente. Penso al sistema di finanziamento della previdenza sociale e dell’Agenzia del lavoro o agli incentivi per la ristrutturazione degli edifici».

È dispiaciuta dell’assenza di Obama ai festeggiamenti del 9 novembre a Berlino?
«È un peccato, ma lo capisco. La sua presenza ci avrebbe fatto piacere e mi ha anche detto che sarebbe venuto volentieri, ma martedì dovrà essere in Asia. In Europa è già stato spesso, non possiamo lamentarci».

Il focus delle celebrazioni di queste settimane è centrato tutto sulla Germania e su Berlino. Non si rischia di creare una certa frustrazione in Paesi come Polonia o Repubblica Ceca?
«Non bisogna affatto dimenticare quello che è successo in Polonia, dove Solidarnosc è stata una forza trainante, in Ungheria, a Praga o in Romania. Ma credo che, specie all’estero, si dia una particolare importanza a Berlino e, soprattutto, alla Porta di Brandeburgo, un simbolo della Guerra Fredda e della divisione dell’Europa. Queste non sono soltanto delle celebrazioni tedesche, ma sono dedicate a tutti quelli che contribuirono a superare i regimi comunisti in Europa».

Il 9 novembre a Berlino ci saranno molti capi di Stato e di governo europei. Sarà l'occasione per parlare anche di altri temi, ad esempio di nomine Ue?
«No, lunedì festeggeremo. Troveremo altre date per parlare di temi politici».

alessandro magno
08.11.2009, 22:26
ho letto ''uscita di sicurezza '' di enzo bettiza , bel libro. comunque gorbaciov e khol furono quelli che lo realizzarono ma direi che papa giovanni paolo secondo gli dava nelle corna da parecchio .

alessandro magno
08.11.2009, 22:31
i protagonisti

http://webarchiv.bundestag.de/archive/2005/0113/mdb15/mdb14/mdbjpg/k/kohl_he0.jpeg

http://www.greencrossitalia.it/images/gorbaciov_004.jpg

http://www.cristoforocolombo.info/index_file/clip_image002.jpg

AlexnelCuore
08.11.2009, 22:33
Il Papa che Grande uomo

mplatini62
09.11.2009, 06:59
Il Muro ha fatto parte dell'iniquo modo di spartirsi il Mondo "tornato libero"
da parte dei cosiddetti Vincitori: col congresso di Yalta!
I ns veri liberatori(USA e GB) insieme a quelli falsi(URSS),
con l'Italia ai margini, ma inizialmente succube dell'URSS:
l'unica nazione risultata vincitrice della Guerra...
ancorchè sconfitta e liberata...
perchè saltata in tempo sul carro dei vincitori.
Da nemici ad alleati: come al solito!
E ne abbiamo pagato e ne paghiamo ancora le conseguenze...
I soliti opportunisti, sempre ex di qualcuno e di qualcosa...
Con l'innato e irrinunciabile bisogno di badanti:
prima il Fascismo di Mussolini/Hitler; poi i comunisti italiani/sovietici,
i più ex di tutti; poi gli USA...per fortuna i meno subdoli e famelici(?).
E tutt'ora dipendiamo fortemente da loro...
Domani...succubi del UE! Si vedono già le prime avvisaglie!
I corsi e ricorsi storici di Gianbattista Vico...tutto si perpetua!

Son felice soprattutto per i tedeschi dell'Est:
che respirino anche loro finalmente aria di libertà e autodeterminazione!
:bevuta::bevuta::bevuta:

eldavidinho94
09.11.2009, 12:43
ottimo il quadretto di storia di mplat
è difficile credere a cio che è stata la grande guerra,
ancor piu perche dopo di essa,
ne abbiamo avuta una ancora piu grande e feroce

una dura realta, che ha vissuto in gran parte il mondo intero,
crudele, ascoltare ancora oggi alcune testimonianze...

un evento importante non da celebrare, m DA RICORDARE
in silenzio, con tanta, tanta comapassione
per chi ha subito questa crudele relta in primo piano

AUGURI, PER UN RADIOSO FUTURO

maurizio
09.11.2009, 18:00
Merkel, Gorbaciov e Walesa sul ponte storico

http://temporeale.libero.it/libero/fdg/img/med/epa09ykiX_20091109.jpg
BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel, l'ex presidente dell'Unione sovietica Mikhail Gorbaciov e l'ex presidente della Polonia, Lech Walesa, hanno attraversato lo storico ponte di Boesebruecke, sulla Bornholmer Strasse di Berlino. Il 9 novembre del 1989, alle 21:20, il ponte venne attraversato dai primi cittadini dell'ex repubblica federale tedesca (Rdt), segnando così la prima 'breccia' nel Muro.
La Germania celebra oggi uno degli anniversari più importanti della sua storia, quello dei 20 anni della caduta del Muro di Berlino, che segnò la fine della Guerra Fredda e meno di 12 mesi dopo portò alla riunificazione del Paese. Le celebrazioni sono cominciate questa mattina, poco dopo le 9:00, sotto un cielo grigio di una capitale provata da una pioggia fredda, e proseguiranno fino a sera, quando la caduta del Muro sarà ricreata simbolicamente attraverso un gigantesco effetto domino, davanti alla Porta di Brandeburgo.
Oltre ai circa 100mila visitatori attesi nel cuore della capitale, decine di capi di Stato e di governo - tra i quali il presidente del consiglio Silvio Berlusconi - assisteranno alle celebrazioni. Già ieri sera, sono arrivati a Berlino - tra gli altri - il segretario di Stato americano Hillary Clinton (il presidente Usa Barack Obama non ci sarà) e l'ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov - mentre sono attesi per oggi tutti i leader dei Ventisette. Questi si incontreranno nel pomeriggio al castello di Bellevue, la residenza ufficiale del presidente della repubblica tedesco Horst Koehler. Questa mattina, Koehler e la Merkel hanno partecipato a una messa nella chiesa di Gethsemane, a Prenzlauer Berg, un quartiere a est della città, organizzata dalla Chiesa evangelica e dalla Conferenza episcopale dei vescovi tedeschi.
Sul ponte Boesebruecke della Bornholmer Strasse alle 21:20 del 9 novembre 1989, i primi cittadini dell'ex repubblica federale tedesca (Rdt) hanno varcato il Muro senza i visti, seguiti da centinaia di migliaia di persone nel giro di poche ore. Il momento più importante della giornata è previsto per questa sera, quando la caduta del Muro sarà ricreata simbolicamente attraverso un gigantesco effetto domino formato da blocchi di polistirolo. Walesa farà cadere la prima 'tessera': dall'altro capo del 'Muro', ci sarà il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, e il presidente dell'europarlamento, Jerzy Buzek. La Merkel, che ha incontrato questa mattina il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, e nel corso di un'intervista all'emittente pubblica Ard ha tenuto a ricordare al Paese che che "l'unità tedesca non è stata ancora completamente raggiunta" poiché, ha spiegato, l'est e l'ovest presentano ancora "differenze strutturali". Due decadi dopo la caduta del Muro, la cancelliera ha sottolineato che la disoccupazione nelle regioni dell'ex Repubblica democratica tedesca (Rdt) è ancora oggi il doppio rispetto a quella nell'ovest del Paese. Per questo, ha detto, la "tassa di solidarietà" istituita per finanziare i costi di ricostruzione delle regioni orientali dopo la riunificazione è "ancora necessaria". Eppure, in questi ultimi 20 anni, la Germania ha investito 1.300 miliardi di euro per ricostruire le regioni dell'ex Rdt.
NAPOLITANO, UNO SPARTIACQUE NELLA STORIA
"La caduta del Muro di Berlino di cui ricorre in questi giorni l'anniversario, nel 1989 segnò uno spartiacque nella storia europea e mondiale del XX secolo come già un'altra tappa aveva segnato, il 9 maggio 1945 la caduta di Berlino", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di una cerimonia al Quirinale.
''Si apri' allora in Germani dell'Est, ma il cambiamento era gia' cominciato in Polonia - aggiunge Napolitano - la strada per l'affermazione di diritti di liberta' che erano gia' stati sanciti nelle Carte costituzionali approvate subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, in particolare a Roma e a Bonn, nei paesi in cui erano stati sconfitti il nazismo e il fascismo. Diritti di liberta' a cominciare dalla liberta' di espressione, sanciti nella nostra Carta all'articolo 21 e principi democratici da tener sempre cari, da preservare e far vivere in Italia e ovunque''.
MERKEL, '9 NOVEMBRE,IL GIORNO PIU' FELICE'
Il "giorno più felice della storia recente della Germania": la cancelliera tedesca Angela Merkel ha descritto così, nel suo videomessaggio internet settimanale, il 9 novembre 1989, il giorno della caduta del Muro. Già da venerdì scorso la capitale è invasa da migliaia di visitatori e oltre 100.000 persone sono attese. "Questo giorno ha cambiato la vita di molta gente - ha proseguito la Merkel nel suo messaggio -, inclusa la mia vita". Per la cancelliera, si è trattato di un "giorno incredibile", che sarà "molto commovente per molta gente in Germania", ha commentato. La riunificazione tedesca e l'Unione europea sono sempre state, e lo saranno sempre, due facce della stessa medaglia. "Noi tedeschi - ha proseguito -, non dimenticheremo i nostri vicini e i nostri alleati, che hanno reso possibile la strada verso la riunificazione". Per questo, la Merkel ha invitato domani nella capitale decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo e il governo tedesco ci tiene affinché tutti i governi dell'Ue siano rappresentati. Ieri è arrivata nella capitale Hillary Clinton e la Merkel ha ricevuto l'ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov: con lui, e con l'ex presidente della Polonia Lech Walesa, farà una passeggiata simbolica domani pomeriggio sul ponte Boesebruecke, ex passaggio di confine della Bornholmer Strasse, che veniva utilizzato per l'ingresso dei cittadini della Repubblica federale a Berlino Est. Meno di un anno dopo la caduta del Muro, il 3 ottobre 1990, la Germania festeggiò la riunificazione ufficiale del Paese. Da allora, i vari governi non hanno mai interrotto il processo che ancora oggi punta a cancellare le differenze tra le regioni orientali e occidentali del Paese.

alessandro magno
09.11.2009, 18:09
e si anche walesa diede una spallata non da poco al patto di varsavia

maurizio
09.11.2009, 18:15
vedevo il tutto... da Sydney...che mi aspetta :yahoo:

alessandro magno
09.11.2009, 19:11
a quelli che non lo han vissuto come noi , guardate i filmati d'epoca dei telegiornali in questi giorni.
notate una cosa , come sono vestiti quelli dell'est e quelli dell'ovest.

maurizio
09.11.2009, 23:00
Caduta Muro Berlino, per Merkel spunto per nuove sfide

lunedì 9 novembre 2009 22:04

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BERLINO (Reuters) - Il cancelliere tedesco Angela Merkel ed altri leader mondiali del presente e del passato hanno esaltato oggi il coraggio umano che ha permesso di abbattere il Muro di Berlino, dicendo che gli eventi storici di 20 anni fa mostrano che il mondo può affrontare nuove sfide, dalla povertà ai cambiamenti climatici.
Alla cerimonia per celebrare il 20esimo anniversario della caduta del muro di Berlino, che ha portato alla riunificazione della Germania e accelerato la caduta dell'Unione Sovietica, la Merkel ed i suoi omologhi di Gran Bretagna, Francia e Russia hanno parlato ad una folla di decine di migliaia di persone radunata alla Porta di Brandeburgo.
"Insieme abbiamo abbattuto la Cortina di Ferro e sono convinta che questo possa darci la forza per il 21°secolo", ha detto la Merkel che è cresciuta oltre il Muro, nella Germania Est.
"La nostra buona sorte ci obbliga a raccogliere le sfide del nostro tempo", ha aggiunto, citando la sicurezza, il benessere economico e la tutela dell'ambiente come obbiettivi chiave per il mondo.
Le immagini di quella storica notte del 9 novembre 1989, quando i berlinesi intrappolati dietro la barriera di cemento alta poco più di 3 metri e mezzo travolsero i checkpoint, hanno dominato tv e giornali tedeschi nell'ultima settimana.
Le manifestazioni odierne, con mille grandi pannelli eretti per un chilometro e mezzo lungo un tratto della città una volta attraversato dal Muro fino alla porta di Brandeburgo -- sono state solo in parte disturbate dalla pioggia.
I pannelli sono stati abbattuti stasera come tanti tasselli di un domino alla presenza dei leader di Gran Bretagna, Francia e Russia, in una rappresentazione simbolica del giorno che scioccò il mondo.
"Il muro non c'è più. Due Berlino sono una sola. Due Germanie sono una. Due Europe sono una", ha detto il primo ministro Gordon Brown nel suo discorso.
Il presidente francese Nicholas Sarkozy ha parlato della necessità di una nuova lotta comune "contro i muri che ancora esistono nel nostro mondo e che ancora dividono città, regioni e nazioni". Mentre il presidente russo Dmitry Medvev ha detto che il confronto della Guerra Fredda è alle spalle ed è necessario costruire "un nuovo mondo migliore".
Merkel, che 20 anni fa lavorava come ricercatrice scientifica, ha definito la caduta del Muro "il giorno più felice della storia recente della Germania".
Sostenuto dall'Unione Sovietica, il governo della Germania dell'Est iniziò a erigere la "barriera di protezione antifascista" nelle prime ore del 13 agosto 1961, per porre fine alla fuga di massa dei suoi cittadini verso la capitalistica Berlino Ovest.
Nata come una rete di filo spinato, fu poi trasformata in un'imponente barriera che circondava i tre settori occidentali della città ed era pattugliata da guardie di confine che avevano l'ordine di sparare a chiunque cercasse di scappare.
Secondo uno studio pubblicato quest'anno, furono 136 le persone uccise sul Muro tra il 1961 e il 1989.

juventinadelsud
10.11.2009, 10:46
non so se qualcuno di voi è stato a berlino,io si 2 anni fa e ho notato che ancora adesso c'è una grande differenza tra est e ovest.il muro sta ancora li e non solo fisicamente!sulla carta unica città ma nella realtà c'è ancora una grossa differenza tra le 2 parti,una piena di negozi,palazzi,grande tecnologia l'altra squallida fatta di tanti casermoni!
sicuramente le cose sono cambiate ma i segni del muro sono ancora visibili e chissà per quanto tempo ancora resteranno

eldavidinho94
10.11.2009, 18:21
non so se qualcuno di voi è stato a berlino,io si 2 anni fa e ho notato che ancora adesso c'è una grande differenza tra est e ovest.il muro sta ancora li e non solo fisicamente!sulla carta unica città ma nella realtà c'è ancora una grossa differenza tra le 2 parti,una piena di negozi,palazzi,grande tecnologia l'altra squallida fatta di tanti casermoni!
sicuramente le cose sono cambiate ma i segni del muro sono ancora visibili e chissà per quanto tempo ancora resteranno

credo che sia inevitabile, rosamaria
il muro ha fatto la storia della germania
come la differenza tra sud e nord in italia,
e questa differenza si sente ancora...

purtroppo non è facile cambiare tutto
e ripristinare al meglio tutto cio che si vuole
come si fa con i computer
serve tempo, pazienza, ma soprattutto AIUTO DA TUTTI...
e devono essere soprattutto tutti d'accordo

evidentemente qualcosa, qualche accordo privato, non so
non ha permesso lo sviluppo dell'est(se non sbaglio...)

proprio come il brigantaggio, all'epoca
e la mafia, oggi, al sud, qui in italia...

mplatini62
11.11.2009, 07:00
Ora tutti "salgono sul muro"!!!

Anche coloro che hanno collaborato e plaudito alla sua costruzione!!!
Politici facce di tolla, testate giornalistiche ex comuniste/leniniste,
partiti che hanno avuto e si fregiano ancora della falce e martello sui loro simboli...l'Italia, unico paese al mondo(a parte Cuba) con...quanti? 6? 7? 8? 9 partiti ex, pseudo, neo o quasi comunisti???
Perfino il nostro emerito Capo dello Stato, anch'esso ex(?) comunista doc!!! Lo stesso che ha avallato l'eccidio dei polacchi quando l'URSS era
ALLEATA della Germania Nazista, all'inizio della IIa Guerra Mondiale...
Anche coloro che tramavano con l'URSS durante la guerra fredda e
ricevevano in segreto, sovvenzioni in rubli per tenere alta e in auge la falce e martello dei nostri nostrani PCI(affare Mitrokin e Cossutta)...
Tutti questi e tanti altri...a festeggiare e gonfiare orgogliosi il petto davanti ai tantissimi(milioni)cadaveri di dissidenti, di gasati nei gulag in Siberia, migliaia di morti che tentarono di passare dall'altra parte...per essere finalmente liberi...
Insomma, la solita vergognosa storia degli ex tutto!!!
Ma un pò di vergogna e CONATI di disgusto...non coglie nessuno di questi???

:vomito::vomito::vomito::vomito::vomito::vomito::v omito:

V E R G O G N A ! ! ! ! ! !