Visualizza versione completa : Processo Di Napoli
alessandro magno
21.02.2011, 15:59
Chissà se Andrea lo sà........
Sabato 19 Febbraio 2011 19:50 Onofrio (Giampilieri nel Cuore)
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td width="95%">
</td><td width="5%"><table align="right" border="0" cellpadding="0" cellspacing="5"><tbody><tr><td>
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Ormai sono trascorsi parecchi mesi da quando la FIGC è riuscita ad ottenere dalla Procura di Napoli, le circa 170.000 telefonate misteriosamente lasciate dormire nei locali della stessa e portate alla luce dai legali di Moggi , con opera certosina e paziente.
Si tratta di intercettazioni che hanno evidenziato un certo lerciume, soprattutto a carico dell'innominata e che in gran parte conosciamo per essere entrate a far parte , a tutti gli effetti ,del materiale probatorio agli atti dibattimentali del processo penale in corso a Napoli.
Affinchè tali intercettazioni possano avere rilievo sotto il profilo sportivo , le stesse debbono essere trascritte dalla procura federale onde valutarne la rilevanza ai fini della decisione ,in primis, sulla richiesta di revoca dello scudetto del 2006 avanzata dalla società Juventus.
Ora nonostante Abete abbia, " illo tempore ", promesso celerità e sollecitudine, sorgono inaspettate difficoltà da parte della procura federale capeggiata da Stefano Palazzi.
Infatti, "presunti" problemi burocratici e pratici stanno rallentando l'operazione di trascrizione di tali intercettazioni.(Si parla, comunque, di una decisione, in merito all'esposto bianconero, quanto meno prima dell'inizio della prossima stagione agonistica....)
Certo,è veramente fastidioso vedere una procura federale tanto sollecita, nel 2006, nel portare avanti e nel concludere un processo sportivo basato sul nulla, quanto lenta e farraginosa, ai giorni nostri nel trascrivere intercettazioni che serviranno a dare una luce completamente diversa allo stesso processo farsa andato in onda quattro anni fa.
Le "nuove" intercettazioni coinvolgono squadre non toccate nel 2006, tra queste la più esposta è proprio l'innominata che dal tenore delle telefonate che la riguardano, sarebbe da punire senza alcun dubbio.
Ricordiamo che per la giustizia sportiva il semplice sospetto di una condotta illecita è sufficiente per l'applicazione delle sanzioni, e anche senza una prova certa il dubbio è sufficiente al giudice sportivo per prendere decisioni in merito.
Faccio solo un esempio: ci sono colloqui telefonici tra Facchetti e Bergamo e tra quest'ultimo e l'arbitro Bertini dai quali emerge come l'allora presidente dell'innominata abbia esercitato forti pressioni per ottenere da Bertini una gestione addomesticata della partita che sarebbe stata diretta da quest'ultimo a favore dell'innominata; il famoso schema facchettiano del 4-4-4.
Trattasi, senza ombra di dubbio, di illecito sportivo con conseguente applicazione dell'art. 6 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede la retrocessione per la squadra coinvolta, altro che la semplice revoca dello scudetto del 2006!!!!!
Ricordo cosa recita l'art. 328 , Comma 2 del Codice penale: Fuori dei casi previsti dal primo comma il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a L. 2 milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.
Chissà se anche Andrea Agnelli è al corrente di tale norma....
juvenews.net
alessandro magno
22.02.2011, 20:16
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Serie A - Calciopoli rischia di finire al macero
<abbr class="date updated" title="2011-02-22T18:40:00+00:00">mar, 22 feb 19:40
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La giornata di martedì ha chiarito che il processo di Napoli (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/napoli/) sarà più lungo del previsto, ma non solo: è stato lanciato l'allarme sul fatto che venga anche "tagliato" dalla legge sul processo breve
http://d.yimg.com/i//ng/sp/eurosport/20110222/25/528ad717a1bc01350601e0f77a978e7e.jpg
C'è il rischio che si allunghino i tempi al processo Calciopoli in corso presso il Tribunale di Napoli. Al termine dell'udienza di questa mattina il presidente Teresa Casoria ha quindi disposto uno slittamento di massimo 45 giorni del deposito definitivo delle perizie, confidando anche nella collaborazione degli avvocati difensori. Nel frattempo il tribunale ha accettato la richiesta del pm di chiamare a deporre Corbelli, Gianfelice Facchetti, Baraldi, Nucini, Minotti, Zamparini, il giornalista Fabio Monti e il maresciallo Zino. Saranno sentiti nel corso della prossima udienza fissata per martedì 1 marzo.
Il presidente della nona sezione penale del tribunale di Napoli, Teresa Casoria, dovrà con ogni probabilità ridimensionare il suo ottimismo. "Sentenza in primavera", ha detto in più di un'occasione. Calendario alla mano, e visto come si stanno mettendo le cose, sarà un obiettivo difficile da raggiungere. Nell'udienza di stamattina, infatti, sono sorti intoppi imprevisti: il pm Narducci ha fatto rilevare degli errori contenuti nella perizia relativa alla trascrizione di telefonate indicate dalle difese, e la matassa si è ingarbugliata.
"E' impossibile trascrivere delle conversazioni per le quali non sono segnati il numero di telefono, o le date. Ci sono elenchi nei quali non ci sono numeri di telefono ma solo i nomi delle persone intercettate. Ho trascritto solo le telefonate dove erano indicati i numeri, per verificare in un altro modo avrei dovuto trovare riscontri in più di 200 dvd, una cosa impossibile", ha detto il perito trascrittore, l'ingegnere Roberto Porto.
Che ha poi chiesto ed ottenuto ulteriori 45 giorni di tempo per completare il lavoro, e per integrare altre 108 telefonate finora non trascritte, come indicato dal consulente della difesa di Luciano (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/luciano-205706.html) Moggi, Nicola Penta. Tornando alle situazioni contestate dal pm, spunta invece l'indicazione errata di un interlocutore degli ex designatori Bergamo e Pairetto: l'utenza apparteneva all'ex dirigente del Milan (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/milan/) Leonardo Meani, mentre nella perizia risulta un altro nome. Tirando le somme, per le trascrizioni se ne parla dopo la prima settimana di aprile.
http://eur.yimg.com/ng/sp/eurosport/20110222/25/cc975bffa5d9421a54f4b80dd1d8699d.jpg Ma non c'è solo questo a rallentare il dibattimento. Il pm Giuseppe Narducci, infatti, ha chiesto l'ammissione dell'esame dei testi Gianfelice Facchetti (a 10 mesi dalla sua deposizione), il giornalista del Corriere della Sera Fabio Monti, l'ex arbitro Nucini, il maresciallo Zino, nonché Bresciani, il presidente del Palermo (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/palermo/) Maurizio Zamparini, l'ex patron del Napoli Giorgio Corbelli, e i dirigenti del Parma (http://it.eurosport.yahoo.com/calcio/parma/), all'epoca dei fatti, Baraldi e Minotti.
I problemi, però, non finiscono qui. Sempre nella giornata di martedì, il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi ha lanciato un monito importante nella sua audizione in commissione Giustizia alla Camera. Denunciando che numerosi processi, tra cui proprio quello relativo a Calciopoli, rischiano di saltare con l’approvazione della legge sul processo breve. E se tutto finisse
al macero?
Eurosport
eldavidinho94
22.02.2011, 20:50
mamma mia quanto schifo!!! :spar:
AlexnelCuore
22.02.2011, 21:27
nel 2006 meno di un mese per trascriverle qua ancora 45 giorni, mi sa che ci stanno prendendo per i fondelli
juventinadelsud
23.02.2011, 08:12
è difficile continuare a lottare quando comincia a mancare la terra sotto i piedi!
è proprio qui che serve la forza e non abbattersi sotto la tempesta!
tutto e tutti sembrano contro noi pochi tifosi che ancora ci crediamo e aspettiamo che sia fatta giustizia ma sembra che ormai non interessi piu a nessuno la verità
Non molliamo!!!...anche se e difficile,perche come dite voi tutti vogliono nascondere l evidenza...
eldavidinho94
01.03.2011, 13:44
Calciopoli, forfait Nucini e Facchetti: non si presentano
http://www.tuttosport.com/images/80/C_3_Media_1220880_immagine_l.jpg
I due teste non si presentano nell'aula 216 del Tribunale di Napoli per la nuova udienza del processo a Calciopoli. L'ex arbitro non ha presentato alcuna giustificazione e sarà ascoltato il prossimo 15 marzo. Anche il presidente del Palermo Zamparini ha disertato l'aula. Puntuali gli altri. Tra questi parla subito Baraldi che confessa: «Ci fu una cena con Pairetto, Bergamo e Sacchi a casa di Tanzi». Parla anche Corbelli: «Moggi pensava che Zeman al Napoli potesse fare bene, ma i senatori erano contro. Anche Totti a Ranieri ha detto: "O te ne vai o mercoledì non giochiamo"»
NAPOLI, 1 marzo - È iniziata l'udienza di Calcipoli nell'aula 216 del Tribunale di Napoli. Si tratta di un'udienza molto attesa perché i pm Narducci e Capuano avevano chiamato al termine del dibattimento precedente altri nove testimoni tra cui l'ex arbitro Nucini e il figlio di Facchetti, Gianfelice. Da segnalare come l'ex arbitro non ha presentato alcuna giustificazione per la sua assenza.
I FORFAIT - Entrambi però sembrano abbiano dato forfait e saranno ascoltati il prossimo 15 marzo. Anche il presidente del Palermo Maurizio Zamparini sembra non abbia accolto l'invito a comparire qui in tribunale. Puntuali invece il giornalista del Corriere della Sera Fabio Monti e i due ex dirigenti del Parma Lorenzo Minotti e Luca Baraldi e il maresciallo Zino.
LA CENA - Luca Baraldi durante l'audizione al Tribunale confessa: «Una cena con Pairetto e Bergamo a casa di Stefano Tanzi? Sì, la organizzò Arrigo Sacchi, credo fosse il 2001, e coi due designatori c'ero io e il direttore tecnico del Parma, Arrigo Sacchi (attualmente consulente della Federcalcio per i settori giovanili, ndr)».
IL PERITO - Parla il perito Roberto Porto: «Per 27 telefonate difficile trascrizione, i dati identificativi della telefonata, che andrebbero non c’è corrispondenza. Ho presentato una nota al tribunale, ai pm e ai periti delle difese. È indispensabile l’utenza registrata. Nell’ultimo elenco è stato fornito dal perito della difesa. Ma per 27 telefonate non c’è corrispondenza. Alcune telefonate sono su internet, ma io non posso prenderli da internet. Ho bisogno di decreto autorizzativo. Sono 124 le telefonate solo 121 da trascrivere, 36 telefonate sono già trascritte, per 27 ho avuto questo problema».
LA RISPOSTA - Prioreschi: «Ci sono due ordini di motivi per il problema, quando nella telefonata si chiamano due intercettati e allora ora abbiamo inserito tutti e due i numeri - chiamante e chiamato -, altro problema è che alcuni indagati avevano più numeri e invece erano intercettati su altri numeri. Abbiamo ritrovato anche quelli: se avessimo avuto i brogliacci, non ci sarebbe stato il problema».
A TU PER TU - Giudice Casoria: «Lei li ha visti i brogliacci? E ci sono questi dati?». Porto: «Sicuramente....». Sicuramente ci sono tutti i brogliacci? Mah... Tra le 27 telefonate che ora potranno essere - finalmente - essere trascritte ci sono le due chiamate tra Abete e Mazzini con la preoccupazione per la sorte della Fiorentina dopo l’errore di Rosetti nel match contro la Lazio, ma anche quella in cui Franco Baldini ds della Roma preannuncia a Mazzini "il ribaltone" nel potere calcistico prima dello scoppio dello scandalo Calciopoli.
ECCO BARALDI - Viene introdotto il teste Luca Baraldi, ex dirigente del Parma che parla della vicenda Brighi-Di Vaio: «Nel 2002 ero al Parma e trattammo Di Vaio per molto tempo con l’Inter, altri club s’interessavano, poi ci fu la Supercoppa tra Parma e Juve e Marco fu protagonista. La Juve approcciò il dt Arrigo Sacchi e il 30 agosto si fece una trattativa lampo. Il procuratore era Alessandro Moggi, la Gea. Seppi telefonicamente, venni avvertito per telefono da Sacchi. La trattativa venne conclusa per circa 27 milioni e mezzo di euro, ma fu un’operazione articolata: Sacchi la impostò così, cessione definitiva del calciatore con modulo della Lega con una cifra di circa 17 milioni, ma siccome la valutazione era più alta. Il Parma e Sacchi voleva Brighi così si acquistò il 50 per cento di Brighi e impegno di riacquisto per circa 11 milioni. Questo accordo venne fatto con una scrittura privata, che mi pare firmò Moggi. È formalmente corretto, ma a livello sportivo non si poteva. Sacchi volle fare così per poter pagare in cinque anni e non in tre. Per agevolare la Juve, demmo l’ok».
IL DIBATTITO - Il pm ha fatto acquisizione nella sede del Parma Calcio. Sulla cartellina Di Vaio non c’è firma. Avvocato Russo (difesa Juve): «La Juve fa opposizione: è un foglio anonimo». Casoria: «Un documento anonimo al teste, non sarà ammesso». Baraldi: «Io rientrai al Parma in tempo per riformalizzare l’operazione del 2002. Parlai con Giraudo che era il mio omologo. A quel punto la controparte per il Parma era il commissario Parmalat, Bondi. Ebbi l’incontro con Minotti a Torino il 21 giugno, incontrammo Giraudo, Moggi e Bettega. Voleva formalizzare, ma volevano in cambio opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Io dissi no, che non potevo e Bondi mi disse di rispettare l’accordo del 2002. Non ci fu nessun accordo quella sera: ci demmo appuntamento per l’ultimo giorno delle comproprietà. Ci vedemmo il 23 a Milan e il mattino incontrammo io e Minotti solo Giraudo, che mi richiese in cambio del contratto un’opzione almeno su qualche giocatore del settore giovanile. Lui voleva giustificare l’operazione. Io tenni la linea e ci trascinammo tutta la giornata, senza quei soldi il Parma sarebbe fallito. Tutt’Italia sapeva: c’era il crack Parmalat dal dicembre 2003. Il Parma in quei giorni si salvò con un’operazione finanziaria e la legge Marzano. A poche ore dalla chiusura del termine venimmo chiamato da Giraudo e altri, era arrabbiato e ci disse. Io minacciai di portare in Lega la scrittura privata e lui maturò la convinzione di rispettare l’accordo: regolarizziamo tutto, ma poi non faremo più affari con voi, poi il senso è stato anche "avrete conseguenze di tipo sportivo", io lessi con ipotesi di futura retrocessione. Io rimasi ferito: mi auguro non vinciate lo scudetto. Poi fu firmata l’operazione come previsto nel 2002».
Baraldi: «Avrebbe manifestato questo desiderio di vederci retrocessi. Poi finì il campionato e ci salvammo allo spareggio col Parma».
Avvocato Russo (Juve): «Lei di questa minaccia ha informato gli organi federali?»
Baraldi: «No, no, non lo feci perché allora la colsi come uno sfogo. Io ho avuto un rapporto di amicizia con Giraudo, il mio unico obiettivo ho subito lo sfogo. È stata un’affermazione, io la lessi così. Per questo non l’ho denunciato».
Prioreschi: «Nella sua lunga esperienza quella è stata l’unica volta che ha visto una scrittura privata o è frequente?»
Baraldi: «Scritture private ce ne sono, sulle compravendite la prima volta. Ne avevo vista un’altra fatta da Sacchi su Gilrdino con il Verona... Di Vaio era rappresentato da Alessandro Moggi? Ma era Zavaglia l’agente».
Gallinelli: «L’arbitro dello spareggio era De Santis, ripeto quel che dissi 15 mesi fa. Io non contestai l’aspetto tecnico, io contestai le ammonizioni: la partita venne arbitrata senza errori evidenti. Ritenni che il Parma venne svantaggiato a favore del Bologna».
L'INTERROGATORIO - Avvocato Lombardo per Krogh, che difende Giraudo: «Vorrei invitare a non chiedere cose sull’imputato». Il pm: «È un associato». Casoria: «Questi commenti se li può risparmiare, GIraudo non è ancora un associato».
CORBELLI BOOM - Corbelli, ex presidente del Napoli, la spara grossa al processo di Napoli: «Intanto non ho mai detto che Moggi volle Zeman al Napol per fare del male al Napoli, ma al contrario. Credeva potesse fare bene al Napoli. Erano i senatori ad andare contro. Anche Totti a Roma a Ranieri ha detto: o te ne vai, o noi mercoledì non giochiamo».
LA CURIOSITÀ - Da segnalare come nel corso dell'udienza Bergamo, ex designatore arbitrale, è stato espulso dall'aula per ripetuti inteventi indesiderati.
<cite class="txt_Author">Alvaro Moretti</cite>
alessandro magno
01.03.2011, 16:26
da segnalare come corbelli ritratti e non ''le spara grosse'' , non si capisce perchè quando uno ritratta o dice una cosa che puo tornare utile alla difesa ci si arrocca sempre in frasi dubitative.
ancora e sempre si cerca di depistare
alessandro magno
01.03.2011, 21:17
da ascoltare .
Giudice Casoria: Ma Lei è tifoso dell’Inter?
Monti: Sì.
Il pubblico applaude.
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maurizio
03.03.2011, 19:16
spulciando nel web ho letto che questo monti regalo' a magath
una targa ad honorem per il famoso gol segnato ad Atene che ci costo' una coppa campioni che squallido personaggio.
come il 99% degli interisti.
eldavidinho94
04.03.2011, 23:05
IL PERITO - Parla il perito Roberto Porto: «Per 27 telefonate difficile trascrizione, i dati identificativi della telefonata, che andrebbero non c’è corrispondenza. Ho presentato una nota al tribunale, ai pm e ai periti delle difese. È indispensabile l’utenza registrata. Nell’ultimo elenco è stato fornito dal perito della difesa. Ma per 27 telefonate non c’è corrispondenza. Alcune telefonate sono su internet, ma io non posso prenderli da internet. Ho bisogno di decreto autorizzativo. Sono 124 le telefonate solo 121 da trascrivere, 36 telefonate sono già trascritte, per 27 ho avuto questo problema».
LA RISPOSTA - Prioreschi: «Ci sono due ordini di motivi per il problema, quando nella telefonata si chiamano due intercettati e allora ora abbiamo inserito tutti e due i numeri - chiamante e chiamato -, altro problema è che alcuni indagati avevano più numeri e invece erano intercettati su altri numeri. Abbiamo ritrovato anche quelli: se avessimo avuto i brogliacci, non ci sarebbe stato il problema».
A TU PER TU - Giudice Casoria: «Lei li ha visti i brogliacci? E ci sono questi dati?». Porto: «Sicuramente....». Sicuramente ci sono tutti i brogliacci? Mah... Tra le 27 telefonate che ora potranno essere - finalmente - essere trascritte ci sono le due chiamate tra Abete e Mazzini con la preoccupazione per la sorte della Fiorentina dopo l’errore di Rosetti nel match contro la Lazio, ma anche quella in cui Franco Baldini ds della Roma preannuncia a Mazzini "il ribaltone" nel potere calcistico prima dello scoppio dello scandalo Calciopoli.
Ma per 27 telefonate non c’è corrispondenza. Alcune telefonate sono su internet, ma io non posso prenderli da internet. Ho bisogno di decreto autorizzativo
se su interneti ci sono significa che esistono!
non si possono ignorare!
come per la legge delle intercettazioni,
il materiale che sta su internet,
dopo che è stato visionato e studiato per assicurarne l'autenticità,
non può diventare PROVA?
è assurdo ignorare tutto ciò che noi troviamo sul web!
ci sono siti interi che le argomentano pure le intercettazioni!!!
via i prosciutti dagli occhi!
eldavidinho94
04.03.2011, 23:11
Il pm di Calciopoli vuole ricusare la corte
di Alvaro Moretti
Narducci contro la Casoria: così rischia di slittare il verdetto
ROMA, 4 marzo - La ribalta di uno dei D Day della vicenda Calciopoli, ieri, se la dovevano prendere il presidente federale Giancarlo Abete, che aveva appena approvato la norma per un processo bis per la radiazione di Moggi, Giraudoe Mazzini (che spettacolo, in arrivo, entro luglio); oppure Gennaro Mazzei, ascoltato ieri da Stefano Palazzi, il vice Ricciardi e un sostituto a Roma per tre ore nel pomeriggio sulle telefonate assai scottanti con Facchetti. E invece no: sul proscenio sale ancora il pm napoletano Giuseppe Narducci e il suo collega Stefano Capuano. Come? Con una clamorosa seconda richiesta di ricusazione alla Corte d’Appello di Napoli della corte al femminile, presieduta dalla dottoressa Teresa Casoria. Da quanto emerge dalle prime e frammentarie notizie, i pm non vedrebbero garantita la serenità di giudizio delle magistrate Casoria, Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi. L’ulteriore mossa della pubblica accusa, dopo la richiesta di nuove audizioni testimoniali in zona Cesarini della fase dibattimentale, rischia di far allungare ancora i tempi del processo di primo grado (e occhio al processo breve che cancellerebbe tutto). Nell’ottobre 2009 Narducci provò a scalzare la Casoria dal ruolo di presidente per la battuta fatta nei confronti di un teste, quando disse che c’erano procedimenti più seri di Calciopoli da celebrare: il via libera e la ripartenza venne firmata dalla Corte d’Appello due mesi dopo. Ora un nuovo stop-and-go che non dovrebbe far saltare, tuttavia, l’udienza del 15 marzo quando sarà sentito Nucini (che ieri, stando alle voci, non avrebbe accettato l’invito a deporre di Palazzi), unitamente a Gianfelice Facchetti e Zamparini.
MENO RADIABILI, MA? - In ogni caso ieri il consiglio Figc ha approvato la norma ad hoc per la celebrazione di un doppio grado di giudizio (Disciplinare e Corte Federale, poi eventuale ricorso all’Alta Corte Coni) per i 42 tesserati che dal 2006 al 2007 avevano subito la condanna a cinque anni di stop e richiesta di radiazione. Tra loro, ovviamente, Moggi, Giraudo e l’ex vicepresidente federale Mazzini. La norma prevede due gradi di giudizio e contraddittorio “sulla base delle sentenze rese”. Ma le corti dovranno, dopo il deferimento ad hoc di Palazzi, valutare in giudizio anche i fatti nuovi emersi dal 2006 ad oggi. Anche se fa resistenza l’avvocato Figc, Gentile: «Si dovrà valutare per la prima volta se i fatti giudicati nel 2006 sono così gravi da meritare questa pena accessoria. Non è una revocazione del processo del 2006, i cinque anni restano: per quello c’è il ricorso all’articolo 39 del codice ».
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